Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Emilia-Romagna
- Provincia:
- Reggio Emilia (RE)
- Comune:
- Poviglio
- Frazione:
- Cimitero di Poviglio
- Indirizzo:
- Via Parma
- CAP:
- 42028
- Latitudine:
- 44.8455912
- Longitudine:
- 10.5343272
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Cimitero di Poviglio
- Data di collocazione:
- 1992
- Materiali (Generico):
- Marmo, Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Sul loculo è stata posta una lastra con una dedica a Rosina Mazzieri; sono presenti nome e fotografia.
E' in ottone a forma di cartiglio e riporta una dedica.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Anpi di Poviglio-RE-
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Mazzieri Rosina “Peter” (1891 – 1948)
Viveva con il marito Pietro Dall’Argine in un piccolo podere fuori mano nel comune di Poviglio, la loro casa di via D’Este fu meta di parecchi partigiani, tra i quali Licinio Tedeschi e rifugio di sbandati dopo l’8 settembre 1943; in seguito furono ospiti di Rosina anche russi, inglesi, americani e uomini di altre nazionalità.
Con l’aiuto di una fascista locale, una sera di febbraio del 1945 i fascisti di Poviglio irruppero nella casa di Rosina, dove venne presa a calci e buttata da un angolo all’altro della cucina, mentre al marito picchiarono sulle unghie dei piedi con un martello fino a farle saltare.
Dopo aver incendiato la casa, i due vennero portati nella locale caserma della milizia e lì interrogati dal tenente Neri della brigata nera e percossi a sangue.
Scampata al primo interrogatorio, la donna era coperta di ecchimosi e sulla fronte le mancava un lembo di pelle e capelli, strappatole selvaggiamente dai suoi carcerieri, inoltre le venne fatta bere acqua salata nella quale prima avevano sputato a turno i militi fascisti. Durante la notte Rosina e Pietro tentarono la fuga legando insieme delle lenzuola e Rosina volle che fosse proprio il marito ad andarsene per primo, poiché temeva che non avrebbe resistito ancora per molto agli interrogatori degli aguzzini neri. Così Pietro uscì dalla finestra ma, fatti alcuni metri, la fune improvvisamente si ruppe, impedendo a mamma Rosa di fuggire con il suo compagno. Il mattino seguente, accortosi della fuga di Pietro, il tenente Neri sfogò la sua ira bestiale sulla povera donna, ordinando altre torture ed una nuova razione di acqua salata. Rosina venne percossa brutalmente sul ventre con pesanti catene di ferro, gli occhi ormai ridotti a due sottili fessure, erano nascosti dal gonfiore e dalle tumefazioni, ricoperti per intero da macchie violacee sfumate di giallo. Rimase in carcere fino al giorno della Liberazione e nonostante l’accanimento dei fascisti e le continue violenze subite, lo spirito di mamma Rosa non venne affatto scalfito, tanto da confortare una staffetta, insieme a lei incarcerata, con queste parole: “Non aver paura che faccia i vostri nomi, se ho taciuto finora, con quello che mi hanno fatto, saprò tacere anche in seguito. Il movimento partigiano deve continuare fino alla sconfitta di questi sporchi fascisti”.
Rosina Mazzieri con le membra rovinate ed il suo fisico ormai sfinito, nonostante le cure prodigate dai medici, terminò la sua vita di martire il 10 marzo 1948, nemmeno tre anni dopo la Liberazione. (A. Zambonelli- Poviglio-Storia di lotte- 1978)
"Ha partecipato alla Resistenza nel periodo compreso tra l'11 dicembre 1944 e la Liberazione. Arrestata insieme al marito nel febbraio del 1945, per colpa di una spia locale che aveva indicato la casa ai fascisti, Rosina viene portata a Reggio e sottoposta a torture ferocissime. Cosetta Altare, partigiana di Sant'Ilario, ricorda Rosina come "Mamma Rosa": "umile e sconosciuta eroina, che merita di essere additata ad esempio"
Mazzieri Rosina
Partigiana di Poviglio, arrestata e seviziata
Donna
Nome e cognome Rosina Mazzieri
Nome di battaglia Peter
Informazioni anagrafiche
Luogo di nascita Poviglio
Data di nascita 03/10/1891
Data di morte 10/03/1948
Riconoscimenti e decorazioni
Qualifica partigiana arrestata, seviziata e decorata
Riconoscimento partigiana
Brigata di appartenenza 77a brigata SAP (Fratelli Manfredi)
Occupazione contadina
Contenuti
- Iscrizioni:
- UMILE EROINA
Le più atroci torture fasciste
ne minarono il corpo,
non lo spirito di lotta per la libertà.
febb./apr 1945
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- A Rosina Mazzieri è stata dedicata la Sala Civica di Poviglio. Patì enormi sofferenze ma non parlò mai, è ricordata come una donna umile ma con un carattere fortissimo, probabilmente la morte che sopraggiunse appena dopo 3 anni è dovuta alle torture e ai patimenti subiti.