263277 - Lastra alla M.A.V.M. Di Menno Amerigo – Lanciano (CH)

Lastra posta sulla facciata della casa della Medaglia d’Argento al Valor Militare Amerigo Di Menno comandante della Brigata Partigiana che combatté a Lanciano contro i tedeschi durante la seconda guerra mondiale nella rivolta lancianese dell’ottobre 1943.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Garibaldi, 44
CAP:
66034
Latitudine:
42.23233969588
Longitudine:
14.389830071441

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata del civico 44 alla sinistra del portone.
Data di collocazione:
5 Ottobre 2011
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco con iscrizione incisa e verniciata di nero.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Lanciano
Notizie e contestualizzazione storica:
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 Lanciano fu occupata delle truppe tedesche il 12 settembre. La convivenza con la popolazione locale si dimostrò subito non facile a causa dei continui prelievi di beni da parte dei militari tedeschi, per i continui reclutamenti di manodopera, per il disprezzo dimostrato verso i cittadini. L’insofferenza si diffuse e l’opposizione si organizzò inizialmente in due modi: uno più intellettuale che faceva riferimento alla figura di Carlo Schönheim (un medico ebreo in soggiorno obbligatorio a Lanciano) e uno più operativa che riconosceva come comandante AMERIGO DI MENNO Di Bucchianico, nato a Lanciano il 17 aprile 1912. Queste due anime si riunirono per organizzare azioni di sabotaggio, requisendo armi e manomettendo automezzi. Uomini, giovani, operai e professionisti confluirono nella Banda Patrioti di Lanciano che raggiunse, al momento di massima espansione, circa 200 unità. La situazione divenne critica il 4 ottobre 1943 quando fu ordinato il coprifuoco e la confisca di armi, medicinali e generi alimentari. Il giorno seguente la situazione precipitò: un deposito di armi dei patrioti si trovava poco lontano dal centro storico e i tedeschi vi giunsero per caso sviati da indicazioni stradali sbagliate. I lancianesi, vedendo giungere due camionette tedesche, aprirono il fuoco. Nel frattempo, dal centro cittadino, alcuni ragazzi accorsero attirati dagli spari: fra loro, Trentino La Barba che fu catturato. Altre squadre di partigiani, in altre zone della cittadina, continuarono i conflitti con i militari tedeschi. Il giorno 6 ottobre si ebbero scontri più intensi in diverse parti della cittadina. I patrioti di Lanciano, pur consapevoli della disparità di mezzi e di uomini, non esitarono a spendersi fino alla morte pur di contrastare i soldati tedeschi che nel frattempo ricevettero rinforzi dai paesi circostanti. Nel pomeriggio del 6 ottobre, impossibilitati a continuare la battaglia per la schiacciante superiorità delle truppe tedesche, i patrioti si ritirarono. Il bilancio delle due giornate di lotta fu di 33 caduti fra la popolazione lancianese, partigiani e civili, e 15 feriti. Le perdite subite da parte tedesca furono di 47 caduti e 147 feriti. La rappresaglia tedesca fu terribile: molte case furono date alle fiamme, i negozi di Corso Trento e Trieste distrutti o incendiati. Furono uccisi senza pietà alcuni combattenti fatti prigionieri e particolarmente orrenda fu l’esecuzione di Trentino La Barba, torturato, accecato e ucciso sulla pubblica piazza come punizione per non aver voluto svelare nomi e dettagli del gruppo di patrioti. Fu emesso un ordine di sfollamento, propedeutico a un piano di distruzione della città prima del ritiro delle truppe tedesche. Lo sfollamento fu rimandato più volte grazie all’intermediazione del Podestà che svolse un’incessante opera diplomatica. I cittadini di Lanciano resistettero, silenziosamente ma tenacemente, alle truppe occupanti. Infine, ai primi di dicembre i militari tedeschi abbandonarono la cittadina, preoccupati dal repentino avanzamento degli Alleati: il 3 dicembre 1943, fra la gioia della popolazione, entrarono a Lanciano i primi soldati angloamericani. Per le azioni eroiche compiute dai patrioti lancianesi la città di Lanciano fu insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il comandante AMERIGO DI MENNO fu insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Entrato, all'armistizio, nella lotta di Liberazione, organizzava nella sua zona i primi nuclei partigiani. Divenuto comandante di una banda partigiana, partecipava a numerose azioni, distinguendosi per sprezzo del pericolo e capacità di comando e incoraggiando i suo uomini con l'esempio e la parola.
Sempre primo nelle più pericolose situazioni nonostante fosse invalido ad una gamba, seppe sfruttare ogni situazione, rischiando scientemente la vita al fine di catturare armi e provocare perdite nel campo avversario, rendendo preziosi servizi alla causa della libertà. – Lanciano, 14 settembre-3 dicembre 1943”

Fonti:
- http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org
- http://www.sullalineagustav.it/wp-content/uploads/2017/09/Guida-Sulla-Linea-Gustav.pdf

Contenuti

Iscrizioni:
Qui visse il Capitano
AMERIGO DI MENNO
Comandante della Brigata Partigiana
“Trentino La Barba”
Med. d’Argento al V.M. 5 OTT 2011
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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