Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza S. Giusto, 10
- CAP:
- 10059
- Latitudine:
- 45.136670499319
- Longitudine:
- 7.045257279797
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete edificio
- Data di collocazione:
- 1970
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo con incisioni in nero
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Figlio di Giorgio e di Antonietta Allasio, nacque a Susa il 27 febbraio 1889 e morì in combattimento a Molino della Sega presso Fagarè di Piave il 16 novembre 1917.
Appartenente a famiglia di commercianti, studiò a Torino e, nel Liceo Gioberti, conseguì la licenza liceale. Chiamato per il servizio di leva nel 1909 ed arruolato come allievo ufficiale nel 4° reggimento bersaglieri, ottenne la nomina a sottotenente di complemento nel novembre 1910. Trattenuto alle armi, a domanda, nel novembre 1911 e superati gli esami di concorso, fu nominato sottotenente in servizio effettivo nel 9° reggimento bersaglieri. Nel 1913 partì per la Libia dove prese parte, col I battaglione volontari libici, ad operazioni di polizia coloniale e nel 1914 fu promosso tenente. Capitano nel 1915, comandò per circa due anni una compagnia del II battaglione libici, dedicandosi anche allo studio e ad esperimenti di coltivazione del cotone nella conca di Derna. Rimpatriato nel febbraio 1917 e trasferito al 17° reggimento bersaglieri, nel luglio assunse il comando del LXV battaglione, col quale combatté valorosamente in Carnia, sul Carso e sulle pendici dell’Hermada nel corso dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. Durante il ripiegamento sul Piave delle truppe della 3^ Armata, al comando del LXIX battaglione del 18° reggimento bersaglieri, raggiunse la sponda sinistra del Tagliamento a protezione del ponte di Madrisio. Quindi, il 6 novembre, con le truppe di retroguardia del XIII C. d’A. sostenne scontri con avanguardie nemiche alla Livenza e al Piavon. Nella notte del 16 novembre, fu tra i primi ad accorrere col suo battaglione per ricacciare forti gruppi avversari. Nel combattimento, colpito in fronte da pallottola di mitragliatrice, cadde sul campo. La motivazione della medaglia d’oro al v. m., conferitagli alla memoria con d. l. del 13 giugno 1918, così sintetizza l’eroico episodio:
"Comandante di un battaglione, seppe con l’esempio e con la parola preparare le sue truppe all’azione. Avuto l’ordine di attaccare, con intelligente perizia disponeva le sue truppe, guidandole di persona. Avvertito che in un punto il nemico ostacolava violentemente l’avanzata, vi accorreva, e, da solo, sotto fuoco intenso, sprezzante di ogni pericolo, si spingeva audacemente verso l’avversario per riconoscere l’efficienza delle sue difese, finché, investito da raffiche di mitragliatrici, rimaneva ferito. Trasportato al posto di medicazione, dopo ricevute le cure, volle ad ogni costo tornare al suo battaglione, recandosi ave più violento era il combattimento. Per vincere l’ultima disperata resistenza del nemico, gridando parole vibranti di entusiasmo, con balzo leonino si slanciò in avanti, primo fra tutti, trascinando i suoi bersaglieri all’urto violento contro l’avversario che veniva travolto. Colpito in fronte, cadeva da eroe, col grido di Savoia! sulle labbra. Fulgido esempio di eroismo e di alta virtù militare. – Molino della Sega, Piave, 16 novembre 1917."
Fonti:
- ROLANDO Francesco, Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione
- Francesco Rolando, Wikipedia
Nel combattimento, oltre ad alcuni ufficiali e a numerosi sottufficiali e soldati, il 18° registrò la perdita del comandante del 69° battaglione, il capitano Rolando Francesco di Torino, al quale fu assegnata la medaglia d’oro.
In queste sanguinose battaglie si distinsero per coraggio i “Ragazzi del ’99” che proprio al Molino della Sega ebbero il “battesimo del fuoco”; qui si trovarono, per la prima volta, faccia a faccia con il nemico e si batterono valorosamente, senza alcun cedimento, tanto da meritarsi, giustamente, un encomio da parte del Capo di Stato Maggiore Armando Diaz.
Fonte: Molino della Sega / battesimo del fuoco dei Ragazzi del '99, Ass.Naz.Alpini, Gruppo Milano Centro
Sul luogo della sua morte, in provincia di Treviso, è presente un monumento con lastra a lui dedicata.
"Il monumento è dedicato alla memoria del capitano Francesco Rolando, di Susa, che si distinse nella battaglia per la difesa della linea del Piave, e cadde presso il Molino della Sega a Fagarè il 16 novembre 1917."
Fonti:
- CIPPO ALLA M.O.V.M. FRANCESCO ROLANDO, I luoghi della Grande Guerra, Provincia di Treviso
- Cippo alla M.O.V.M. Cap. Francesco Rolando, Centenario Grande Guerra, Regione Veneto
Contenuti
- Iscrizioni:
- COMPIENDOSI IL CENTENARIO
DEL FORNO ARTIGIANO
FONDATO NEL 1870
DA DOMENICO FAVRO DI MOMPANTERO
TRASMESSO ATTRAVERSO QUATTRO GENERAZIONI
DA PADRE IN FIGLIO
4 VOLTE PREMIATO CON MEDAGLIA D'ORO
VENNE MURATO QUESTO RICORDO
SULLA CASA DOVE LA FAMIGLIA ROLANDO
ERA AFFIANCATA NELL'ARTE BIANCA
E VIDE I NATALI
DELLA MEDAGLIA D'ORO
FRANCESCO ROLANDO
MAGGIORE DEI BERSAGLIERI
CHE SUL PIAVE
IL 18 NOVEMBRE 1917
OPPONENDO CON LA VITA
EROICA RESISTENZA ALL'URTO NEMICO
SEGNO' L'ALBA DELLA RISCOSSA
APRENDO ALL'ITALIA
LE VIE DELLA VITTORIA
SUSA 1870 1970
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- La lapide risulta censita anche su: Francesco Rolando, Chi era costui?
Non si ha corrispondenza tra le notizie storiche che è stato possibile reperire e l'epigrafe sulla lastra, per quanto riguarda il grado e la data della morte di Francesco Rolando. Sembra corretto che la data della morte sia 16 novembre 1917; più dubbia sembra l'attribuzione del grado, se Capitano o Maggiore.