Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via del Giglio, 5
- CAP:
- 40133
- Latitudine:
- 44.5088216
- Longitudine:
- 11.298959999999965
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Ingresso di una palazzina privata che ospita, tra l’altro, una sezione del PD e la redazione bolognese de “L’Unità”, ma che era sede della Casa del Popolo intitolata a Nerio Nannetti, dal 2012 spostata in via del Giglio n. 7
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra liscia in bronzo, con dedica incisa.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Inquilini dell'edificio
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nerio Nannetti fu attivista comunista e partigiano. Subito dopo l'inizio della lotta di liberazione, fu uno dei promotori, con Adriano Brunelli e altri del primo gruppo di partigiani che operò a Lizzano in Belvedere e che fu catturato, quasi al completo, in località La Cà l'1 novembre 1943. Sfuggito alla cattura con Monaldo Calari, mentre Brunelli e gli altri vennero fucilati, tornò a Bologna e riprese il lavoro nel calzaturificio Montanari. Successivamente si trasferì ad Anzola Emilia e militò nel battaglione Tartan della 7ª brigata GAP Gianni Garibaldi. Il 31 marzo 1944 incappò con Sonilio Parisini in un rastrellamento organizzato dalle brigate nere, nel quartiere Libia (Bologna), per catturare i partigiani che avevano ucciso due ufficiali fascisti. Tentarono entrambi di fuggire, ma furono colpiti alle gambe da una scarica di mitra e catturati. Il 29 luglio la questura di Bologna riconobbe che era estraneo alla morte dei due fascisti, ma non lo scarcerò. Nella notte tra l'8 e il 9 agosto 1944 fu liberato dal carcere di San Giovanni in Monte (Bologna), nel corso dell'azione condotta dai partigiani della sua brigata, al termine della quale alcune centinaia di detenuti riebbero la libertà. Riprese il suo posto di lotta, come comandante di battaglione, e nell'estate fu uno dei principali animatori della guerriglia nelle campagne per impedire ai tedeschi di razziare il grano e il bestiame. Il 3 ottobre 1944 attaccò con altri partigiani un camion tedesco in via Bologna, in località Ponte Samoggia (Anzola Emilia). Dopo avere ucciso due militari tedeschi, venne a sua volta colpito e ucciso da un terzo soldato che si era nascosto nel cassone del camion.
Interessante anche la storia della casa del popolo a lui intitolata: il terreno fu acquistato con una sottoscrizione in una zona ancora sconvolta dai bombardamenti. Per la costruzione gli uomini impegnano volontariamente il loro tempo libero: i birocciai trasportano gratis sabbia e ghiaia dal greto del Reno, gli operai e gli artigiani portano a termine le opere di muratura e gli impianti, i barbieri utilizzano la giornata di riposo del lunedì per selezionare e ripulire i mattoni, prendendoli dalle discariche di macerie. La casa del popolo rimase un riferimento politico e culturale per la Bologna del dopoguerra.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Questa casa del popolo
è intitolata alla memoria di
Nerio Nannetti (1910-1944)
compagno partigiano
che fu ucciso in battaglia
dalle truppe nazi fasciste.
Egli ha sacrificato
la sua vita per la libertà
di noi tutti
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita