245914 - Lastra in memoria di Andrea Lorenzetti – Milano

La lastra che ricorda la figura di Andrea Lorenzetti è in marmo debolmente rosato, quasi privo di venature. Misura approssimativamente centimetri 70×40 ed è fissata alla parete senza che chiodi metallici la attraversano.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porta Vittoria
Indirizzo:
Corso Plebisciti 10
CAP:
20129
Latitudine:
45.467853658666
Longitudine:
9.220272427578

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna di quella che fu la sua abitazione milanese, a circa 5 metri da terra.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Andrea Giordano Bruno Lorenzetti
    figlio Raffaele e di Brillanti Amelia, nacque il 31 maggio 1907 ad Ancona in una modesta famiglia. Suo padre era agente di commercio e sua madre casalinga.
    Si diplomò 'ragioniere' a soli 16 anni ed iniziò la sua carriera in una banca ad Ancona. Dopo alcuni anni passò al “Crédit Commercial de France” di Milano.
    Nel 1934 passò ad occuparsi di Borsa nello studio del banchiere Antonio Foglia.
    Nel 1937 fu promosso procuratore di Borsa, il che pareva che potesse richiedere l’iscrizione al partito fascista: cosa che Andrea avrebbe rifiutato. Nel 1942 Andrea partecipò alla rifondazione del P.S.I.
    Dopo l’armistizio dell'8 settembre, nello studio di Antonio Foglia, Andrea ed i rappresentanti del nascente C.L.N.
    tennero una riunione per trovare come scongiurare l’occupazione di Milano da parte dei tedeschi.
    Quando Domenico Viotto nel 1943 dovette rifugiarsi all'estero, fu proprio Andrea ad occuparne il posto e rappresentare il P.S.I.U.P. presso il C.L.N. di Milano.
    Nel 1944 entrò nella segreteria del partito per l’Alta Italia insieme, con Cirenei, Ottaviano Pieraccini e Valcarenghi.
    Il suo principale incarico fu la redazione e la diffusione dell’allora clandestino Avanti! che fra settembre 1943 e maggio 1944 riuscì a pubblicare ben 28 numeri settimanali.
    Collaborando coi compagni del P.C.I. organizzò gli scioperi che iniziaono nel 1 marzo 1944. Furono duramente repressi e seguiti da delazioni che provocarono la cattura di quasi tutto il gruppo dirigente del P.S.I.U.P. milanese, da parte della polizia politica fascista e della Gestapo.
    Andrea Lorenzetti fu arrestato il 10 marzo 1944 e tenuto in isolamento a San Vittore. Il 27 aprile fu trasferito a Fossoli dove rimase fino ai primi di agosto. Successivamente, sostando qualche giorno a Bolzano, fu spedito a Mauthausen, nel sottocampo Gusen III, finché il 5 maggio 1945 il campo fu liberato dagli alleati. Ma dopo quanto aveva dovuto subire, il 15 maggio, egli si spense nell'ospedale di Gusen, all'età di 37 anni.
    Prima che ciò avvenisse, sentendosi ormai prossimo alla sua fine, egli dettò il suo testamento spirituale ad Aldo Ravelli (1912-1995), suo compagno di prigionia e collega operatore di borsa. Sul testamento che Ravelli consegnò ai familiari si legge:
    «… Prego i miei di perdonarmi il dolore che arreco loro. Non mi pento di quello che ho fatto; malgrado tutto quello che ho sofferto, sarei pronto a ricominciare, perciò non mi compiango. Penso a tutti, vi abbraccio».

    Guido Lorenzetti, figlio di Andrea e vicepresidente dell’A.N.E.D. ha pubblicato:

    __ Andrea Lorenzetti: prigioniero dei nazisti, libero sempre. Lettere da San Vittore e da Fossoli. marzo–luglio 1944 __


    presentandolo ad Ancona 16 febbraio 2018 nella sala Ricci del Consiglio regionale delle Marche.

    Andrea Lorenzetti è ricordato anche da:

  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • una Pietra di inciampo in piazza Cavour ad Ancona, dove la famiglia Lorenzetti abitò. che fu collocata nel marciapiede in piazza Cavour di Ancona, in occasione della Giornata della Memoria.
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    FONTI:
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    ANCONA 1907 - GUSEN (MAUTHAUSEN) 1945

    Simboli:
    Informazione non reperita

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    Osservazioni personali:
    Lo smalto nelle iscrizioni risulta molto sbiadito. La lettura, di per sé non aiutata dalla insolita altezza a cui è fissata la lastra, è quindi notevolmente peggiorata: se ne suggerisce il restauro.

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