239821 - Lastra al patriota Giovanni Paghini – Milano

La lastra che commemora Giovanni Paghini  è in marmo rosato con punteggiature e poche venature scure. Le sue misure approssimative sono di 60×40 centimetri con iscrizioni incise e smaltate in rosso.

Grazie all’assenza di chiodi metallici di fissaggio, la sua lettura delle iscrizioni è ancor oggi sufficientemente chiara.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Chiesa Rossa, 113, (Conca Fallata)
CAP:
20142
Latitudine:
45.4260767656
Longitudine:
9.1697446941366

Informazioni

Luogo di collocazione:
A circa 3 metri da terra sulla parete esterna dello stabile dove Giovanni abitò
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
marmo rosato
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Giovanni Paghini
    di Santo e Modesti Maria, nacque il 5 maggio 1927 ad Opera, prima dell'aggregamento al Comune di Milano. Visse in via Chiesa Rossa 113 e lavorò presso la Fonderia Stabilini in via Francesco de Sanctis a Milano.
    Fu partigiano nella 113a Brigata Garibaldi con nome di battaglia "Spartaco" e cadde in un combattimento contro i tedeschi a Corsico (Milano) il 26 aprile 1945, all'età di 17 anni.
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    L'episodio

    La 113a brigata Garibaldi, comandata da Luigi Maradini, decise di bloccare l'autocolonna tedesca che da Ronchetto sul Naviglio stava dirigendosi verso Milano.
    La 113a brigata Garibaldi, comandata da Luigi Maradini, decise di respingere l'autocolonna tedesca che sopraggiungeva da Ronchetto sul Naviglio diretta a Milano.
    I tedeschi vennero investiti da raffiche di mitra (solo 5) ed il lancio delle poche bombe a mano rimaste alla sessantina di partigiani, scarsamente equipaggiati (poche armi non del tutto funzionanti, poche munizioni).
    Lo scontro durò circa un'ora, ma esaurite le munizioni, i partigiani furono costretti a ritirarsi. A causa delle gravi perdite, i tedeschi dovettero fare altrettanto e dirigersi verso Corsico e Baggio.
    Alla fine dei combattimenti, si contarono i partigiani Domenico Bernori, Idelio Fantoni e Giovanni Paghini fra i caduti e Scipione Grossi, Paolo Mignosi e Antonio Besana fra i feriti.
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    Giovanni Paghini è ricordato anche in:
  • Cippo ai caduti di Ronchetto sul Naviglio
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
  • Monumento ai caduti della Barona – Milano
    Egli riposa oggi nel Campo della Gloria, presso il cippo 31 (vedi galleria) accanto ai cippi di Domenico Bernori (32) e Idelio Fantoni (28).
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    FONTI:
  • A.N.P.I. Milano Municipio 5
  • A.N.P.I. Barona
  • <a href="https://lombardia.anpi.it/lombardia.php?p=6571&more=1&c=1&tb=1&pb=1
    " target="_blank" rel="noopener">A.N.P.I. Lombardia
  • I.S.E.C.
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    IN QUESTA CASA FIORI' LA GIOVINEZZA
    DEL PATRIOTTA
    PAGHINI GIOVANNI
    DELLA 113 BRIG. GARIBALDI
    STRONCATA DAL PIOMBO NAZIFASCISTA
    MILANO 5.5.1927 MILANO 25.4.1945

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    IL QUARTIERE STADERA


    La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.

    Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
    Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
    Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.

    Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
    Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
    Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.
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    Per la fotografia della lastra si ringrazia il signor Andrea, di Conca Fallata.

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