6760 - Lastra alle vittime del bombardamento del 25 settembre 1943 – Bologna

Lastra rettangolare in ricordo di un devastante bombardamento avvenuto il 25 settembre 1943 che provocò un grande esodo di popolazione civile da Bologna: la città sembrò, infatti, indifesa e vulnerabile.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Leopardi, 1/A
CAP:
40122
Latitudine:
44.4997852
Longitudine:
11.338895800000045

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete lato strada, sotto un portico
Data di collocazione:
25/10/1962
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lastra, bronzo per le scritte ed i supporti
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
Non è possibile indicare il numero esatto dei bombardamenti aerei subiti da Bologna tra il luglio 1943 e la fine del conflitto perché furono numerosissimi. Inoltre, a volte, un bombardamento era compiuto in più ondate con lunghi intervalli tra una e l’altra. È noto solo il numero dei raid fatti da grosse formazioni tra il 15 luglio 1943 e il 18 aprile 1945. Furono 32, ma il numero sale a 93 conteggiando le incursioni medie.Tra le 11 e mezzogiorno del 25 settembre del 1943 la città subì l'incursione aerea più disastrosa di tutta la guerra, soprattutto dal punto di vista delle vittime civili. 120 aerei bombardieri del V Stormo USAF sganciarono in centro e in periferia un enorme carico di bombe: 840 ordigni da 500 libbre, per un totale di 210 tonnellate di esplosivo. Il sistema di allarme antiaereo si dimostrò inefficiente: le sirene suonarono quando gli aerei incursori erano già sulla città. Era sabato e molta gente affollava il tradizionale mercato della Piazzola, anch'esso colpito. Si accertarono 936 morti tra i civili e più di mille feriti, ma molte altre persone, letteralmente polverizzate dalle esplosioni, risultarono disperse. Oltre 500 edifici furono distrutti, tra cui il teatro Verdi, l'Arena del Sole, il teatro Apollo, il cinema Italia, lo Sferisterio, il Seminario regionale, la nuova sede del "Resto del Carlino" in via Dogali, dove morirono sette operai. Tra i monumenti colpiti le chiese del Sacro Cuore, San Martino, Santa Maria Maggiore e nuovamente San Francesco. Un ordigno distrusse l'antica farmacia delle Lame, seppellendo il dott. Gattamorta e sua figlia. Centinaia di persone trovarono la morte in un rifugio di fortuna ricavato nel tunnel del canale Cavaticcio, tra le odierne vie Marconi e Leopardi (dove, appunto, è collocata la lapide) centrato in pieno da alcuni ordigni. Il bombardamento del 25 settembre provocò un grande esodo di popolazione civile da Bologna: la città sembrò, infatti, indifesa e vulnerabile. Migliaia di profughi transitarono in file interminabili: a piedi, in bicicletta, i più fortunati su carri e carretti. Scapparono sulle colline o in campagna, trovando provvisori rifugi presso parenti e amici.

Contenuti

Iscrizioni:
LAVORI DI RICOSTRUZIONE RIMUOVEVANO DA QUESTO LUOGO QUESTA LAPIDE CHE LA PIETA' DEI BOLOGNESI AVEVA POSTO PER RICORDARE L'ORRIBILE SCEMPIO DI CENTINAIA DI INERMI CITTADINI IN PREVALENZA DONNE E BAMBINI VITTIME IL 25 SETTEMBRE 1943 DI UN DURISSIMO BOMBARDAMENTO AEREO
IL COMUNE DI BOLOGNA
VUOLE TRAMANDARE IL RICORDO DI QUELLA TRAGICA IMMOLAZIONE IN AUSPICIO DI UN AVVENIRE NON PIU' INSANGUINATO DA LOTTE TRA POPOLI
25 SETTEMBRE 1962
Simboli:
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