58448 - Lapide del Bollettino di guerra n. 1268 – Comando per la Formazione e la Dottrina – Roma

Lapide bronzea riportante il bollettino di guerra n. 1268 emesso in data 4 novembre 1918 dal Comando Supremo del Regio Esercito Italiano a firma del Gen. Armando DIAZ. La lapide è decorata da fastigio con corona regia e rami di alloro e quercia.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
IX Municipio
Indirizzo:
Viale dell'Esercito, 170
CAP:
00143
Latitudine:
41.806207
Longitudine:
12.496573

Informazioni

Luogo di collocazione:
Caserma "Arpaia", atrio ingresso principale
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Bronzo per la lapide ed i supporti
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito
Notizie e contestualizzazione storica:
Bollettino di guerra in cui si evincono le varie fasi del conflitto contro L'Austria-Ungheria (iniziato il 24 maggio 1915), in cui si sancisce la vittoria dell'Esercito Italiano, inferiore per numero e mezzi, ottenuta dopo un'asperrima battaglia durata 41 mesi.

Contenuti

Iscrizioni:
R. ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1268 - 4 NOVEMBRE 1918 ORE 12
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE-DUCE SUPREMO-L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE, ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA, INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE
51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, 1 CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO
AMERICANO, CONTRO 63 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, È FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL XXIX CORPO D'ARMATA, DELLA I ARMATA
SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV HA DETERMINATO IERI LO SFACELO
TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO.
DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELL' VIII, DELLA X ARMATA E DELLE
DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA,
ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ GLORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO; ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMENTO; HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME
DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI; HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E
SENZA SPERANZA LE VALLI, CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
ARMANDO DIAZ.
Simboli:
E' raffigurato in rilievo (in alto al centro) l'effige del Regio Esercito Italiano

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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