Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazzale Gorizia
- CAP:
- 20056
- Latitudine:
- 45.6087779
- Longitudine:
- 9.516832499999964
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Piazza
- Data di collocazione:
- 12/11/1922
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento in marmo bianco di Carrara; basamento in ceppo mezzano; targhe in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento è stato inaugurato il 12 novembre 1922. La scultura in marmo nasce dal bozzetto di Alterige Giorgi, mentre il progetto del basamento è dell'arch. Ilario Arrigoni. Dal 2004 si trova in una posizione più arretrata rispetto all'asse della strada di via Vittorio Veneto, intitolata alla vittoria che per l'Italia segnò la fine della Grande Guerra.
L'iconografia permette di riconoscere la simbologia ricorrente nei monumenti della Grande Guerra. Sopra l'altare di marmo scolpito in forma classica poggia un soldato nudo raffigurato nell'atto di piantare sul suolo il vessillo della Vittoria e ai suoi piedi giace un soldato esanime, il cui corpo si distende sul retro dell'altare che sfuma in una roccia informe. La nudità dei corpi richiama l'essenza dell'uomo dinnanzi alla prova estrema della morte e la fisicità e la forza della vittoria, simboleggiata dal vessillo, che avvolge il soldato in piedi e cade a ricoprire il petto di quello Caduto, collegando idealmente le due figure, allegorie della vita e della morte, del sacrificio e della vittoria. Gli elementi naturalistici che decorano l'altare alludono all'elevazione spirituale, al valore militare e alla vittoria ottenuta con la forza e la tenacia.
Il monumento dedicato ai Caduti trezzesi della prima guerra mondiale commemora tra essi anche due civili: Ernesta Brasca e Cornelia Barzaghi, morte durante il bombardamento della centrale Treccani ad opera dell’aviazione austriaca.
Contenuti
- Iscrizioni:
- SUL LATO FRONTALE DELL’ARA, L'AUTORE SCOLPISCE LA SCRITTA “TREZZO
AI SUOI CADUTI” E SUL FIANCO SINISTRO IN LATINO “ CON FORZA E FEDELTÀ PUGNARONO”
Abbiati Natale
Albani Alberto Luigi
Barzaghi Andrea
Barzaghi Cesare
Barzaghi Cornelia Carmela
Bassani Pietro Fiorino
Bassani Gaetano
Bassani Daniele
Bassani Luigi
Bassani Raffaele
Bellani Luigi
Benzi Antonio
Biffi Anselmo
Bovisio Gaetano
Boldorini Luigi
Bonfanti G. Battista
Brambilla Alessandro
Brasca Ernesta
Brasca Stefano
Bozzetti Ferdinando Ettore
Cantù Angelo
Cantù Edoardo
Cantù Luigi
Casiraghi Francesco
Cereda Alessandro
Cereda Enrico Giosuè
Cereda Giovanni battista
Cereda Mario Pietro
Cereda Natale
Ciocca Pietro
Colombo Alessandro
Colombo Alfredo
Colombo Andrea
Colombo Angelo
Colombo Carlo
Colombo Francesco
Colombo Gaetano
Colombo Gerolamo
Colombo Giovanni
Colombo Giovanni
Colombo Giuseppe
Colombo Giuseppe
Colombo Giuseppe
Colombo Giuseppe
Colombo Luigi
Colombo Massimo
Comotti Angelo
Comotti Bernardo
Comotti Giovanni
Corci Pietro
Corti Giovanni Maria
Cortiana Angelo
De vecchi Cesare
Dossi Giovanni Luigi
Fabiano Giuseppe
Fumagalli Bartolomeo
Fumagalli Carlo
Fumagalli Cesare
Galbiati Guido
Ghinzani Carlo
Ghinzani Emilio
Ghinzani Pietro
Guzzi Pietro
Gregori Carlo
Gregori Carlo
Guazzoni Paolo
Lancrò Luigi
Marcandalli Luigi
Margutti Angelo
Minelli Alessandro
Minelli Ariberto
Monzani Rocco
Monzani Vittorio
Monzani Carlo
Motta Celeste
Nava Guglielmo
Ortelli Egidio
Ortelli Giovanni Giuseppe
Ortelli Pietro
Ortelli Natale
Paganelli Giovanni
Parolini Carlo
Perego angelo
Perego Emilio
Persegoni Antonio
Pirola Giovanni
Pirola Giuseppe
Pirola Gaetano
Pirola Giuseppe
Pirola Luigi Giuseppe
Poiani Antonio
Pozzi Angelo
Pozzi Carlo
Pozzi Giuseppe
Pozzi Giuseppe
Pozzi Domenico
Presezzi Angelo
Radaelli Giovanni
Radaelli Giuseppe
Riva Giovanni
Rolla Giovanni
Salomoni Angelo
Scotti Angelo
Scotti Angelo
Scotti Enrico
Scotti Francesco
Scotti Giuseppe
Sironi Celeste
Sironi Luigi
Socia Alessandro
Stucchi Arturo
Tedoldi Giovanni Riccardo
Tinelli Paolo Carlo
Varischi Giovan Battista
Villa Gaetano
Villa Ernesto Antonio
Villa Mario Egidio
Zaccaria Luigi
Zoli Giordano Bruno
- Simboli:
- La nudità nella simbologia della Grande Guerra ha un duplice significato: allude, da un lato, all'essenza dell'uomo che per affrontare la prova suprema della battaglia e della morte si priva di ogni legame terreno; dall'altro rappresenta l'evidenza, la fisicità e la forza della vittoria.
Il vessillo che poggia sul petto del soldato disteso e avvolge il corpo di quello in piedi collega idealmente la morte e la vita, il sacrificio e la vittoria.
L'altare scolpito in forma classica sfuma in una roccia informe sul retro; agli angoli è decorato da teste di ariete dalle cui bocche escono filari di foglie e ghiande di quercia: allusione all'elevazione spirituale, alla gloria militare e alla vittoria che derivano dalla forza e dalla tenacia.
Altro
- Osservazioni personali:
- Fonte:
Il Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Trezzo sull'Adda. Documenti inediti e altri luoghi della memoria.
http://storialocale.comune.trezzosulladda.mi.it/files/uploads/TR_PortfMonumaiCaduti.pdf
Censimento a cura di Nicolò Colombo della classe 4GLSA, Gabriele Piccoli, Daniele Solcia, classe 3ELSA
NOTA STAFF PIETRE: Scheda censita anche da I.C. Bellusco e Mezzago; scheda aggiornata in data 20/05/2020