204980 - Monumento ai Caduti della prima e della seconda guerra mondiale – Sgurgola (FR)

Il monumento è collocato entro  un’aiuola recintata  da catene e paletti, in un angolo di piazza Arringo,  eretto in una sopraelevazione costituita da tre scaloni quadrangolari. Il piedistallo sostiene l’obelisco di travertino a terminazione piramidale, nel cui vertice è presente una scultura bronzea a forma di stella a cinque punte simbolo unitario delle forze armate italiane. A metà dell’obelisco è affissa una cinta  di alloro scolpita con la tecnica del bassorilievo, su cui spicca una spada simbolica. Sono presenti, inoltre, alla base del Monumento, altri elementi decorativi in bronzo: un elmetto e due ogive. Le lapidi commemorative, incise con i nomi dei Caduti rivestono il piedistallo in sezione frontale, laterale destra e laterale sinistra, appuntate con borchie quadrate in bronzo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Arrengo, Sgurgola (FR)
CAP:
03010
Latitudine:
41.671358349445
Longitudine:
13.147922469906

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area recintata a lato della piazza
Data di collocazione:
1928
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
L'obelisco e il piedistallo sono realizzati in diverse sfumature di materiali marmorei, fortemente usurati dal tempo. Decorazioni e sculture in rilievo sono realizzate in bronzo
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Sgurgola (FR)
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Monumento fu eretto nel 1928, nel luogo dove attualmente si trova, dopo la demolizione della chiesa medioevale dedicata alla Madonna dell’Arringo, con l’intenzione di onorare la memoria dei Caduti di Sgurgola nella Grande guerra. L’elemento artistico che lo caratterizzava all’origine, vale a dire il gioco delle sfumature cromatiche in chiaroscuro ottenuto dalla sovrapposizione di diversi materiali marmorei, è andato quasi completamente perduto nelle pieghe di una manutenzione carente negli anni. Nel 1945 furono apposte anche le lapidi con i nominativi dei Caduti, dei dispersi e delle vittime civili del secondo conflitto mondiale. Sgurgola pagò il suo triste tributo ad entrambe le guerre anche in termini di vicende legate al “fronte interno”. Il borgo si spopolò negli anni 1915 – 1918, decaddero tutte le attività agricole ed artigianali legate alle tradizionali incombenze proprie dell’economia agro pastorale che costituiva la caratterizzazione precipua della zona e che si reggevano sulle attività degli uomini richiamati in guerra e dei giovinetti arruolati. Nel corso del secondo conflitto mondiale, Sgurgola, come altri centri del frusinate e del cassinate direttamente coinvolti dall’occupazione tedesca e dalla costruzione della linea Gustav, vissero un momento ancor più amaro per la popolazione civile. Sotto un fuoco di fila incrociato e nella costituzione di una forte organizzazione resistente, il borgo si trovava a sostenere le imposizioni dei comandi tedeschi con rappresaglie e rastrellamenti, ed il controllo capillare ed iniquo della Repubblica Sociale Italiana che il 25 ottobre 1943 aveva nominato il nuovo capo della provincia di Frosinone nella persona di Arturo Rocchi. Lo stesso Rocchi testimonia la situazione di caos vigente. Egli, che assommava su di sé un triplo ruolo, di presidente della provincia, prefetto e capo del partito fascista repubblicano, così scriveva, quasi presagendo l’impotenza dei suoi ruoli ridondanti rispetto alla resilienza di una popolazione pur stremata dalla crudeltà dei tedeschi e dai bombardamenti alleati che avanzavano nel tentativo di sfondamento