217855 - Lapide in memoria di Ezio Rizzato – Milano

La lapide in memoria di Ezio Rizzato è in marmo bianco con leggere venature ed ospita anche un ritratto fotografico di Ezio. I caratteri dell’iscrizione sono incisi nel marmo e smaltati con smalto rosso cupo.

La lapide è fissata alla parete di via Caracciolo 52 per mezzo di quattro chiodi di bronzo con la testa a foggia di stella alpina.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Caracciolo 52
CAP:
20155
Latitudine:
45.490325263516
Longitudine:
9.1601046092883

Informazioni

Luogo di collocazione:
parete edificio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Ezio Rizzato nacque a Pressana, in provincia di Verona, da Serafino Rizzato e Fiorinda Fontana.
A Milano si diplomò Perito Industriale presso l'Istituto Tecnico Feltrinelli ed in seguito ammesso all'Università degli Studi di Torino.
Durante la seconda guerra mondiale fu Tenente di complemento d'artiglieria nel 3º Reggimento Celere Principe Amedeo Duca d'Aosta.
Dopo l'8 settembre entrò nella Resistenza in una banda di partigiani in Valle Anzasca.
Nell'inverno del 1943-'44 entrò nella Divisione Valdossola di Dionigi Superti.
Durante un rastrellamento del 18 giugno 1944 sul Monte Limidario, fu ferito, catturato dalle SS in Val Cannobina e condotto a Malesco dove fu torturato. Fu rinchiuso nelle cantine della base delle SS di Villa Caramora, ad Intra. Fu fatto uscire solo il suo ultimo giorno di vita, in cui dovette trascinarsi a piedi con altri 42 detenuti a fino a Fondotoce dove tutti furono fucilati.

Con lui furono uccisi: Giovanni Alberti, Giovanni Barelli, Carlo Antonio Beretta, Angelo Bizzozzero, Emilio Bonalumi, Luigi Brioschi, Luigi Brown, Dante Capuzzo, Sergio Ciribi, Giuseppe Cocco, Adriano Marco Corna, Achille Fabbro, Olivo Favaron, Angelo Freguglia, Franco Ghiringhelli, Cosimo Guarnieri, Giovanni La Ciacera, Franco Marchetti, Arturo Merzagora, Rodolfo Pellicella, Giuseppe Perraro, Marino Rosa, Aldo Cesare Rossi, Carlo Sacchi, Cleonice Tomassetti, Renzo Villa, Giovanni Volpati.
A tutti furono requisiti e distrutti i documenti, affinché non li si potessero riconoscere e proprio a causa di ciò altri 14 caduti non furono identificati.
Il diciottenne Carlo Suzzi fu ferito, ma nascosto sotto i cadaveri dei compagni riuscì a salvarsi. Questo gli valse da quel momento il soprannome di '43'.
Dopo la morte, l'Università degli Studi di Torino conferì ad Ezio Rizzato la laurea ad honorem in Ingegneria.

Ezio Rizzato è ricordato anche in :

  • 044960 - Parco della memoria e della pace – Fondotoce (VB)
  • 187463 - Ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • 188732 - Campo della Gloria ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano

  • FONTE : Biografie Resistenti

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    EZIO RIZZATO
    PARTIGIANO DELLA DIV.
    VAL D'OSSOLA
    MEDAGLIA AL VALOR MILITARE
    RUICIDATO DALLA MITRAGLIA NAZIFASCISTA
    IL 20-6-1944 A FONDO TOCE DI VERBANIA
    IL SUO SACRIFICIO SIA DI RICORDO
    E DI INSEGNAMENTO

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