280081 - Lastra a ricordo di Guido Tilche – Milano

La lastra a ricordo di Guido Tilche, si trova sulla parete di quella che fu la sua abitazione milanese di via Marcora. Essa misura approssimativamente 60 x 40 centimetri ed è realizzata in marmo rosato di Candoglia, privo di venature. Il fissaggio alla parete è realizzato senza che chiodi metallici attraversino la lastra, garantendone così una maggiore durata ed una superfice priva di ossidazioni.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porta Garibaldi
Indirizzo:
via Marcora, 12
CAP:
20121
Latitudine:
45.478510491249
Longitudine:
9.1952459325062

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata del palazzo in cui abitò
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.I. Milano
Notizie e contestualizzazione storica:

Guido Tilche
figlio di Renè e di Tina Leo Greco (o Lina Greco Bonamico? ANPI), nacque nel 1898 ad Alessandria d'Egitto, dopo che i suoi genitori vi si erano trasferiti e praticavano una attività commerciale nel settore del cotone.
Dopo Guido, nel 1926 nacque suo fratello Paolo.
Quando tutta la famiglia tornò in Italia, Guido fu costretto a partire per la Campagna di Russia, nella quale si ammalò gravemente, tanto che fu fatto rientrare in Italia.
Giunto in Italia seppe che la sua famiglia era detenuta dalla MUTI in via Rovello, oggi sede del Piccolo Teatro, ma allora
uno dei 'luoghi del terrore' in cui la Legione Autonoma Ettore Muti oltre alla detenzione praticava interrogatori, torture e delitti, come anche nel carcere di San Vittore, nell'Hotel Regina e in 'Villa Triste'.
Dopo averne ottenuto il rilascio ed averla fatta fuggire in Svizzera, Guido Tilche raggiunse le formazioni partigiane a Gignese, oggi in provincia Verbania-Cusio-Ossola.
Col nome di battaglia 'Fachiro', poco più che ventitreenne divenne vicecomandante della brigata Stefanoni, nella Divisione 'Valtoce', combattendo con la quale, durante il rastrellamento nazi-fascista del 29 novembre 1944 in località Gignese, cadde colpito a morte all'età di 23 anni.

Dopo la morte gli furono conferite le seguenti onorificenze:
Medaglia d'oro del Comune di Milano alla memoria e nastrino per uniforme ordinaria;
Medaglia d'oro al valor militare e nastrino per uniforme ordinaria.

Oltre che su questa lastra, Guido Tilche è ricordato anche nel:
  • Pietredellamemoria: Memoriale ai Partigiani di Novara

    FONTI
  • Wikipedia: Guido Tilche
  • ANPI Milano: Guido Tilche
  • Fractaliaspei: commovente articolo de 'il Fuorilegge' sulla fine de 'il Fachiro'

    APPROFONDIMENTI
  • Wikipedia: Divisione Valtoce
  • Wikipedia: Provincia Verbano-Cusio-Ossola
  • Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
  • Pietredellamemoria: Caserma MUTI in via Rovello - Milano (oggi Piccolo Teatro)
  • Pietredellamemoria: Villa Fossati o 'Villa triste' - Milano
  • Pietredellamemoria: Memoriale di Novara
  • ANPI: Luoghi del terrore a Milano
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    QUI VISSE
    L'ADOLESCENZA E LA GENEROSA GIOVINEZZA
    GUIDO TILCHE
    NEL FIORE DEGLI ANNI
    CADUTO PER LA LIBERTA'
    ALESSANDRIA D'EGITTO 6-7-1921 - GIGNESE 29-11-1944



    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    La città di Novara


    merita un grande ringraziamento per aver accolto come "SUOI PARTIGIANI" anche i numerosissimi caduti che provennero da altre località.
    In quel tremendo periodo in molti accorsero in Val d'Ossola, in Valle Anzasca, in Valgrande ed in molte altre località prese d'assalto dai tremendi "Rastrellamenti del 1944" operati dai nazifascisti.
    Molti accorsero richiamati dal sentimento patriottico che non poteva soggiacere alla prepotenza nazifascista, ed in molti lo fecero per non accettare il richiamo alla leva imposto della RSI.
    Essi si organizzarono in numerosi gruppi partigiani che difesero quelle terre combattendo e morendovi.
    Provenivano da un po' tutto il nord Italia, ma il maggior numero dalla Lombardia ed in particolare da Milano, sottoposta ad un pesante attacco dei nazifascisti.
    Dopo la Liberazione i corpi dei caduti, furono in gran parte trasferiti ai rispettivi comuni di residenza, altri invece giacciono ancora sui monti, alcuni senza un segno, in punti non noti.
    Ma tutti o quasi i caduti novaresi e non, sono elencati sulle lastre del grande Memoriale di Novara che li unisce definendoli amorevolmente e senza distinzione "SUOI PARTIGIANI".

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