263415 - Lastra a ricordo di Salvatore Principato – Milano

La lastra in marmo bianco a ricordo di Salvatore Principato è di dimensioni insolite,  decisamente superiori a quelle consuete: essa misura approssimativamente cm 180 x 60 ed è fissata con 4 chiodi in bronzo con testa piramidale alla parete del palazzo di raffinata architettura dove Salvatore abitò.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Zona Loreto
Indirizzo:
Viale Gran Sasso, 5
CAP:
20131
Latitudine:
45.4833485
Longitudine:
9.2183622

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna dello stabile dove abitò.
Data di collocazione:
10 Agosto 1946
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo e borchie di fissaggio in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
A.N.P.I.
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Salvatore Principato
    nacque il 29 aprile 1892 a Piazza Armerina, in provincia di Enna.

    Crebbe a Piazza Armerina, città sensibile alle istanze socialiste di fine Ottocento, s'impegna presto nella lotta politica contro le ingiustizie sociali.
    Appena diciannovenne, sul finire del 1911 fu coinvolto ed assolto da ogni accusa, in un processo per una protesta popolare, contro il monopolio di una impresa di trasporti locale.
    Nel 1913, una volta diplomatosi si trasferì a Milano dove insegnò al Collegio privato "Tommaseo" di Vimercate e successivamente nelle scuole comunali, finché fu chiamato alle armi come soldato semplice e successivamente caporale.
    Combatté sul Carso sia come semplice soldato ed anche come caporale, ottenendo una Medaglia d'argento per aver catturato una quindicina di soldati austriaci (risparmiando loro la vita) durante la battaglia del monte Vodice del maggio 1917.
    Al riconoscimento ufficiale, va aggiunta la gratitudine dei soldati austriaci che spinse uno di essi a donargli una baionetta e l'orologio da tasca che Salvatore portò sempre con sé.
    Al ritorno dal fronte riprese l'insegnamento a Vimercate, in seguito presso una scuola di via Comasina, e di seguito nelle scuole «Giulio Romano», «Tito Speri» e «Leonardo da Vinci».
    A Milano frequentò gli ambienti socialisti di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff, sviluppando ancor più la sua opposizione al nascente fascismo.
    Nel 1923 sposò Marcella Chiorri con cui ebbero la figlia Concettina.
    Negli anni '30 Principato risulta con l'appellativo di "Socrate" nei documenti di Francesco Nudi, ispettore di Pubblica Sicurezza, in quanto considerato uno dei principali riferimenti del movimento milanese «Giustizia e Libertà», ma anche dell'antifascismo a Parigi.
    Fu ritenuto attivo soprattutto nella gestione della stampa clandestina e con Alfredo Bonazzi, del progetto di un «giornaletto» antifascista.
    Fu in contatto con Carlo Rosselli e Rodolfo Morandi e nell'aprile del 1931 partecipò ad organizzare la fuga in Svizzera di Giuseppe Faravelli.
    Il 19 marzo 1933, nel corso d'una vastissima operazione di polizia che coinvolse «Giustizia e Libertà» di Milano e Genova, Principato fu arrestato e deferito al Tribunale speciale.
    Dopo oltre tre mesi di carcere, Principato fu rilasciato, ma divenne uno dei sorvegliati speciale dell'O.V.R.A.
    Coraggiosamente, la scuola «Leonardo da Vinci» lo reintegrò nell'insegnamento diurno, ma non potè concederli l'insegnamento nelle scuole serali, non essendo egli iscritto al Partito Nazionale Fascista.
    Nell'ottobre 1942, Principato, Roberto Veratti ed altri, durante una riunione clandestina in casa di Ivan Matteo Lombardo,
    fondarono il Movimento di Unità Proletaria (M.U.P.).
    Terminata l'esperienza del M.U.P., Principato fu uno dei punti di riferimento del Partito Socialista di Unità Proletaria con sede in via Cusani 10.
    Dietro la facciata della piccola officina "Fabbrica Insegne Arredi Mobili Metallo Affini" (F.I.A.M.M.A.), il P.S.U.P. gestì le attività della propaganda antifascista.
    Principato fece parte della 33a brigata Matteotti, fu nel comitato antifascista di Porta Venezia ed in quello di Liberazione Nazionale della Scuola.
    Tra i suoi più stretti, ultimi collaboratori, vi furono Dario Barni ed Eraldo Soncini.
    L'8 luglio 1944 le SS irruppero in via Cusani, arrestarono Principato e lo imprigionarono nel carcere di Monza e facendolo torturare dalla polizia nazifascista che arrivò a fratturargli un braccio.
    Ai primi d'agosto, da Monza fu trasferito nel carcere di San Vittore di Milano.
    Il giorno 8 agosto 1944, un ordigno fece esplodere un camion tedesco che transitava in viale Abruzzi, provocando il ferimento dell’autista e la morte di alcuni passanti italiani.
    Nonostante il bando Kesselring preveda rappresaglie soltanto per vittime tedesche, il capitano delle SS e comandante della SIPO-SD (polizia di sicurezza) in Lombardia Theodor Emil Saevecke, estese il provvedimento applicando la rappresaglia anche a questo caso.
    Alle ore 6:00 del 10 agosto 1944

