Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Verdi, all'interno del Liceo Classico
- CAP:
- 19121
- Latitudine:
- 44.10687573522276
- Longitudine:
- 9.826401472091675
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete dell'ingresso del locale Liceo Classico
- Data di collocazione:
- 7 maggio 1975
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di marmo con iscrizioni di colore rosso.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Liceo Classico e ISR La Spezia.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Informazione non reperita
Contenuti
- Iscrizioni:
- A ENNIO CARANDO
DOCENTE DI LIBERTÀ
IN QUESTO LICEO
NEGLI ANNI OSCURI DELLA DITTATURA
PARTIGIANO DELLA GIUSTIZIA
MEMBRO DEL COMITATO DI LIBERAZIONE
CADUTO CON SERENA FERMEZZA
DI FRONTE AGLI ESECUTORI NAZIFASCISTI
A VILLAFRANCA PIEMONTE
8-10-1904 6-2-1945
A CURA DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO
E DELL'ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA
7 MAGGIO 1975
- Simboli:
- Non sono presenti simboli.
Altro
- Osservazioni personali:
- Ennio CARANDO e' stato professore di Filosofia dal 1940 al 1944 al Liceo classico L. Costa della Spezia. Originario del Piemonte, rimane a La Spezia fino al 20 luglio circa, quando il C.L.N. viene praticamente annientato dalla polizia fascista con l'arresto e la deportazione di Mario Da Pozzo, costringendo gli altri membri a rifugiarsi sui monti. CARANDO fa ritorno in Piemonte, regione che conosce meglio, e dove già molti suoi ex allievi sono diventati partigiani. Convince anche il fratello Ettore a far parte delle Brigate, nonostante la sua parziale cecità, confidando che l'infermità l'avrebbe messo al riparo dei sospetti.
I due fratelli mentre stanno portando a termine una missione insieme ad un altro partigiano, Leo Lanfranco, vengono catturati, interrogati per ore e torturati ed infine fucilati il 5 febbraio 1945.
Nella motivazione della Medaglia d'Oro alla memoria si legge "Incaricato di importanti funzioni nelle formazioni partigiane, veniva catturato dal nemico a seguito di vile delazione e sottoposto alle più crudeli sevizie. Minacciato di morte se non avesse rivelato le notizie che interessavano al nemico, mantenne imperterrito il silenzio fin tanto che non veniva barbaramente trucidato.".