6608 - Lastra del Bollettino della Vittoria – Ancona (AN)

Lastra in bronzo recante il testo del Bollettino dell Vittoria del Gen. Diaz nella prima guerra mondiale.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Canale, 1
CAP:
60100
Latitudine:
43.610601014243
Longitudine:
13.51444959640503

Informazioni

Luogo di collocazione:
Liceo Rinaldini - Ancona
Data di collocazione:
1977
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Lastra monumentale (ca. 1,5x2m) in bronzo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Liceo Rinaldini - Provincia di Ancona
Notizie e contestualizzazione storica:
Il documento ufficiale con cui il generale Diaz, comandante supremo dell'Esercito Italiano, annunciò la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. Dall'osservazione dei caratteri tipografici la lastra sembra essere stata realizzata in età fascista o immediatamente precedente.

Contenuti

Iscrizioni:
« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
La lastra è collocata in posizione periferica insieme ad altre due grandi lapidi marmoree. Non è pregevole dal punto di vista dei contenuti (ce ne sono di omologhe in tutte le caserme e, ad Ancona, ce ne sono almeno altre due), ma è testimone di come la Storia e la Propagandistica abbiano incrociato la storia del nostro Liceo. Delle tre pietre è quella che colpisce maggiorente l'attenzione di noi studenti ma, al pari delle altre, è difficile notarla, perché è stata appesa in un corridoio periferico della scuola.

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