  • Salvatore Principato (48 anni, il più anziano dei quindici);
  • Andrea Esposito;
  • Andrea Ragni;
  • Angelo Poletti;
  • Antonio Bravin;
  • Domenico Fiorani;
  • Emidio Mastrodomenico;
  • Eraldo Soncini;
  • Giovanni Galimberti;
  • Giulio Casiraghi;
  • Libero Temolo;
  • Vittorio Gasparini;
  • Renzo Del Riccio;
  • Umberto Fogagnolo;
  • Vitale Vertemati
    furono condotti in Piazzale Loreto e furono trucidati per fucilazione.

    Marcella Chiorri e Concettina, moglie e figlia di Salvatore, si impegnarono nella lotta partigiana fino al giorno della Liberazione.

    RICONOSCIMENTI:
  • Il 26 maggio 1945 alla "via del Littorio", il Comune di Vimercate mise il nome di "via Salvatore Principato".
  • Il 10 agosto 1946 fu inaugurata la lapide in viale Gran Sasso 5, l'abitazione di Principato dal settembre 1924.
  • Il 10 agosto 1946 (lo stesso giorno) Piazza Armerina, sua città natale, gli intestò il tratto urbano della SP N° 15, parallela a via Giacomo Matteotti.
  • Il 25 aprile 1947, Ugo Guido Mondolfo inaugurò nell’atrio della scuola elementare “Leonardo da Vinci” di Milano, il busto alla sua memoria, realizzato dallo scultore Alfeo Bedeschi.

    Salvatore Principato è ricordato anche in:
  • ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà, Campo della Gloria (campo 64) Cimitero Maggiore – Milano
    elencato su lastra 15 - giace presso cippo 284 (vedi galleria)
  • Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
  • eccidio di piazzale Loreto – Milano (il luogo dell'eccidio)
  • Comune di Vimercate: lastra in memoria del Maestro Salvatore Principato
  • Vimercate, lapide in piazza Leonardo Da Vinci
  • Cippo n°284 nel Campo della Gloria

    FONTI:
  • Chi era costui
  • A.N.P.I.
  • Memorie in cammino
  • wikipedia: il Monte Vodice
  • wikipedia: l'organizzazione "O.V.R.A."
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    CON ANIMO INVITTO
    IN QUESTA CASA
    IL MAESTRO
    SALVATORE PRINCIPATO
    MEDAGLIA D'ARGENTO AL V.M. 1915-1918
    COSPIRO` PER LA LIBERTA` E LA GIUSTIZIA
    PIOMBO NAZIFASCISTA IL 10-8-1944
    SUL PIAZZALE LORETO
    ABBATTE` IL SUO CORPO, INNALZO` LA SUA FEDE


    Simboli:
    Informazione non reperita

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    Osservazioni personali:
    La lastra fu affissa il 10 agosto 1946 grazie al contributo spontaneo di oltre cinquanta cittadini.

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