delle truppe di occupazione: “ (...) i funzionari disertano gli uffici, gli agenti di PS e i Carabinieri le Caserme, i commercianti le botteghe, la popolazione cittadina le case di abitazione..” (cfr. L. Fabi, A. Loffredi, “Il dolore della memoria. Ciociaria 1943-1944”). Caos dilagante, segnato a Sgurgola da due date significative: - sei novembre 1943, quando, dopo i festeggiamenti in onore di San Leonardo, la popolazione si rinserra nelle abitazioni in gran fretta. Gli uomini delle SS sono arrivati, dimostrando immediatamente i loro metodi di occupazione. Intrusioni e razzie in cantine, taverne, masserie; setacciamento delle strade e delle abitazioni e rastrellamento fulmineo di 100 uomini sgurgolani che insieme ad altri di paesi vicini, vengono coartati nella costruzione di trincee e recinzioni di filo spinato nella vicina Isola del Liri. – Altra data significativa è il due giugno 1944, quando, dopo essere entrati a Supino e successivamente a Morolo le truppe franco-marocchine avanzano rapidamente. “Nel pomeriggio dello stesso giorno e nella mattinata del 2 giugno la guerra si riaccese in contrada Fontana di Varico, tra Sgurgola e Morolo, in queste ore di combattimento tanti cittadini si trovano fra due fuochi ed alcuni perderanno la vita. Nel pomeriggio del 2 giugno comunque gli Alleati entreranno a Sgurgola.” (cfr. L. Fabi, A. Loffredi, “Il dolore della memoria. Ciociaria 1943-1944”). Tra queste due avanzate, si dispiegano una serie di tragici avvenimenti. Emblematica la morte di un civile ricordato nel monumento. Umberto Reali perde la vita il 21 maggio perché i tedeschi lo ritengono colpevole di aver di aver preso a fucilate alcuni commilitoni sorpresi a governare mucche e pecore appena razziate. In un atto di intimidazione rivolto a tutta la popolazione, il corpo del Reali viene legato ad un mulo e trascinato per le vie del paese. Malgrado il terrore, si attesta nel territorio una incisiva azione clandestina di Resistenza: “Mentre avvengono tali uccisioni, il comando provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana, Servizio politico investigativo, attraverso il col. Adolfo Pifferi, l’11 maggio segnala al Comando Nazionale della Guardia Repubblicana che: “ nel paese di Sgurgola (Frosinone) esiste una organizzazione sovversiva molto estesa. La completa totalità dei giovani delle classi - 258 Cfr. Tommaso Baris, Tra due fuochi, Edizioni Laterza, 2003, p.19. 278- richiamate non si è presentata alle armi e nel paese hanno trovato ospitalità moltissimi militari alla “Macchia“. Tutti detengono armi in casa e sembra, ma non è stato possibile controllare la notizia, che esiste una radio clandestina trasmittente. In una tenuta di certo Beccalà individuo conosciutissimo sotto questo nomignolo sono nascosti molti ex prigionieri anglo-americani.” (cfr. L. Fabi, A. Loffredi, “Il dolore della memoria. Ciociaria 1943-1944”). Ed anche a Sgurgola come nei Comuni vicini fu amarissima persino la liberazione degli Alleati, e mentre in paese il due giugno si assisteva a scene di giubilo, già dalle campagne arrivavano le grida delle donne colte in situazione di isolamento e stuprate selvaggiamente dai “Marocchini” avanzanti.

Contenuti

Iscrizioni:
Obelisco:
SGURGOLA AI SUOI FIGLI

Lastra frontale:
CADUTI DELLA GRANDE GUERRA 1915 – 1918
CADUTI IN COMBATTIMENTO
SOLD. CARATELLI FRANCESCO
SOLD. CALICCHIA ANGELO MARIA
SOLD. CORSI AMERIGO
SOLD. CORSI GIOVANNI
SOLD. D’AMORE VINCENZO
SOLD. LEPRI LUIGI
CAP.LE MANICCIA ANGELO MARIA
SOLD. MANICCIA DOMENICO
SOLD. MANCINI LORENZO
SOLD. MORICONI ENRICO
SOLD. PACE DOMENICO
SOLD. PRONTI GIOVANNI
SOLD. CALVANI LEONARDO

