269734 - Monumento ai Caduti della Brigata Puecher – Bulciago (LC)

Il monumento ai caduti della Brigata Puecher si trova sul crocevia di Bulciago, punto centrale del territorio brianzolo dove si compì il destino di 15 componenti della Brigata, qui commemorati. Il monumento è un parallelepipedo di circa 2,40 metri di altezza, rivestito con lastre di pietra grigia. Sul fronte è incastonata una lastra di marmo di color beige riportante le scritte dedicatorie ed i nomi dei 15 caduti di Bulciago.

La Brigata Puecher nacque nel febbraio 1945 in Brianza, in onore di Giancarlo Puecher, primo partigiano fucilato dai fascisti nella zona. Composta da circa 300 membri, operò in Brianza nelle aree a sud di Erba contro l’occupazione nazifascista. Dopo diverse azioni di sabotaggio e scontri, il 25-27 aprile 1945 contribuì alla liberazione del territorio, disarmando le guarnigioni nazifasciste. La sua lotta simboleggiò la resistenza locale e il sacrificio per la libertà, segnando la fine dell’oppressione in Brianza. Queste operazioni causarono nelle 48 ore di scontri ben 35 morti, di cui 15 a Bulciago, tra i componenti della brigata ed almeno 80 tra le truppe nemiche. Diciannove i partigiani che furono feriti.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Bulciaghetto
Indirizzo:
SS 342 (via Briantea).
CAP:
23892
Latitudine:
45.7521192
Longitudine:
9.2915941

Informazioni

Luogo di collocazione:
crocevia di Bulciago, lungo la SS 342 (via Briantea), allora l'arteria più importante per il collegamento tra Como e Bergamo.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è un parallelepipedo in cemento di circa 2,40 metri di altezza, rivestito con lastre di pietra grigia. Sul fronte è incastonata una lastra di marmo di color beige riportante le scritte dedicatorie ed i nomi dei 15 caduti di Bulciago.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 23 dicembre 1943, a Erba, Giancarlo Puecher Passavalli venne fucilato dai repubblichini. Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, aveva organizzato una banda armata per contrastare l'occupazione tedesca. Catturato con il padre Giorgio, fu condannato a morte dopo un processo sommario, mentre il padre venne deportato e morì nel campo di Mauthausen.
Dopo l'esecuzione, i superstiti del gruppo trasformarono il lutto in resistenza, e il suo nome divenne un simbolo per i partigiani locali. Nel febbraio 1945 nacque la Brigata "Puecher", che riunì gruppi partigiani brianzoli già attivi in zona, tra i quali vi erano quelli di Nino di Marco (Nibionno), di Raffaele Messina (Villa Raverio), di Pietro Sasinini (Bulciago) e di Gianfranco Della Porta (Barzanò), oltre a Umberto Rivolta, don Aristide Pirovano e don Strada. Della Porta, diplomatico rientrato in Brianza nel 1943, scelse di unirsi alla resistenza. Il territorio d'azione era la Brianza Centrale, a sud di Erba, con Lambrugo come base, la zona di azione di Giancarlo.
A Cassago, nei pressi della vasta villa Visconti, rifugio partigiano, si era insediato un distaccamento della Brigata Nera "Resega". L'8 gennaio 1945, circa 400 militi e 25 ufficiali si stabilirono a Barzanò, e villa Della Porta fu occupata dalle SS.
Fu in questo contesto di intensa belligeranza che la Brigata Puecher si organizzò ufficialmente. A febbraio, a Bulciaghetto, si tenne un incontro tra il Raggruppamento Alfredo Di Dio e la Brigata, decidendo di intitolare la formazione a Giancarlo Puecher. Furono assegnati i ruoli: Pietro Sasinini comandante, Umberto Rivolta commissario politico e Gianfranco Della Porta vicecomandante. A fine febbraio, la Brigata contava circa 300 effettivi; le armi erano poche, ma la determinazione era alta. Effettuarono attacchi per rifornirsi di armi, mentre la repressione nazifascista si intensificava in tutta la Brianza.
Il 25 aprile 1945 iniziò l'insurrezione. In Brianza, sulla direttiva Bergamo-Como erano numerose le colonne nazifasciste in ritirata per raggiungere Como ed il confine svizzero. A Barzanò, trattative per la resa delle truppe lì acquartierate furono avviate da don Redaelli e condotte dal conte Della Porta; le trattative portarono alla promessa di cedere le armi il mattino seguente, a patto che i partigiani scendessero in forze, così da rendere meno infamante la resa. Anche se nella notte scoppiarono scontri e ci furono feriti, il mattino del 26, come pattuito, le SS di Barzanò si arresero. Durante la giornata, altre guarnigioni furono disarmate con scontri che causarono vittime da entrambe le parti, ma per i partigiani l’acquisizione delle armi necessarie al proseguimento della lotta, inclusa una mitragliatrice.
Intanto, nel pomeriggio del 26 aprile, un consiglio di guerra dei comandanti della Puecher stabilì di andare a supportare l'insurrezione a Merate, dove 500 SS mongolo-tedesche ancora non si arrendevano. Durante il trasferimento, due camion con circa 60 combattenti ed una “Topolino”, cadde in un'imboscata fascista a Rovagnate. Molti del primo automezzo caddero per l’inaspettao attacco, altri si arresero di fronte alle esorbitanti forze avversarie, mentre il secondo gruppo reagì con le armi. La battaglia si protrasse nella notte, fino alla sopraffazione dei partigiani. La colonna fascista decise di proseguire la sua ritirata verso Como, usando gli ostaggi, ben esposti sul pianale degli automezzi, come scudo. Al crocevia di Bulciago, ancora ingnari degli scontri in atto alcuni chilometri prima, i partigiani avevano istituito un posto di blocco, in attesa dei compagni che avrebbero dovuto raggiungerli. All'alba del 27, un violento scontro vide a Bulciago le forze partigiane ancora sopraffatte dopo una lunga resistenza: anche qui numerosi i morti, altre esecuzioni e prese di ostaggi. Al termine, la colonna fascista caricò i suoi morti e ripartì, con gli ostaggi sempre esposti per prevenire sorprese da altri resistenti, che erano numerosi in tutto il territorio, specialmente accorsi per l’insurrezione finale e la notizia degli scontri e delle perdite subite.
Nel pomeriggio del 27, finalmente si diffuse la notizia dello scioglimento delle Brigate Nere da parte di Mussolini. Fu il crollo definitivo della resistenza fascista: le camicie nere furono prese dal panico, si dileguarono, abbandonando armi e divise per non essere riconosciuti e potersi imboscare.
La Brigata Puecher, trasformando il sacrificio di Giancarlo Puecher in una lotta per la libertà, subì in questo atto di guerra ingenti perdite: trentacinque caduti e diciannove feriti costituirono il tributo della Puecher alla Liberazione della Brianza. Senza il loro coraggio e sacrificio, ci si domanda quali avrebbero potuto essere le conseguenze se le truppe tedesche avessero potuto raggrupparsi come previsto a Como senza una precedente resa.

