219375 - Lapidi ai Caduti di Valfenera (AT)

Le due lapidi ai Caduti di Valfenera, piccolo centro dell’astigiano a metà strada tra la collina di Torino e la città di Asti, sono collocate sul muro esterno che cinge l’area di Palazzo Tommaso Villa, sede del Comune e della Scuola Primaria.
La lapide monumentale di destra, dedicata ai Caduti della Grande Guerra, è realizzata in marmo con particolari in bronzo e poggia su una base in granito, mentre nella parte superiore è delimitata da un elemento ad arco a tutto sesto. Al centro di due targhe laterali, con le incisioni dei nomi dei Caduti, è rappresentata a rilievo una figura femminile identificabile con l’allegoria della Patria, con le braccia aperte e le mani che mantengono fronde di alloro e di quercia, vestita da un abito che imita nel busto un’armatura e avvolta da un mantello, nelle cui pieghe della parte inferiore è parzialmente visibile lo stemma sabaudo. Il capo presenta una lunga chioma sciolta, adornata ai lati da foglie di alloro bronzee. Ai suoi piedi, in bronzo, sono posti lo stemma del Comune di Valfenera e subito sotto l’epigrafe dedicatoria e l’anno di realizzazione del monumento, 1921. Sugli spigoli esterni del basamento in granito sono scolpite due fiaccole capovolte.
La lapide di sinistra, certamente posteriore al secondo dopoguerra come datazione, più semplice e di minori dimensioni rispetto alla prima,  ma alla quale si raccorda visivamente con il basamento in granito e la centinatura superiore, ricorda i Caduti dal 1930 alla fine della seconda guerra mondiale e in particolare i Caduti in Russia, elencati separatamente a lettere bronzee su una lastra marmorea apposta sulla lapide principale. Sulla parte superiore è raffigurata a bassorilievo una croce sormontata da un elmetto.
Le due lapidi sono idealmente congiunte nel ricordo da una lampada votiva metallica centrale, sospesa con tre catene ad un supporto ancorato a parete, al di sotto della quale vengono collocate le corone di alloro in memoria dei Caduti.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Tommaso Villa, 2
CAP:
14017
Latitudine:
44.896990743632
Longitudine:
7.96495047379

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro di cinta Palazzo Comunale
Data di collocazione:
1921 / 1945
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lapidi in marmo. Basamenti in granito. Stemma comunale, fronde di alloro e lettere in bronzo. Lampada e supporti in materiali metallici.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
La lapide monumentale a ricordo dei Caduti della Grande Guerra era collocata originariamente sulla parete del vecchio Municipio, che affaccia sulla stessa piazza Tommaso Villa, come si può vedere da una fotografia alla pagina Comune di Valfenera - Lapidi ai Caduti.

Tale lapide è anche censita sul Catalogo Generale dei Beni Culturali come 'Allegoria della Patria - MONUMENTO AI CADUTI A LAPIDE, 1921'.

Tra i nomi dei Caduti elencati nella seconda lapide, spicca la MOVM Gino Berardi, a cui è dedicato il volume “Gino Berardi, Ufficiale di Cavalleria coloniale Medaglia d’Oro al Valor Militare” a cura di Paolo Angi, Vito Zita e Gabriele Zorzetto.

Riportiamo:
"Alcuni anni fa, da una casa del paese di Valfenera, nella campagna astigiana, venne recuperato un consistente plico di carte, documenti e fotografie appartenuti alla famiglia Berardi, e in particolare a Giovanni, detto Gino, Berardi, Ufficiale di Cavalleria del Regio Esercito, caduto in Africa Orientale nel 1939 e decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Un accurato esame di questo carteggio, consistente in massima parte nelle lettere e negli scatti fotografici che il Berardi inviava al padre, alla sorella e al fratello dalle colonie africane, ha consentito – grazie alla disponibilità dell’attuale affidatario, Giancarlo Bollito – di riunire un fondo documentale che viene qui per la prima volta portato alle stampe, e che risulta di notevole interesse storico per la spontaneità e la precisione delle testimonianze che offre, fattori ancor più importanti se si considera che riguardano una nicchia della storia italiana che ha lasciato dietro di sé una documentazione “ufficiale” sempre troppo lacunosa.
Nelle sue lettere, che non prevedevano il vaglio di alcuna censura militare, Berardi non nasconde né i propri malumori né alcune amare verità intorno ai rapporti personali tra commilitoni nel testo delle sue lettere; non tace la durezza delle operazioni militari di repressione, né le atrocità descritte in occasione dell’attentato a Graziani. Ma al tempo stesso rivela sia l’animo del borghese, quando parla dei doni alla sorella Ninni e dei suoi animali da compagnia, sia l’attitudine dell’uomo di campagna quando, un po’ per necessità e un po’ per diletto, impianta il suo orticello nelle varie località dove il servizio lo trattiene più a lungo.
Queste lettere, in definitiva, se da un lato rappresentano lo spaccato complesso di un uomo convinto di servire in armi la sua Nazione con tutti i timori e le virtù necessarie ad espletare un compito così difficile nei nuovi, sterminati territori africani, dall’altro consegnano alla storiografia una quantità di informazioni di cui non si può non tener conto nel tentativo di ricostruire e ripercorrere le vicende italiane nell’effimero impero dell’Africa Orientale."
Gli Autori
Fonte: Gino Berardi, Ufficiale di Cavalleria coloniale Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Contenuti

Iscrizioni:
LAPIDE destra:

