251540 - Monumento a Primo Visentin “Masaccio” – Loria (TV)

Il monumento è costituito da un cippo in marmo lavorato a bocciardatura su cui insiste, appoggiato a un basso piedestallo con targa frontale incisa, il volto in bronzo del comandante partigiano Primo Visentin “Masaccio”, opera dello scultore, originario di Loria, Sergio Comacchio. Sul fronte del cippo è presente una targa marmorizzata con la scritta MASACCIO e, sul lato sinistro dello stesso, due piccole targhe con note relative all’opera e all’area. Dietro al cippo si staglia un masso proveniente dal Grappa.

Il monumento è circondato da una bassa siepe all’interno della quale è presente anche il cippo originario, con foto e iscrizioni incise, che inizialmente fu posto nel luogo (vicinanze del monumento) dove il comandante partigiano venne colpito a morte il 29 aprile 1945.

Vi sono presenti, inoltre, il pilone con la bandiera italiana e, a terra, leggermente rialzata rispetto alla pavimentazione in porfido, una lastra in acciaio corten che reca iscritta, ad intaglio, la motivazione del conferimento al comandante partigiano della medaglia d’oro al valor militare alla memoria. In fondo all’area, si elevano alcuni cipressi.

 

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Masaccio 24
CAP:
31037
Latitudine:
45.725299593347
Longitudine:
11.870823204081

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde a lato strada
Data di collocazione:
settembre 2013
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Scultura in bronzo;
Cippi in marmo, foto in vetroceramica, targa marmorizzata sul fronte del cippo in materiale plastico,
Masso di Pietra;
Lastra con la motivazione della medaglia d’oro al VM in acciaio-corten.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Loria
Notizie e contestualizzazione storica:
PRIMO VISENTIN - MASACCIO (biografia)
Primo Visentin nacque il 17 dicembre 1913 a Poggiana di Riese Pio X in una famiglia di umili origini. Rimasto orfano del padre, morto sul fronte dell’Isonzo nella Prima guerra mondiale, venne ammesso al convitto per orfani di guerra di Vittorio Veneto, ove studiò.
Dopo aver conseguito nel 1932 l’abilitazione all’insegnamento, fu docente nelle scuole elementari di Vallà di Riese Pio X, ottenendo in seguito il ruolo di insegnante nella sede di Ramon-Campagna, piccola frazione del Comune di Loria. Appassionato d'arte, si iscrisse alla Facoltà di Lettere di Padova. Nel 1936, gli venne affidato l'incarico di Segretario del Fascio di Loria che, costretto ad accettare, definì «un grattacapo che non ci voleva per me». Nonostante ciò, egli si impegnò a favore della popolazione contadina della zona. Per riuscire a sostenere gli esami universitari, si vide costretto a rassegnarne le dimissioni da questo incarico. Conseguì nel 1940 la Laurea in Storia dell’Arte discutendo una tesi dal titolo "La fortuna critica di Giorgione".
Dopo la Laurea, insegnò presso il liceo ginnasio Foscarini di Venezia. Nello stesso tempo fu introdotto negli ambienti antifascisti attivi.
Nei primi anni ‘40 alternò l’attività di insegnante, presso l’istituto magistrale Santa Dorotea di Asolo e il Regio istituto tecnico commerciale di Lovere (BG), ai continui richiami alla leva, nonostante i primi attriti con il regime.
Alla caduta del regime fascista e con la firma dell’armistizio di Cassibile, in assenza di precise disposizioni dei comandi militari, egli decise di lasciare la caserma del 32° Reggimento di Treviso, dove era di stanza, e di ritornare a Poggiana, suo paese natale dove decise di organizzare una formazione partigiana che doveva operare nella zona circostante. Così assunse il nome di battaglia di «Masaccio», pittore rinascimentale toscano di cui era appassionato. Con il parroco di Loria, don Giuseppe Menegon, attento sostenitore della Resistenza, ebbe modo di riflettere più volte sulla situazione del contesto politico dopo la firma dell'armistizio.
Inizialmente fece propaganda contro i diversi bandi di reclutamento emessi dal ministero della Guerra a favore dell’esercito della Rsi contribuendo alla redazione e all’affissione di manifesti e volantini. Fu tra i protagonisti del raggruppamento di tutte le bande operanti a Castelfranco Veneto. Nacque così la brigata “Martiri del Grappa” che, nel suo nome, voleva fare memoria dei "Caduti barbaramente martirizzati ai piedi del massiccio" il 26 settembre 1944 a Bassano del Grappa (VI).
La brigata si impegnò nel sabotaggio della linea ferroviaria Castelfranco-Montebelluna e Castelfranco-Bassano del Grappa.
Il 17 febbraio del 1945, per salvaguardare Bassano del Grappa dall’occupazione tedesca che minacciava anche un bombardamento di artiglieria, decise di far saltare il Ponte di Bassano, una delle arterie principali per l’ingresso in città.
Nei giorni dell’insurrezione generale, quando il trevigiano era già in larga parte in mano alle formazioni partigiane, egli volle liberare il territorio di Loria intimando personalmente la resa ad uno degli ultimi reparti tedeschi che si trovava presso le "case Piotto" nel tentativo disperato di difesa. Mentre era impegnato in questa azione, però, egli venne colpito da una raffica di mitra sparata alle spalle. Era il 29 aprile 1945.
L’8 febbraio del 1948 l’Università degli studi di Padova concesse alla memoria di Primo Visentin il diploma di perfezionamento honoris causa in Storia dell’Arte.
Lo scultore Arturo Martini dedicò a lui e ai giovani studenti caduti in guerra per la Resistenza, la scultura in marmo del "Palinuro" situata nell'atrio degli Eroi, all'entrata del palazzo del Bo, sede dell'Università di Padova.
In ricordo del suo sacrificio, venne decretata la medaglia d’oro al valor militare con la qualifica di partigiano combattente.
Recentemente il comune di Riese Pio X, in collaborazione con l’Istresco di Treviso, ha creato l’Archivio Masaccio-Centro di documentazione della Resistenza tra il Brenta e il Piave, che è anche on line.
Ogni anno, il 29 aprile viene commemorata la figura di Primo Visentin "Masaccio" con un corteo di rappresentanti dei comuni di Loria e Riese Pio X, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, delle scuole e della cittadinanza che parte dal monumento fino al cimitero di Poggiana di Riese, ove riposano i suoi resti mortali.

