Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via della Certosa
- CAP:
- 40134
- Latitudine:
- 44.4984282
- Longitudine:
- 11.307004600000027
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Mura esterne del cimitero monumentale della Certosa
- Data di collocazione:
- 27/01/2008
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Semplice lastra di marmo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Bologna
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Lo sterminio di zingari e sinti, è chiamato Porrajmos, che significa “grande divoramento” o “devastazione”. E’ l’equivalente della Shoah per gli ebrei. Questo è una piccola poesia composta da Karl Stojka, che parla dei Rom e dei Sinti:
« Noi Roma e Sinti siamo come i fiori di questa terra.
Ci possono calpestare,
ci possono eradicare, gassare,
ci possono bruciare,
ci possono ammazzare -
ma come i fiori noi torniamo comunque sempre... »
Questo stermino è collegabile con una lunga tradizione di discriminazione, che possiamo far risalire al Medioevo, dovuta agli usi e costumi di questo gruppo che ha praticato tradizionalmente il nomadismo. Con la riforma protestante, alcune loro usanze vennero proibite. Con l’illuminismo la situazione migliorò, anche se, in Germania, successivamente, alcuni speciali corpi di polizia erano incaricati di sorvegliarli. Poi, in Italia, nel 1926, uscì una circolare che imponeva di respingere ogni carovana priva di documenti. Così si sviluppò in Europa lo stereotipo dello zingaro “criminale incallito e irrecuperabile” cui fece seguito l’oppressione di questa popolazione da parte degli stati in cui essi erano presenti. Il silenzio che ha circondato a lungo lo sterminio di cui gli zingari, con gli ebrei e altre minoranze, sono stati vittime, racconta un pregiudizio difficile da superare.
Contenuti
- Iscrizioni:
- NEL GIORNO DELLA MEMORIA DEL 2008
LA CITTÁ DI BOLOGNA VOLLE RICORDARE,
SOTTRAENDOLA ALL'OBLIO E ALLA RIMOZIONE,
LA TRAGEDIA DEL POPOLO DEGLI ZINGARI SOTTO IL NAZISMO:
QUELLA CHE ESSI CHIAMANO "PORRAJMOS,"
E CIOÉ L'EQUIVALENTE NELLA LINGUA DEI ROM
DELL'EBRAICO "SHOAH."
DOPO SECOLI DI PERSECUZIONI,
NUTRITE DAL PREGIUDIZIO E DALL'ODIO,
GLI ZINGARI (SINTI E ROM)
VENNERO BOLLATI DAI NAZISTI COME
"ASOCIALI" E "INDESIDERABILI", E IN QUANTO TALI
DEPORTATI, STERILIZZATI, IMPRIGIONATI, MASSACRATI,
INFINE, NEGLI ULTIMI ANNI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE,
CONDANNATI DAL RAZZISMO ALLO STERMINIO, COME GLI EBREI,
PER IL SOLO FATTO DI ESSERE NATI ZINGARI.
COSÍ MORIRONO, IN GRAN PARTE AD AUSCHWITZ,
UOMINI E DONNE DI TUTTE LE ETÁ,
PROVENIENTI DALLA GERMANIA E DALL'AUSTRIA,
MA ANCHE DAI PAESI OCCUPATI DAI NAZISTI,
SOPRATTUTTO NELL'EUROPA ORIENTALE.
NON SI SA NEPPURE IN QUANTI,
COSÍ POCA É STATA L'ATTENZIONE VERSO DI LORO:
NON MENO DI DUECENTOMILA, FORSE MEZZO MILIONE.
A QUESTE VITTIME DIMENTICATE VADA PER SEMPRE
IL RICORDO DELLA NOSTRA CITTÁ,
VENDICANDO L'OFFESA DEL SILENZIO.
COMUNE DI BOLOGNA 27 GENNAIO 2008
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