2502 - Lastra al partigiano Mario Grecchi – Università di Perugia

Lastra al vicecomandante partigiano Mario Grecchi, giovanissimo eroe della Resistenza, medaglia d’oro al valor militare. Posta sulla facciata della Biblioteca della Facoltà di lettere dell’Università degli Studi di Perugia

NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata in data 13/09/2022

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Perugia
Indirizzo:
Via Aquilone, 8
CAP:
06123
Latitudine:
43.1137145
Longitudine:
12.3861245

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata sede biblioteca Facoltà di Lettere UniPg
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Perugia
Notizie e contestualizzazione storica:
Grecchi viene ricordato anche in una lastra che si trovava nel vecchio ospedale di Perugia a Monteluce. Si trova, dal 26 aprile 2013, nell'atrio del nuovo Ospedale di S. Maria della Misericordia a S. Andrea delle Fratte (scheda al link https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-al-partigiano-mario-grecchi/).

Contenuti

Iscrizioni:
MARIO GRECCHI – medaglia d'oro
Allievo della scuola militare di Milano, Partigiano Comandante di una banda della brigata "Leoni" (alla memoria).
Giovanissimo e ardito Vicecomandante di una banda di Partigiani operante nella zona dei monti di Bettona, Deruta, Collemaggio.
Fu sempre di esempio nel condurre i suoi uomini nelle azione più rischiose.
Accerchiata la zona ad opera di una divisione tedesca, si offriva volontario con sei uomini per tenere una postazione chiave e dar tempo al resto della banda di mettersi in salvo.
Sosteneva il combattimento contro un battaglione tedesco riuscendo senza alcuna arma automatica a tenere la posizione dalle 9 del mattino alle 17 del pomeriggio. Ferito gravemente da 12 pallottole veniva catturato. – All'ufficiale tedesco che gli intimava la resa, rispondeva con un colpo di pistola, uccidendolo. Moribondo gli veniva fatta una trasfusione di sangue per farlo vivere fino al mattino e fucilarlo.
Affrontava serenamente il plotone di esecuzione e, dopo aver rifiutato la benda, cadeva al grido di "Viva l'Italia".

Milano 1926 - Perugia 1944
Simboli:
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Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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