Contenuti

Iscrizioni:
Targa posta sul fronte basamento della scultura:
PRIMO VISENTIN “MASACCIO”
COMANDANTE BRIGATA MARTIRI DEL GRAPPA
17.12.1913 29.04.1945;

Colonna marmorea che sostiene il busto bronzeo:
"MASACCIO"

Targhe affisse sulla faccia laterale sinistra del cippo:
Comune di Loria Comune di Riese Pio X
opera dell’Artista Sergio Comacchio
Settembre 2013

Comune di Loria Comune di Riese Pio X
Allestimento ornamentale offerto e curato
dalla ditta VIVAI PORCELLATO
Settembre 2013

Cippo originario con foto:
QUI
MASACCIO PROF. VISENTIN
CADDE COMBATTENDO
AL TRAMONTO
DEL 29-04-1945

Lastra in acciaio corten:
Prof. PRIMO VISENTIN “MASACCIO”
Comandante la brigata "Martiri del Grappa
Medaglia d'oro "alla memoria" al valor militare
17-12-1913 . 29-4-1945
Fin dall’inizio del movimento cospirativo, organizzò le
Formazioni armate, trascinando con l'esempio, con l'entusiasmo
e con l'ardimento le squadre dei giovani da lui inquadrate.
Comandante di brigata, partecipò alle più ardue azioni di lotta
e di sabotaggio e la sua audacia non conobbe ostacoli né
pericoli. A poche ore dalla liberazione, mentre intimava la resa
ad un forte gruppo di tedeschi asserragliati, cadde colpito a
morte, chiudendo da eroe la sua adamantina vita, dedicata al
luminoso ideale della Patria libera. Il suo nome, consacrato
dal sacrificio, è assunto a simbolo nella zona del Grappa.
Simboli:
I cipressi, simbolo di morte, ma anche di immortalità

Altro

Osservazioni personali:
Dalla posizione in cui si trova il monumento, è possibile proseguire e raggiungere il sentiero degli Ezzelini, percorso ciclopedonale che collega i paesi limitrofi da Castelfranco Veneto (TV) ad Asolo (TV).

La sala consiliare del Comune di Loria, sita in via Roma, di fronte al Municipio, è stata intitolata "Aula Poli-funzionale Primo Visentin" e reca una foto che lo ritrae.

Una lastra a tre partigiani fucilati sul ponte degli alpini di Bassano del Grappa (VI) reca il ricordo di quanto accadde per opera di Primo Visentin e di un gruppo di partigiani della sua brigata il 17 febbraio del 1945.

Bibliografia di riferimento:
I. Facchinello, "Il comandante Masaccio: storia di un uomo", Edizioni del noce, Camposampiero (PD), 2013.

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