272672 - Lastre al partigiano M.O.V.M. Renato Ruffinatti – Giaveno (TO)

Insieme di lastre e targhe di varia fattura in memoria del partigiano Renato Ruffinatti, Medaglia d’oro al Valor Militare, collocate nella piazza a lui intitolata nel centro storico di Giaveno, suo luogo di nascita il 25 settembre 1925.
Di professione operaio, appartenente alla Gioventù Italiana di Azione Cattolica, nel febbraio del 1944 si aggrega alla brigata partigiana Moncada, guidata da Giulio Nicoletta e inquadrata nella 43esima divisione autonoma, che sarà poi intitolata alla memoria di Sergio De Vitis, anche lui giovane socio di A.C. Viene ucciso a diciotto anni, il 16 maggio 1944, a Forno di Coazze.
Piazza Ruffinatti è inserita nell’Itinerario della Resistenza “Le vie cittadine”, a cura dell’associazione La Piazzetta, del Comune di Giaveno e dell’A.N.P.I. Giaveno – Val Sangone “Div. autonoma Sergio De Vitis”.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Renato Ruffinatti
CAP:
10094
Latitudine:
45.043196638698
Longitudine:
7.3511784849688

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete edificio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastre in marmo con incisioni in nero; targhe metalliche; pannello informativo.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Giaveno
Notizie e contestualizzazione storica:
Sul pannello informativo, posto in un angolo della piazza, si legge:

Renato Ruffinatti 1925 - 1944
Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione:
"Figlio unico e senza obblighi di leva, salì all'Alpe nell'ottobre 1943 per combattere contro i tedeschi. Infaticabile ed ardimentosa guida ai reparti che scendevano dai monti al piano per attaccare i presidi nemici, fu soprannominato il "gigante della montagna". Combattè a Orbassano e Cumiana riuscendo audacemente a forzare i posti di blocco avversari per mantenere i collegamenti con gli altri reparti operanti.
Catturato durante un furioso combattimento dopo avere sparato l'ultima cartuccia, fu sottoposto alle più inumane torture che sopportò con sublime forza d'animo fino a rinnegare la sua mamma per non esporla a rappresaglia.
Trasportato a ludibrio per le vie del paese, fu costretto a scavarsi la fossa e, benchè ridotto a piaga vivente, ebbe la forza di gridare la sua fede in faccia ai carnefici che barbaramente lo trucidarono. Figura di leggendario eroismo. Forno di Coazze, 13 maggio 1944."

All'alba del 10 maggio 1944 Renato dormiva con i compagni e il suo comandante Giulio Nicoletta alla Palazzina Sertorio, quando vennero attacati dai tedeschi, scesi dal Colle della Roussa.
"Ho dato ordine sin dal mattino di non sparare se non a colpo sicuro. Noi avevamo poche munizioni, dovevamo cercare di far sprecare colpi ai tedeschi, sperando di resistere fino a sera.
Poi ho avuto la sensazione che gli Alpenjager avessero allentato l'accerchiamento e allora ho detto che provavo a uscire. Però è intervenuto Renato Ruffinatti, un giovane di Giaveno, e ha detto "No, Giulio, vado io, tu devi stare qui a guidare gli altri". E' uscito con Alfonso Messina, mentre noi coprivamo il tiro dall'alto e hanno fatto una testa di ponte... poi è uscita la nebbia e abbiano deciso di tentare tutti".
(Giulio Nicoletta)

Il giorno dopo Renato ebbe il permesso di tornare a casa, verso la borgata Villa: era quasi arrivato quando i repubblichini lo arrestarono. Aveva 18 anni.

Per approfondimenti, si vedano:
- Ruffinatti Renato, su "Biografie Resistenti" portale dell'Isacem - Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI;
- Ruffinatti Renato, su "I Luoghi della Memoria, la Resistenza in Val Sangone";
- RUFFINATO Renato, sul Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor MIlitare d'Italia;
- Renato Ruffinatti, su Wikipedia.

Contenuti

Iscrizioni:
PIAZZA
REN. RUFFINATTI
1925 PART. MED. D'ORO 1944
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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