Grande Guerra, lastra di sinistra:
S.TEN.TE AIMERY CARLO
SOL.TO ALONNE FELICE
CAP.LE BALLARIO LUIGI
SOL.TO BOANO CARLO
'' BOANO PAOLO
'' BOLLITO GIOVANNI
'' BOSTICCO GIOVANNI
CAP.LE BOSTICCO MATTEO
SOL.TO CAPRA SECONDO
'' CERRATO GIACINTO
'' CERRATO MATTEO
'' DEMARCHI ANTONIO
'' ERCOLE GIUSEPPE
'' GAMBINO VINCENZO
'' GIODA SEBASTIANO
'' GIRONE GIULIO
'' GRANERO SERAFINO
'' GRINZA GIUSEPPE
CAP.LE MAGG.RE GRIVA GIOVANNI
'' GRIVA GIUSEPPE
SOL.TO LANFRANCO ANTONIO
'' LANFRANCO FRANCESCO
'' LANFRANCO GIUS.PE DI DOM.CO
'' LANFRANCO GIUS.PE FU TOMM.SO
MAGG.RE LANFRANCO CAV. MICHELE
SOL.TO LANFRANCO SERAFINO
'' LANFRANCO TOMMASO
CAP.LE MAGG.RE LANFRANCO CARLO

Grande Guerra, lastra di destra:
SOL.TO LISA GIUSEPPE
'' LISA VITTORIO
SER.TE MAIOCCO BARTOLOMEO
SOL.TO MOLINO DOMENICO
'' MOLINO GIUSEPPE
'' NIZZA TOMMASO
'' NOVARA FRANCESCO
CAP.LE NOVARESE ANTONIO
SOL.TO NOVO FRANCESCO
'' NOVO SECONDO
'' RONCO LODOVICO
'' ROSSO FRANCESCO
CAP.LE RUELLA GIOVANNI
SOL.TO SEIA ANTONIO
'' SEIA BARTOLOMEO
'' TAMIETTO CARLO
'' TAMIETTO DOMENICO
CAP.LE MAGG.RE TAMIETTO SEBASTIANO
SOL.TO TRINCHERO GIUSEPPE
'' VALLE GIUSEPPE
'' VIGNA GIUSEPPE
'' VISCONTI CARLO
'' VISCONTI RICCIOTTI
SER.TE VOLPIANO G.BATTISTA
SOL.TO ZABERT GIUS.PE DI FRANC.SCO
'' ZABERT GIUS.PE DI LUIGI
CAP.LE GRANERO SEBASTIANO
SOL.TO SODERO EMANUELE

Grande Guerra, epigrafe dedicatoria a lettere bronzee:
1915 / VALFENERA / 1918
AI SUOI FIGLI CADUTI
PER LA GRANDEZZA DELLA PATRIA
1921

Firma sul fianco destro in basso:
L.MELCHIOR

LAPIDE Sinistra:

Caduti dal 1930 al 1945:
CAPIT. BERARDI GINO FU CARLO M.O.
S.TEN. BERARDI ALBERTO DI UMBERTO M.A.
CAP.M. BOSTICCO CARLO FU GIACOMO
AVIERE CUCCO ANTONIO FU DOMENICO
S.M.PIL. FIORITO NATALE FU MATTEO M.A.
SOLD. FRANZERO GIULIO FU FILIPPO
SOLD. LISA MELCHIORRE FU GIUSEPPE
PART. LONGO BARTOLOMEO FU ETTORE
SOLD. NEGRO GIOVANNI DI DOMENICO
AV.SC. NOVARESE ANGELO DI DOMENICO
SOLD. TRINCHERO FILIPPO FU GIOVANNI
SOLD. VISCONTI AGOSTINO DI GIOVANNI
SOLD. VISCONTI ANTONIO DI FRANCESCO
SOLD. VISCONTI CARLO FU AMEDEO
CIVILE BOANO FRANCESCO FU FELICE

A lettere bronzee:
CADUTI IN RUSSIA 1940-1945
S.TEN. NEGRO LUIGI
SERG.M. LISA TOMMASO
SOLD. ELLENA ANGELO
SOLD. ELLENA SECONDO
SOLD. MAIOCCO CARLO
SOLD. QUIRICO DOMENICO
SOLD. VISCONTI PIETRO

Epigrafe dedicatoria a bassorilievo:
1930 / VALFENERA / 1945
A RICORDO DEI SUOI CADUTI

Manifattura:
- GILLARDI SUCC. BOSIA - MARMI - ASTI -
Simboli:
Le due lapidi presentano diversi simboli, sulla prima delle quali il principale è l'allegoria della Patria. Le fronde di quercia simboleggiano la forza, quelle di alloro la gloria.
Sull'abbigliamento della figura femminile sono inoltre presenti: una stella nella parte superiore del busto, una croce nella fibbia della cinta, lo scudo sabaudo che si intravede obliquo tra le pieghe del mantello.
Ai lati del basamento, le due fiaccole capovolte simboleggiano la vita che si spegne, infatti quando si deve spegnere una fiaccola, di solito la si capovolge per strisciarla a terra.

Di seguito la descrizione dello stemma bronzeo del Comune di Valfenera:
Scudo partito e troncato. Partito: nel primo, leone rampante coronato; nel secondo, aquila coronata. Troncato: tre gigli, ben ordinati.

Sulla seconda lapide sono invece presenti, nella loro semplicità, una croce e un elmetto.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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