247659 - Lastra dedicata al tenore Augusto Cingolani – Montecassiano (MC)

La lastra ricorda il rifiuto da parte del tenore Augusto Cingolani di aderire al Partito Fascista che fu causa del boicottaggio   della sua brillante carriera di cantante lirico.
La lastra ricorda anche la sua morte conseguenza delle ferite riportate durante un bombardamento delle forze aeree tedesche.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzale Girone 10, 62010, Montecassiano, MC, Italia
CAP:
62010
Latitudine:
43.3639539
Longitudine:
13.4354406

Informazioni

Luogo di collocazione:
All’esterno della casa del tenore Augusto Cingolani
Data di collocazione:
25 Aprile 2023
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo e ottone
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Montecassiano (MC)
Notizie e contestualizzazione storica:
Augusto Cingolani nacque l’11 marzo 1893 da modesti genitori; fin dalla sua fanciullezza furono in lui notati straordinari mezzi vocali, che andarono sempre più rafforzandosi. Le condizioni di famiglia non gli permisero di poter studiare il canto ma, per sua fortuna, al tempo della Grande Guerra, fu assegnato ad un reggimento d’artiglieria di stanza a Pesaro, dove subito ebbe modo di farsi sentire ed apprezzare, tanto che fu ammesso in quel liceo musicale sotto la guida del celebre maestro Melocchi. Parlare oggi del tenore Cingolani, delle sue qualità di artista, della sua voce soave e perfetta, è cosa difficile. La sua carriera è stata breve per il tempo, ma trionfale sia per il numero di spettacoli a cui ha partecipato, che per la qualità e l’importanza delle scritture.
All’inizio del Novecento, l’Italia visse un periodo di grande espansione economica, grazie allo sfruttamento delle materie prime nelle colonie. Dal 1903 al 1914 ci fu il periodo dell’età giolittiana, che prese il nome dai governi guidati da Giovanni Giolitti, esponente liberale, che caratterizzarono la vita politica italiana sino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.
La vera svolta storica si ebbe nel 1914 con l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando D’Asburgo a Sarajevo, che portò l’Austria a dichiarare guerra alla Serbia. L’Italia, facente parte della Triplice Alleanza con Germania e Austria, inizialmente si dichiarò neutrale, ma la politica interna indusse il Paese a schierarsi contro i suoi vecchi alleati.
Dopo la Prima Guerra Mondiale i regimi liberali entrarono in crisi, a causa delle lotte operaie e dell’affermazione dei partiti socialisti; in questo clima instabile trovarono strada facile i regimi totalitari: Nazismo in Germania, Comunismo in Russia, Fascismo in Italia.
In tale contesto storico, Augusto Cingolani debuttò il 24 dicembre 1921 al “Metastasio” di Prato “La Fanciulla del West”, poi cantò ne “Il Ballo in Maschera” al teatro “Manzoni” di Pistoia, quindi in “Quaresima” al teatro “Sociale” di Udine. Inoltre, fu chiamato dal M° Zandonai, per la sua “Giulietta e Romeo”, che personalmente diresse al “Rossini” di Pesaro. Nell’ottobre, novembre e dicembre del ’22 fu scritturato al “Teatro Regio” di Malta per “La Fanciulla del West” e “Manon”.
Egli passò di trionfo in trionfo, facendo entusiasmare anche il pubblico più esigente, che in lui ha potuto riconoscere uno dei pochi artisti del bel canto, dall’aspetto e dal portamento simpatico, dotato com’era della sua “ugola d’oro”. Giunse a Macerata, con la sua segreta speranza di soddisfare e deliziare i suoi concittadini, ai quali si era sentito legato da tanti affetti e ricordi, valorizzando sempre più la sua regione. Nel 1935 Gabriele Svampa ne confermerà le «naturali doti artistiche» e la «voce drammatica robusta e sicura», aggiungendo i successi ottenuti al “Regio” di Torino, alla “Fenice” di Venezia, al “Comunale” di Piacenza, al “Petruzzelli” di Bari, al “Municipal” di Rio de Janeiro e di San Paolo del Brasile e al “Coliseu” di Lisbona.
Tenore drammatico vide bloccata la sua carriera dal regime fascista: si pensi che le iscrizioni al Partito aumentarono a dismisura quando, il 29 marzo 1928, si decise che gli iscritti al P.N.F. avrebbero avuto la precedenza nelle liste di collocamento, in quanto più antica era l'affiliazione, più si "scalavano" le graduatorie. Nel 1930, il tesseramento da almeno 5 anni divenne requisito fondamentale per ricoprire incarichi scolastici di alto livello (presidi e rettori) e dal 1933 per il concorso a pubblici uffici. La tessera divenne poi obbligatoria nel 1937 per ricoprire qualsiasi incarico pubblico.
Siccome Cingolani non prese mai la tessera del P.N.F. furono boicottate le sue scritture in Italia e non poté trovare spazio altrove, perché gli venne ritirato il passaporto; con moglie e 4 figli si ritrovò nella più nera miseria.
Il 6 luglio 1944 a Montecassiano ci fu un’incursione aerea della Luftwaffe. Augusto Cingolani venne colpito da numerose schegge, mentre si trovava in via Oberdan. Ferito gravemente, fu trasportato all'ospedale civile. Morì dopo una lunga e dolorosa agonia l'11 agosto successivo.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI NACQUE L’11 MARZO 1893
IL TENORE AUGUSTO CINGOLANI
A CUI LA TIRANNIDE NAZIFASCISTA
TRONCÒ DAPPRIMA LA BRILLANTE CARRIERA
E POI, L’11 AGOSTO 1944, ANCHE LA VITA.

VIVA L’ITALIA LIBERA!

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25 APRILE 2023
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