155185 - LAPIDE IN MEMORIA DEL CAPORALE ARTURO ARIOSO – 14.ma Brigata del Popolo

LAPIDE AL CAPORALE ARTURO ARIOSO 14.ma Brigata del Popolo – CIMITERO DI LISSONE

Arturo Arioso nato a Lissone (Milano) il 24 maggio 1925, come molti altri giovani risponde al bando Graziani di chiamata alle armi e si arruola nella Divisione Alpina «Monterosa».  Fucilato insieme a suo padre a Sestri Levante. La salma di Arturo Arosio è trasportata a fine maggio 1945 a Lissone, suo paese natale, per la celebrazione dei solenni funerali ai partigiani.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzale Rimembranze
CAP:
20851
Latitudine:
45.611808351622
Longitudine:
9.2455433994615

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cimitero
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Basamento e lastre in marmo nero e grigio. Bassorilievo marmoreo con raffigurazione di Gesù Cristo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Lissone
Notizie e contestualizzazione storica:
Arturo Arioso nato a Lissone (Milano) il 24 maggio 1925, come molti altri giovani risponde al bando Graziani di chiamata alle armi e si arruola nella Divisione Alpina «Monterosa»; addestrato con i commilitoni a Münsingen, in Germania, sotto la diretta supervisione dei tedeschi, rimpatria nella seconda metà del 1944 ed è dislocato in un reparto di presidio nell'entroterra ligure. Valutata la situazione, diserta e si aggrega ai partigiani della Brigata «Centocroci» di La Spezia. Catturato durante un rastrellamento, viene processato per diserzione e condannato a 30 anni di reclusione, grazie alla difesa di un capace avvocato, Emilio Furnò, che riesce ad evitargli (seppure per poco) la fucilazione. La sera del 13 marzo 1945 due partigiani armati di rivoltella irrompono nell'abitazione del tenente della X flottiglia Mas Roberto Gandolfo (arruolato nella 5a Compagnia del Battaglione «Lupo») e lo uccidono insieme a suo padre. Per rappresaglia il Tribunale militare di Chiavari condanna a morte con rito sommario sei prigionieri (Arturo Arosio, Giuseppe Barletta Alessandro Sigurtà, Emanuele Giacardi, Luigi Marone e Mario Piana), prelevati il 18 marzo dalle carceri, condotti sul luogo dell'azione partigiana, in località «Villa Pino» di Santa Margherita di Fossa Lupara (comune di Sestri Levante), e fucilati da un plotone della 3a Compagnia della XXXI Brigata Nera «Generale Silvio Parodi» comandato dal tenente Giuseppe Barbalace. Per cinque di essi la fine è immediata; il sesto, Mario Piana, lasciato per morto, trascinatosi sul terreno riesce a raggiungere il vicino bosco, dove è ritrovato dopo alcune ore dai
partigiani; ricoverato all'ospedale da campo di Santo Stefano d'Aveto, si spegne nel giro di pochi giorni per emorragia. Sul luogo della fucilazione, accanto alla casa della famiglia Gandolfo, un cippo ricorda i sei fucilati. La salma di Arturo Arosio è trasportata a fine maggio 1945 a Lissone, suo paese natale, per la celebrazione di solenni funerali partigiani. (tratto da “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945” a cura di Mimmo Franzinelli – Ed. Oscar Storia – marzo 2006 pag.87, 88 e 89).

Contenuti

Iscrizioni:
Arturo Arosio, nato il 24.05.1925, morto il 18.03.1945, fucilato a Sestri Levante.
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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