248543 - Monumento ai Caduti dell’eccidio del 14/2/45 e ai Caduti antifascisti, militari e partigiani – Bagnolo in Piano (RE)

Posto ai piedi del torrione gonzaghesco, detto il “Torrazzo”, il monumento celebra e ricorda i civili, i militari ed i partigiani originari di Bagnolo in Piano (o qui residenti) caduti nel corso della seconda guerra mondiale. Inoltre vengono ricordati anche i perseguitati dal regime fascista deceduti per la loro militanza e quelli caduti durante la Guerra civile spagnola. Si tratta di un complesso formato da sette grandi lapidi marmoree di forma rettangolare inserite su un grande basamento ligneo, di pianta rettangolare, verniciato di bianco. Ogni lapide è incastellata in una struttura contenitiva di legno profilata da una guida di metallo. Partendo da sinistra verso destra, le lapidi ricordano i militari caduti in deportazione (7 nominativi), i civili vittime per incursioni aeree (7), i dispersi in guerra (6 ), i fucilati dai fascisti sotto il “Torrazzo” il 14 Febbraio 1945 (10), i militari e civili deceduti per cause di guerra (15), i caduti in combattimento (15) e i perseguitati dal regime fascista (10 . Di tutti questi Caduti, salvo uno, è inserito sul lato sinistro di ogni lapide, il corrispondente fotoritratto in ceramica racchiuso in un ovale. In queste lapidi le iscrizioni sono incise e riempite con vernice di colore nero. Per ogni Caduto sono presenti gli estremi anagrafici e, nei casi dei partigiani, anche il nome di battaglia. Ogni lapide è illuminata da una feritoia che si apre ai piedi di ciascuna di esse. Un’altra lapide di forma rettangolare, più piccola delle precedenti, ma sempre di marmo, si trova inserita in una duplice base marmorea (a pianta rettangolare) collocata al centro dell’estremità frontale del basamento. L’epigrafe, formata da caratteri di bronzo in rilievo, è dedicata alle 10 vittime dell’eccidio più sopra citato. Intorno ad essa trovano spazio quattro vasi portafiori di bronzo. Lungo il bordo frontale del basamento compare la dedica del locale Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) ai Caduti di questa comunità, realizzata attraverso caratteri di bronzo in rilievo. Sotto la lapide dedicata ai perseguitati dal fascismo, si trova una targa rettangolare di ottone con alcuni versi composti da Aimone Ferrari. L’area monumentale è delimitata da 5 paletti di metallo.
Poco oltre il fianco sinistro del monumento (rispetto a chi guarda) si trova un piccolo pannello in metallo: realizzato per volontà del Comune di Bagnolo in Piano, Anpi (Ass. Nazionale Partigiani d’Italia) e Auser, offre una breve descrizione dell’eccidio del 14 Febbraio 1945, approfondibile mediante l’inquadramento di un QR code.
Il 4 Novembre 1945 fu inaugurata una prima lapide dedicata ai bagnolesi caduti durante la Guerra di Liberazione. Successivamente la lapide è stata ampliata e suddivisa in sette parti. A causa del terremoto del 1996, in via provvisoria, le lapidi sono state disposte alla base del “Torrazzo”, protette da un’apposita struttura. In data non specificata il complesso delle lapidi è stato spostato leggermente più avanti, ma sempre dinanzi alla torre, così come appare dalle fotografie di questa scheda.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via della Rocca
CAP:
42011
Latitudine:
44.7631076
Longitudine:
10.6733366

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area ricavata ai piedi del "Torrazzo".
Data di collocazione:
4 Novembre 1945 collocazione di una prima lapide; in date successive collocazioni delle altre lapidi e riposizione delle stesse.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Ottone, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per le sette lapidi dedicate ai Caduti e per quella in memoria dell’eccidio del 14 Febbraio 1945. Bronzo per i caratteri in rilievo presenti su quest’ultima lapide e per l’iscrizione posta lungo la base del monumento; stesso materiale per i vasi portafiori. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Vernice di colore nero a rivestire i caratteri incisi sulle sette lapidi e sulla targa di ottone. Legno per il basamento del monumento e per i supporti delle sette lapidi. Metallo per l’incastellatura in cui queste sono inserite, per il pannello storico-informativo e per i cinque paletti di protezione. Ottone per la targa con incisi i versi di Aimone Ferrari.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bagnolo in Piano
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel pomeriggio del 10 Febbraio 1945 a Pieve Rossa, frazione di Bagnolo in Piano, due bersaglieri della Divisione “Italia”, appartenenti ad un reparto da tempo acquartierato in questa località, sono misteriosamente uccisi mentre stanno percorrendo la Strada Statale 63.
