259346 - Lapide in memoria di Roberto Ricotti – Milano

Lapide in granito ‘porrino’ di dimensioni approssimative cm. 80×70 con iscrizioni in caratteri capitali, incisi e smaltati in rosso cupo, fissata e sorretta al muro da tre zanche metalliche.  Al centro della parte inferiore è fissato un foto ritratto su porcellana, incorniciato in bronzo.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Calvairate
Indirizzo:
via Calvairate, 3
CAP:
20137
Latitudine:
45.456168975711
Longitudine:
9.2227430693115

Informazioni

Luogo di collocazione:
A circa 4 metri di altezza, all'estremità destra del muro esterno del palazzo dove abitò.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
granito 'porrino'
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.I. e Comune di Milano
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Roberto Ricotti
    figlio di Giovanni, nacque il 7 giugno del 1924 a Milano, dove visse in via Calvairate 1.
    Lavorò come operaio meccanico presso Borletti in via Washington ed entrò in contatto col Fronte della Gioventù (F.d.G.) ed il Comitato di agitazione clandestino.
    Le vicende della Resistenza coinvolsero attivamente gli uomini ed in modo particolare le donne della Borletti, all'epoca ben 7.000 su un totale di 10.000 lavoratori che parteciparono agli scioperi del 1943 e del 1944 ed alla formazione della 122a Brigata Garibaldi.
    Dopo l'8 settembre 1943, una legge di guerra tedesca imponeva alla Borletti l'invio del 20% della forza operaia in Germania. Alcuni dipendenti per evitare di essere deportati lasciarono il lavoro ed entrarono attivamente nella Resistenza.
    Accusato di diserzione, Ricotti fu arrestato nel settembre del 1943, incarcerato a San Vittore e deportato nel campo di concentramento di Bolzano, ma riuscì a fuggire e rientrare a Milano dove organizzò i giovani del suo quartiere nel Fronte della Gioventù che riuscì ad ostacolare l’attività delle truppe tedesche e fasciste.
    Nell’agosto del 1944 divenne comandante politico e militare del F.d.G. per la zona Vittoria-Romana-Monforte, coordinato con la 117a Brigata S.A.P.
    Nel dicembre del 1944 fu nuovamente arrestato presso la sua abitazione, divenuta ormai la 'sede' del Comando del Fronte della Gioventù.
    Fu dapprima condotto in via Fiamma, dove nella sede dell’OVRA subì le prime sevizie. Fu poi condotto nella caserma di via Pace, dove il maggiore De Blasi lo interrogò per una decina di giorni, ma senza che la bocca di Roberto Ricotti proferisse il nome di altri partigiani. Fu allora portato e trattenuto nel carcere di San Vittore fino a gennaio, quando il Tribunale Speciale lo condannò a morte.
    Il 14 gennaio 1945, fu fucilato nel Campo Giuriati in via Ponzio, assieme ai partigiani Roberto Giardino, Luciano Rossi, Renzo Botta, Giancarlo Serrani, Arturo Capecchi, Attilio Folli, Sergio Bazzoni e Giuseppe Rossato, tutti di età compresa tra i 18 e i 22 anni ED appartenenti al 'Fronte della Gioventù'.
    Come luogo per questa e molte altre esecuzioni, fu scelto il Campo Giurati perché essendo frequentato dalla gioventù sportiva milanese, era considerato il luogo ideale per dare esempio di ciò che sarebbe accaduto a chi si fosse opposto al regime.

    Roberto Ricotti è ricordato anche in:
  • ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà, Campo della Gloria (campo 64) – Cimitero Maggiore – Milano dove riposa presso il cippo 162 (vedi galleria)
  • Monumento ai partigiani, Campo Giuriati - Milano
  • Lastra ai Caduti della zona Città Studi e Argonne - Milano

    FONTI:
  • TwBiblio

    APPROFONDIMENTI:
  • Wikipedia: O.V.R.A.
  • Contenuti

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    QUI DIMORO`
    IL PARTIGIANO
    ROBERTO RICOTTI

    M. ARGENTO AL V. M.
    CHE FECE GENEROSO OLOCAUSTO
    DELLA VITA ALLA CAUSA DELLA LIBERTA`
    MILANO 1924 - MILANO 1945


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Solitamente le lapidi sono posizionate in prossimità del portone di ingresso di quella che fu l'abitazione della persona commemorata, ma in questo caso la lapide è posta lontana dal portone di ingresso del numero civico 3. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che Roberto Ricotti abitò al numero civico 1 che attualmente non esiste più.

    Le iscrizioni hanno perduto parte dello smalto (2024).

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