I 35 caduti della Puecher (Irene Crippa, 6 novembre 1945: La Vita per l’Italia. Brigata G. C. Puecher)
LUIGI BONACINA - 22 anni - Nato a Nibionno - Morto a Rovagnate.
GIUSEPPE COLOMBO - 29 anni - Nato a Costamasnaga - Morto a Bulciago.
ANGELO CONTI - 22 anni - Nato a Nibionno - Morto a Bulciago.
LUIGI CONTI - 41 anni - Nato a Monguzzo - Morto a Nibionno.
MARIO CONTI - 29 anni - Nato a Molteno - Morto a Rovagnate.
FIORENZO CRIPPA - 19 anni - Nato a Cremella - Morto a Rovagnate.
ARTURO DE CAPITANI - 24 anni - Nato a Calco - Morto a Rovagnate
ATTILIO DONGHI - 21 anni - Nato a Cassago - Morto a Bulciago.
DANTE FERRARI - 32 anni - Nato a Torrile - Morto a Bulciago.
GIUSEPPE FILIGURA - 27 anni - Nato a Nibionno - Morto a Bulciago.
GINO FORNARI - 29 anni - Nato a Traversetolo - Morto a Bulciago.
CARLO FUMAGALLI - 20 anni - Nato a Bulciago - Morto a Rovagnate.
UGO FUMAGALLI - 18 anni - Nato a Cremella - Morto a Rovagnate.
GIUSEPPE GIUDICI - Nato a Nibionno - Morto a Bulciago.
COSTANTE GIUSSANI - 32 anni - Nato a Nibionno - Morto a Nibionno.
CARLO LOCATELLI - 37 anni - Nato a Barzanò - Morto a Rovagnate.
ARISTIDE MAGNI - 23 anni - Nato a Carpanea - Morto a Bulciago
EZIO MAGNI - 22 anni - Nato a Barzago - Morto a Rovagnate.
ERMINIO MAURI - 25 anni - Nato a Lurago - Morto a Lurago.
ITALO MORO - 35 anni - Nato a Milano - Morto a Nibion
FRANCESCO MOTTA - 19 anni - Nato a Barzanò - Morto a Rovagnate.
NELLO NOSVELLI - 23 anni - Nato a Golese - Morto a Bulciago
PIO PINI - 28 anni - Nato a Vigatto - Morto a Bulciago
GIOVANNI PREDA - 19 anni - Nato a Bulciago - Fucilato a Bulciago.
MARIO REDAELLI - 21 anni - Nato a Lambrugo - Morto a Nibionno.
ENRICO RIGAMONTI - 25 anni - Nato a Cremella - Morto a Rovagnate.
EMILIO RIVA - 33 anni - Nato a Nibionno - Morto a Rovagnate.
LUIGI RIVA - 25 anni - Nato a Nibionno - Morto a Rovagnate.
UGO SALA - 22 anni - Nato a Cremella - Morto a Rovagnate.
ALESSANDRO SIRONI - 18 anni - Nato a Cremella - Morto a Rovagnate.
ALBERTO SIRTORI - 21 anni - Nato a Nibionno - Morto a Nibionno.
MARIO SPINELLI - 30 anni -Nato a Nibionno - Morto a Rovagnate.
ENRICO STELLARI - 18 anni - Nato a Erba - Morto a Nibionno.
LUIGI VALSECCHI - 23 anni - Nato a Barzago - Morto a Rovagnate.
CARLO ZAPPA - 20 anni - Nato a Cassago - Fucilato a Bulciago.

