107268 - Lapide Proclama della Vittoria nel Liceo L.A. Muratori – Modena

Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, il 4 novembre 1918, la vittoria dell’Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. Per il primo anniversario della fine vittoriosa della Grande Guerra furono organizzate commemorazioni in tutta Italia. Le celebrazioni prevedevano l’inaugurazione in quasi tutti i Municipi, in tutte le Caserme e in molte scuole, di targhe e lapidi recanti il Bollettino della Vittoria, il cui testo era stato realizzato con lettere in bronzo o in targhe in bronzo, ricavato dalle artiglierie catturate al nemico. Anche nella nostra scuola è presente, nell’atrio del nuovo edificio

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Cittadella 50
CAP:
41123
Latitudine:
44.654173
Longitudine:
10.917774399999984

Informazioni

Luogo di collocazione:
Atrio d'ingresso del Liceo MUratori, nuova sede in Piazza Cittadella.
Data di collocazione:
10/1973
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Fusione di metallo con lettere a sbalzo cornice modanata, elegante. A destra sono presenti stemmi di Gorizia , Pola e Dalmazia intercalati da due gladi e dal fascio. A sinistra gli stemmi di Trento, Trieste e Fiume, intercalati da un elmetto e dal fascio. All’interno della lastra a seguito di alcune righe, come intercalare, sono presenti alcuni simboli come ornamento: rametti di alloro e ghiande, una baionetta, una pallottola, un elmetto.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Liceo Muratori
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 3 novembre 1918 l’Austria firmò l’Armistizio che sarebbe entrato in vigore il giorno successivo, gli italiani entrarono a Trento e la Regia Marina sbarcò a Trieste, mentre sul fronte francese gli Alleati accolsero la richiesta formale di Armistizio avanzata dal governo tedesco.
Alle ore 15 del 4 novembre sul fronte italiano le armi cessarono di sparare; quello stesso giorno il comandante in capo dell’Esercito d’Italia, generale Armando Diaz, dava notizia all’intero paese della conclusione della prima guerra mondiale, firmando l’ultimo bollettino di guerra che sarebbe passato alla storia come il Bollettino della Vittoria. In realtà l’autore del testo che annunciava la disfatta nemica e la vittoria dell’Italia è incerto; la paternità fu attribuita al generale Domenico Siciliani, capo dell’Ufficio Stampa del Comando Supremo, a Ugo Ojetti (scrittore, critico d’arte, giornalista, volontario alla prima guerra mondiale, tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti) e a Ferruccio Parri. Per il primo anniversario della fine vittoriosa della Grande Guerra furono organizzate commemorazioni in tutta Italia. Le celebrazioni prevedevano l’inaugurazione in quasi tutti i Municipi e in tutte le Caserme, in molte scuole, di targhe e lapidi recanti il Bollettino della Vittoria, il cui testo era stato realizzato con lettere in bronzo o in targhe in bronzo, ricavato dalle artiglierie catturate al nemico.

Contenuti

Iscrizioni:
Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
Bollettino di guerra n. 1268

BOLLETTINO DELLA VITTORIA
4 NOVEMBRE 1918
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE, DUCE SUPREMO, L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNO DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA CECOSLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRÉ DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA. LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIA. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELLA VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE. L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA. »
DIAZ

PROP.ART.RISERVATA
MARIO NELLI CASA DI BENVENUTO CELLINI FIRENZE
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