55832 - Monumento a Gabriele Valdarnini – Castiglion Fiorentino

Il monumento, dedicato alla memoria di Gabriele Valdarnini, morto nel 1943 in Montenegro, è formato da una pietra ovale che regge una lastra in posizione obliqua, in cima alla quale è posta una colomba in bronzo con le ali spiegate. A lato del monumento è stato aggiunto un pannello, nell’ambito del progetto “Il sentiero dei papaveri”, dove è riportata la storia di Valdarnini.

NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata in data 04/03/2021 e 08/05/2021 grazie alla collaborazione di Donatella Illuminati, nipote di Gabriele Valdarnini

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Valdarnini
CAP:
52043
Latitudine:
43.34734457347211
Longitudine:
11.911476111114553

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area spartitraffico
Data di collocazione:
25/04/2001 - Pannello 25/04/2021
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è stato realizzato in bronzo e pietra
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castiglion Fiorentino
Notizie e contestualizzazione storica:
Gabriele Valdarnini, Sottotenente dell'84° Reggimento "Venezia", deceduto in combattimento il 1° ottobre 1943 in località Crna Glava (monte testa calva, in italiano), nel distretto di Kolašin in Montenegro.

Per informazioni relative al progetto "Il sentiero dei papaveri" rimandiamo al sito istituzionale del Comune di Castiglion Fiorentino

Contenuti

Iscrizioni:
(monumento)
GABRIELE VALDARNINI
MED. DI BRONZO AL V.M.
CASTIGLION F.NO 1921
C.R.N.A GLAVA MONTENEGRO 1943

(pannello)
COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO

IL SENTIERO DEI PAPAVERI
25 APRILE 2021


LAPIDE IN MEMORIA DI GABRIELE VALDARNINI Via Gabriele Valdarnini

Nato nel 1921 a Castiglion Fiorentino, Ufficiale del Regio Esercito nell'84° Reggimento Fanteria "Venezia" schierato in Montenegro, nei giorni terribili e confusi successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 Gabriele partecipò ad una missione importante: portare rinforzi ai commilitoni dell'83° Reggimento investiti dalla lotta fratricida tra i partigiani jugoslavi, fedeli a Tito, capo della resistenza comunista jugoslava ed i partigiani serbo-cetnici, fedeli al re in esilio Pietro II di Jugoslavia. Per attraversare in migliori condizioni di sicurezza quello che era un territorio sconosciuto ed ostile, la sua unità indossò gli abiti della gente di quei luoghi, conformandosi così con il drappello di combattenti cetnici che li accompagnava e fungeva da guida nella lunga marcia. La colonna, partita il 30 settembre dalla città di Berane, base del reparto di Gabriele, alla volta di Kolasin, dove si doveva ricongiungere con le altre forze italiane, viaggiò a tappe forzate per l'intera notte e raggiunse la zona del lago Pesica alle prime luci del l° ottobre. In quella posizione, affacciata su ripidi pendii e sovrastata dalle pendici del monte Zekova Glava, si trovava appostato un reparto di partigiani titini che, scambiandoli per guerriglieri cetnici, aprì il fuoco contro la colonna di soldati italiani. Nonostante la stanchezza per la marcia notturna, l'impervietà dei sentieri che li portarono sino alla quota di oltre 2000 metri e la posizione svantaggiata rispetto agli attaccanti, i soldati italiani reagirono con decisione all'attacco. Gabriele, Comandante del Plotone di testa della colonna, con l'intento di penetrare profondamente tra le fila dell'avversario per disorganizzarle e distoglierne il fuoco dai soldati che dietro di lui avanzavano, si spinse con i suoi arditi in un coraggioso assalto là dove il fuoco nemico era più nutrito. Una raffica di mitragliatrice lo colse nello slancio, colpendolo in pieno petto e ponendo fine alla sua giovane vita. Cessato il combattimento fu sepolto, insieme agli altri soldati Caduti in quell'azione, nello stesso luogo dove cadde, tra i monti Zekova Glava e Crna Glava, nel distretto di KolaSin in Montenegro. Per il suo coraggioso, estremo sacrificio a Gabriele è stata tributata "sul campo" la Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria.

Le sorelle Gabriella, Giovanna, Gigliola e i nipoti.
Simboli:
La scultura rappresenta la montagna del Montenegro spaccata dalla guerra e da questo spacco esce una colomba simbolo di pace.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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