MORTI IN SEGUITO A FERITE

SOLD. D’AMORE ENRICO
SOLD. D’AMORE VINCENZO
SOLD. FERRARI ENRICO
SERG. POMPI QUIRINO
CAP.LE SPAZIANI CESARE
CAP.LE SPAZIANI MARIO
SOLD. SPAZIANI MAZZARINO

DECEDUTI PER MALATTIA

SOLD. CALVANI DOMENICO
SOLD. CARBONI LEONARDO
SOLD. CARBONI OTTAVIO
SOLD. CORSI AMERIGO
ALTO UFF. PACELLA PIETRO
CAP. MAGG. PERFETTI UMBERTO
SOLD. ROMANO ANTONINO
SOLD. TROMBETTA GIUSEPPE
SOLD. CAMILLI LUIGI
SOLD. CARATELLI SALVATORE

Lastra laterale destra:
CADUTI DELLA GUERRA 1940 -1945
SOLD. CORSI DOMENICO
SOLD. FASANI DOMENICO
SOLD. GRAZIANI AMERICO
SOLD. MANICCIA GASPARRE
SOLD. SPAZIANI VINCENZO
SOLD. PERFETTI PAOLO

DISPERSI O DECEDUTI IN PRIGIONIA
SOLD. FORMAGGI LEONARDO
SOLD. FRANCETTA QUIRINO
SOLD. MANICCIA CATALDO
SOLD. MENICHELLI LORENZO
CAP.LE MORGIA UMBERTO
SOLD. MOSCARELLI CATALDO
SOLD. BOVI DOMENICO
CAP.LE DELL’OMO ANTONIO
SOLD. FARAONI AMERICO
SOLD. MANCINI ANTONINO
SOLD. MANICCIA FRANCESCO
SOLD. MARACCHIONI ANTONIO

CADUTI SUL FRONTE DI GUERRA 1940 -1945

MEDAGLIA D’ORO FROSONI PRIMO
TEN. GENTILI ANTONIO
CAP. MAGG. MORGIA AMULIO
CAP. MAGG. PERFETTI NAPOLEONE
SOLD. PACE ANGELO
SOLD. BELLARDINI LEONARDO
SOLD. MORGIA BARTOLOMEO
SOLD. DE CASTRO ALFREDO
CAP. GORI MARIO
SOLD. BOVI CATALDO
SOLD. TORRI EUGENIO
SOLD. IPPOLITI NAZZARENO
SOLD. FERRARI ANGELO
SOLD. CORSI EUGENIO
SOLD. SIMONI DOMENICO
SOLD. CARATELLI CLAUDIO

Lastra laterale sinistra:
CADUTI SUL FRONTE DI GUERRA 1940 -1945
SOLD. CORSI ANTONIO
SOLD. PACE FRANCO

DISPERSI
CAP.LE GENTILI SALVATORE
SOLD. BELLARDINI VITTORIO
SOLD. D’AMORE MARIO
SOLD. CARATELLI ATTILIO

MORTI PER MALATTIA
SOLD. D’AMORE VITTORIO
SOLD. MARACCHIONI ILARIO
SOLD. PONZI ANGELO
SOLD. PERFETTI LEONARDO
SOLD. BELLARDINI TULLIO

MORTI CIVILI
REALI UMBERTO
MARACCHIONI MICHELE
GIROLAMI AMULIO
MARACCHIONI CARMINE
DELL’OMO FRANCESCO
CARBONI DOMENICO
PACE GIOVANNI
PACE ANGELO
CARATELLI MARIO
CARLINI LUIGI
CARLINI GESUALDO
BELLOTTI ORLANDO
MORGIA CATALDO
CARATELLI MARIA
CERASOLI ERSILIA
SPAZIANI ANTONIETTA
Simboli:
Stella a cinque punte; elmetto; alloro; spada.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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