Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Anton Giulio Barrili, 12
- CAP:
- 20144
- Latitudine:
- 45.433838
- Longitudine:
- 9.1761741
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- A destra dell'ingresso del caseggiato dove Luigi abitò..
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Informazione non reperita
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
Luigi Fiore di Giuseppe e Maria Anelli, nacque a Milano il giorno 1 ottobre 1921.
Visse in via Anton Giulio Barrili, 12.
Secondo la testimonianza di Riccardo Fusetti, fratellastro di Luigi Fiore, dopo l'armistizio, durante una licenza del periodo di leva, Luigi Fiore assieme agli amici Dino Colombo ed un imprecisato Dante, decisero di entrare nei partigiani che operavano sul Monte Legnone, presso Colico nell'alto Lario.
Entrò nella seconda Brigata Garibaldi il 16 aprile 1944 e ben presto si trovò a combattere i nazifascisti proprio ai piedi del monte Legnone, nelle vicinanze di Curcio. Dopo che il numero di partigiani si ridusse, i tedeschi avviarono un rastrellamento, per sfuggire al quale Luigi Fiore precipitò in un burrone. Non si sa se riprese i sensi perché fu ritrovato privo di vita soltanto il 2 luglio 1944, dopo che i tedeschi se ne furono andati. Va precisato che la popolazione dette tutto il sostegno possibile ai partigiani.
L'ex partigiano Virginio Gallazzi aggiunse che Luigi Fiore fu visto nel '44, sempre con gli amici Dino Colombo ed in imprecisato Dante a Sommafiume, frazione di Vastreno in Val Varrone, anche questa nei dintorni del Monte Legnone.
NOTE:
Le località citate fanno parte della provincia di Lecco, ma a quel tempo facevano parte della provincia di Como, compresa la città di Lecco.
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FONTI:
- A.N.P.I. Milano
- DigitaMi
- Wikisource ...... zona 15
- A.N.P.I. Milano
Contenuti
- Iscrizioni:
IL PARTIGIANO
FIORE LUIGI
CHE ALLA LIBERTA'
ED ALLA PACE DELLA PATRIA
SACRIFICAVA LA GIOVINEZZA
ABITO' IN QUESTA CASA
COLICO 2-7-1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
IL QUARTIERE STADERA
La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.
Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.
Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.
Va purtroppo segnalato che questa lapide è stata oggetto di vandalismo, ma è da notare che il suo restauro lo si deve al 'progetto RAM Restauro Arte Memoria'