Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Borgata Podio, 1, San Damiano Macra (CN)
- CAP:
- 12029
- Latitudine:
- 44.492591013319
- Longitudine:
- 7.2633800588608
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Muro di una casa di Podio
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- La lastra è in marmo bianco, apposta sul muro in pietra di una delle case ricostruite. Sorretta da quattro morsetti fissati al muro. La frase dedicatoria è incisa a caratteri in stampatello maiuscolo, ripassati in nero.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Fin dall’inverno 1943-1944, mentre gran parte degli antifascisti di Dronero vennero arrestati e avviati ai campi in Germania, in Val Maira si organizzarono diverse formazioni partigiane. Nella zona di S. Margherita si stabilì il Raggruppamento “Maira”, un gruppo comandato dal cuneese Detto Dalmastro che fece parte delle formazioni “Giustizia e Libertà”. A tre ore di marcia da Dronero, la borgata fu al centro di tutta l’attività partigiana di Giustizia e Libertà che si svolse sulla destra orografica della valle Maira e nella confinante valle Grana. Intorno al comando di Detto Dalmastro si sviluppò un’organizzazione di avamposti o distaccamenti, e la buona struttura delle bande partigiane della Valle Maira permise agli uomini di Detto Dalmastro di compiere importanti azioni contro i presidi fascisti e tedeschi, ma anche di superare i ripetuti rastrellamenti fatti in valle dai nazifascisti. Le diverse borgate della zona furono teatro di una sempre più complessa organizzazione partigiana: l’osteria del Belvedere a S. Margherita, ad esempio, era il crocevia in cui partigiani e staffette si incontravano e si rifornivano; nella frazione Ghio si trovava il forno utilizzato di notte per panificare; il monte Cauri era il rifugio estremo in caso di attacco nemico. Nel marzo 1944, poi, una baita della borgata Assarti divenne la prima tipografia partigiana, dove Aurelio Verra compose il “Notiziario dei Patrioti delle Alpi Cozie”. Fino al giugno 1944, su tutto il territorio si susseguirono rastrellamenti e imboscate naziste e fasciste ma, nel luglio, i partigiani riuscirono a liberare l’intera valle e a costituire la REPUBBLICA di VAL MAIRA. La borgata Assarti divenne sede della I banda della Brigata Maira che, insieme con la Brigata Varaita, formò la Seconda Divisione Alpina “Giustizia e Libertà” e il Municipio di Cartignano venne attrezzato per ospitare il primo Ospedaletto per i partigiani della zona. Il 30 luglio del '44, però, i tedeschi attaccarono la zona libera: Cartignano e San Damiano Macra con le sue borgate Podio, Rio e Lottano furono bombardate, incendiate e nuovamente occupate. Furono bruciate 207 case, e cinque furono le vittime civili: i partigiani Mario Oggero "Mario" e Giuseppe Volpengo "Ursus" furono impiccati ad una gru sulla piazza principale di San Damiano (resteranno appesi al patibolo per tre giorni); Demaria Caterina, allettata, fu arsa viva in casa sua; Paolo Ruffolo "Pilon" fu ucciso sopra borgata Torchietto e Graziano Einaudi "Rio" fu ucciso sopra borgata Rio.
Contenuti
- Iscrizioni:
- VIRTU' DI RAZZA
DURO LAVORO TENACE VOLONTA'
DEGLI ABITANTI
RICOSTRUIRONO
QUESTA BORGATA
CHE
CRUDELTA' NAZIFASCISTA
DISTRUSSE CON INCENDIO
IL 30 LUGLIO
1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Fonti
Luogo di Memoria: Rifugio Partigiano Detto Dalmastro. Piemonte - Dronero (CN)
Pietre della Memoria - 127524 - Lapide ai combattenti della Libertà – San Damiano Macra. Luigi Cravero, 24 ottobre 2018
LaGuida.it: Correva l’anno: quel 30 luglio del 1944. L'incendio di San Damiano Macra e i massacri ad opera delle truppe tedesche. Romano Borgetto - 8 agosto 2021
LA STAMPA: Macra ricorda la repubblica partigiana del ’44. Carlo Giordano - 11 Agosto 2018