Dei caduti della Puecher negli eventi del 25-27 aprile 1945, i caduti di Bulciago sono commemorati, con alcune discrepanze, sul monumento di Bulciago. Un altro monumento dedicato ai caduti della Puecher è stato eretto in memoria dei caduti di Rovagnate (oggi La Valletta Brianza), di fronte alla scuola secondaria di primo grado. Su questa Stele sono ricordati: Bonacina Luigi, De Capitani Arturo, Filigura Giuseppe, Giudici Felice, Locatelli Carlo, Motta Francesco, Riva Emilio, Sirtori Alberto, Spinelli Mario e Fumagalli Carlo. Questa Pietra si trova descritta in Pietre Della Memoria, Scheda 141725 - Stele ai Caduti di Rovagnate (LC). Come detto, anche qui alcune discrepanze, di nomi (forse casualmente utilizzati nomi di battaglia anziché i nomi propri), e rispetto alla lista di tutti i caduti, alcuni non compaiono né a Bulciago, né a Rovagnate. Non è impossibile che questi nomi siano commemorati su pietre non ancora censite, o disperse nel corso degli anni.

I 19 feriti della Puecher:
ASTORI Franco - 25 anni - da Barzanò
BARTESAGHI Angelo . 24 anni - da Lurago d'Erba
BESANA Egidio - 24 anni – da Castello Brianza
CAMESASCA Angelo - 46 anni – da Barzanò
CANTONI Antonio – 25 anni – da Milano
CASTAGNA Mario - 22 anni – da Barzago
CONTI Francesco - 26 anni – da Nibionno
FUMAGALLI Agostino - 29 anni – da Barzago
GATTI Luigi – 21 anni – da Villa Raverio
MAPELLI Mario – 24 anni – da Bevera di Barzago
MANZONI Carlo – 25 anni - da Cassago
MAURI Luciano - 18 anni - da Villa Raverio
MOZZANICA Francesco24 " " Barzago
PEREGO Ciriaco – 22 anni – da Lambrugo
PORRO Edmondo - 31 anni – da Lurago d'Erba
POZZI Osvaldo – 24 anni – da Villa Raverio
SALVIONI Alessandro – 21 anni – da Barzanò
SANGIORGIO Rodolfo - 20 anni - da Villa Raverio
SAVINI Umberto – 27 anni - da Milano

Contenuti

Iscrizioni:
NELL'ANELITO DELLA LIBERAZIONE
SACRIFICARONO ALLA PATRIA
LA LORO GIOVANE VITA
__________________________________
COLOMBO GIUSEPPE
CONTI ANGELO
CONTI LUIGI
FERRARI DANTE
FORNARI GINO
FUMAGALLI ALESSANDRO
FUMAGALLI CARLO
DONGHI ATTILIO
MORO ITALO
NOSVELLI NELLO
PINI PIO
PREDA GIOVANNI
REDAELLI ANNIBALE
STELLARI ENRICO
ZAPPA CARLO

27 APRILE 1945
ET MEMORIA EORUM ERIT IN BENEDICTIONE
Simboli:
In cima alla lastra di marmo è incisa una croce.

Altro

Osservazioni personali:
Per la Festa della Liberazione, 25 aprile, sul monumento vengono affisse le fotografie dei caduti lì commemorati. Si possono vedere su questa scheda in alcune delle foto scattate in quel periodo.
FONTI:
IRENE CRIPPA: Una pagina della Resistenza in Brianza: La storia della Brigata "Giancarlo Puecher". Bellavite Editore, Missaglia (LC), 2000
PIETRO ARIENTI: La Resistenza in Brianza, 1943-1945. Bellavite Editore, Missaglia (LC), 2006
Irene Crippa, 6 novembre 1945: La Vita per l’Italia. Brigata G. C. Puecher
Merateonline, 23 marzo 2024: Valletta: ricordo della ‘Notte di sangue’ dell’aprile 1945
A.N.P.I. Lecco: Brigata "Giancarlo Puecher"

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