Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Duca D’Aosta
- CAP:
- 55042
- Latitudine:
- 43.9604375
- Longitudine:
- 10.1709375
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Murata su una parete all’interno della chiesa parrocchiale di Sant’Ermete
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo bianco venato, iscrizioni in ottone
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Parrocchia di Sant'Ermete
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nonostante non riporti alcuna data è noto a tutti che trattasi di una tomba di vittime della Grande Guerra, che segnala il luogo di sepoltura, all’interno della chiesa, degli otto Caduti. Inoltre i nomi qui leggibili sono riportati anche nella lapide presente sul fronte del palazzo comunale che ricorda tutti i Caduti fortemarmini della Grande Guerra.
Don Raffaello Galleni, parroco della Parrocchia di Sant’Ermete in quegli anni, annotava molto scrupolosamente, nel libro dei morti, i nomi dei Caduti che via via giungevano dal fronte, aggiungendo in molti casi anche i dettagli della morte. Queste informazioni sono attualmente conservate nell’Archivio parrocchiale di Sant’Ermete.
Secondo alcune testimonianze di persone anziane, la lastra si trovava originariamente sul pavimento e fu trasferita nell’attuale posizione in seguito a lavori di ristrutturazione della chiesa avvenuti nel 1962.
La lapide ricorda solo alcuni dei caduti durante la Grande Guerra, originari di Forte dei Marmi, quelli qui sepolti.
Contenuti
- Iscrizioni:
- HIC IN PACE REQUIESCUNT
EXPETANTES BEATAM SPEM
MAGNI NOSTRI DEI
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Ten. LUIGI RAFFAELLI
Cap. Mag. RAUL CASTAGNOLI
S. Capo.T . LORENZO POLACCI
Fuoc.S.A. ATTILIO MAGNINI
Sold. ANTONIO BALDERI
“ PIETRO LAZZOTTI
“ FERRUCCIO SALVATORI
“ LUIGI NICOLETTI
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- La Pietra è molto semplice. La dicitura latina presenta una scorrettezza poiché la parola “EXPECTANTES” è mancante di una C (“EXPETANTES”). Questo errore potrebbe far pensare che l’opera sia stata pensata e realizzata in un contesto popolare.