217662 - Lastra ai martiri di via Ceresio – Milano

La lastra collettiva che ricorda le tre vittime delle deportazioni naziste, è realizzata in marmo chiaro leggermente rosato. Le iscrizioni sono incise nel marmo, ma sono di difficile lettura, sia per il forte deterioramento dello smalto nelle incisioni e sia per l’eccessiva altezza della posizione scelta per la sua collocazione.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Garibaldi
Indirizzo:
via Ceresio 3
CAP:
20154
Latitudine:
45.483003799593
Longitudine:
9.180675458445

Informazioni

Luogo di collocazione:
parete di un edificio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
 
  • Clodomiro Angelini nacque a Firenze il 9 ottobre 1906.
    Si trasferì a Milano e lavorò come operaio.
    Nel 1930 fu arrestato ed il Tribunale Speciale lo condannò per attività clandestina nel partito comunista, ma fu rimesso in libertà per amnistia.
    Durante l'occupazione tedesca venne nuovamente arrestato il 13 marzo del 1944 e spedito a Mauthausen dove resistette in condizioni difficili da immaginare. Morì nel sottocampo di Ebensee il 28 aprile 1945, all'età di 38 anni.
     
  • FONTE: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
  • FONTE: ANPI Libretto Municipio 8 (pag. 32)


     
  • Costantino Codini nacque il 27 gennaio 1912 a Nibbiola, in provincia di Novara.
    Fu l'ultimo dei quattro figli di Margherita Bertini.
    Inizialmente lavorò come muratore, ma dopo aver sposato nel 1937 Luigia Morlandi, si trasferì a Milano e trovò impiego come manovratore alla A.T.M.
    Nel 1939 nacque suo figlio Natale.
    Dopo l’8 settembre, sostenne in A.T.M. la Resistenza contro il regime fascista.
    Il 28 febbraio 1944 fu arrestato dalla Muti per distribuzione di volantini e fu trattenuto a San Vittore per alcuni giorni. Caricato con altri 99 deportati sul Trasporto n.33, giunse a Mauthausen il 13 marzo 1944.
    Fu trasferito ad Ebensee ed impiegato nel massacrante scavo di gallerie che lo portò alla morte il 14 giugno 1944, all'età di 32 anni.
     
    Costantino Codini è ricordato anche in:
  • 218099 - Lastra in memoria dei Caduti A.T.M. - deposito via Messina – Milano
  • 189426 - Lastra in memoria dei Caduti A.T.M. – deposito via Forze Armate - Milano
     
  • FONTE : Pietre d'inciampo : Costantino Codini
  • FONTE: ANPI Libretto Municipio 8 (pag. 32)


     
  • Luigi Schezzi nacque a Milano il 17 gennaio 1914 da Evaristo e Aurelia Cassamali.
    Lavorò come idraulico, unico sostegno della sua famiglia, composta dalla moglie, due figlioletti e dalla madre vedova.
    Fu esentato dal servizio militare per esser stato privo dell'occhio destro.
    Sposò Elda Rampinelli che gli diede i due figli Aurelia (1940) ed Aldo (1942).

    Il 29 febbraio 1944 fu arrestato perché militante nei gruppi di 'Giustizia e Libertà', passò per l'Albergo Regina(*) ed incarcerato a San Vittore. Spedito presumibilmente al campo di Fossoli fu poi inviato col 'trasporto 32' partito l'8 marzo 1944 da Firenze a Mauthausen, a Gusen e di nuovo a Mauthausen, dove le SS lo uccisero poco prima della loro sconfitta lo uccisero il 12 aprile 1945, all'età di 31 anni.
     
  • (*) Albergo Regina
     
    Luigi Schezzi è ricordato anche con :
  • 217975 - Pietra d'inciampo in memoria di Luigi Schezzi
     
  • FONTE: ANPI Libretto Municipio 8 (pag. 33)


  • Contenuti

    Iscrizioni:
     


    ABITAVANO QVI
    CLODOMIRO ANGELINI
    1906 - 1945
    COSTANTINO CODINI
    1912 - 1944
    LVIGI SCHEZZI
    1914 - 1945
    COMBATTENTI PER LA LIBERTA'
    ELIMINATI NEL CAMPO DI MAVTHAVSEN

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    Questo tipo di lastre, normalmente sono collocate a fianco del portone di ingresso dello stabile dove vissero i caduti. La lastra di via Ceresio è invece applicata a circa cinque metri a sinistra della porta ed a circa cinque metri di altezza rispetto al piano stradale: decisamente in alto!
    Forse fu dovuto al fatto che sebbene le dimensioni della la lastra siano nella norma, si è ritenuto sconsigliabile alloggiarla nella posizione abituale. Il risultato è che pur passando vicino alla lastra non la si nota e se la si nota è molto difficile leggere le sue iscrizioni.

    Si ringrazia il signor Francesco Lapia per essersi recato sul luogo ed averci fornito le foto scattate.

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