A Bagnolo in Piano la notizia del ritrovamento dei due cadaveri si propaga velocemente, mettendo in agitazione tutta la comunità. Il parroco, don Giuseppe Barbieri, per scongiurare il rischio di una rappresaglia, parte per Reggio Emilia volto ad incontrare le Autorità fasciste e garantire l’estraneità della popolazione all’accaduto. Il 12 Febbraio si svolgono nella Chiesa parrocchiale di Bagnolo in Piano ed a spese dell’Amministrazione comunale, i funerali dei due bersaglieri. Alla cerimonia partecipa gran parte della popolazione. A rappresentare il Comando della Divisione “Italia” vi è un capitano che, pur apprezzando la numerosa presenza dei bagnolesi, non esclude che si possano verificare azioni di repressive.
Don Barbieri ed il commissario prefettizio di Bagnolo in Piano, Aristide Carboni, concordano con il capitano di stendere una sorta di memorandum da trasmettere al Comando della Divisione, attraverso il tenente comandante dei due bersaglieri uccisi.
All’alba del giorno dopo, 14 Febbraio, si riversano su Bagnolo in Piano reparti fascisti della XXX Brigata Nera e della 79a Legione della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.) di Reggio Emilia. Dopo aver circondato il paese, i militi danno inizio al rastrellamento seguendo le indicazioni di un elenco contenente i nomi di antifascisti o sospettati di attività partigiana da arrestare, prelevandoli dalle proprie abitazioni. Il commissario prefettizio Carboni, che segretamente collabora con il locale C.L.N., incontra gli ufficiali della Brigata Nera e si fa garante dell'innocenza delle persone inserite nella lista. Questo fa sì che anche lui venga arrestato ed unito insieme agli altri, ovvero Carlo Formentini, i fratelli Otello ed Oreste Gibertoni, Evres Lazzaretti, Primo Malaguti, Emilio Mattioli, Armando Storchi, Licinio Tedeschi ed Imerio Tondelli. Tutti sono condotti nella locale Casa del Fascio.
Don Barbieri viene subito informato di quello che sta accadendo e, mentre esce dalla Chiesa, incontra il tenente dei bersaglieri venuto a ritirare il memorandum. Il sacerdote gli fa presente che è in corso il rastrellamento operato dalle Brigate Nere e prega il giovane ufficiale d’intervenire insieme a lui per dimostrare l'innocenza dei prigionieri. Ma le parole spese dal tenente non sortiscono l'effetto sperato e viene licenziato, con modi bruschi e perentori, dal comandante dei brigatisti. Poi tocca a don Barbieri invocare clemenza, ma il risultato è lo stesso: l'ufficiale fascista gli dice che deve eseguire un ordine superiore e gli nega persino di poter incontrare i prigionieri.
La moglie del commissario prefettizio Carboni, tenta un ultimo, disperato tentativo recandosi a Reggio Emilia per incontrare le Autorità fasciste, ma già durante il colloquio con il capo della Provincia, Giovanni Battista Caneva, intuisce che i prigionieri sono già stati giustiziati.
Alle 9:00, infatti, i condannati sono stati fatti uscire dalla Casa del Fascio in direzione del “Torrazzo” e qui fucilati. All'esecuzione ha assistito anche il figlio di Aristide Carboni, dietro la finestra della propria abitazione, posta dinanzi al luogo dell'esecuzione.
Dopo aver consumato questo barbaro eccidio, i fascisti lasciano Bagnolo in Piano, non prima di aver apposto un cartello sul corpo del Carboni, invano soccorso dal figlio e che reca scritto: “Uccisi perché traditori ed uccisori dei nostri soldati”.
I corpi restano esposti fino alle 14:00 quando don Barbieri ne organizza il trasporto, con tre carri agricoli, verso il Cimitero. L'indomani le salme vengono tumulate dopo aver celebrato una Messa di suffragio. Il sacerdote si fa promotore, inoltre, una raccolta fondi per le famiglie delle vittime, da distribuire in proporzione alle loro condizioni economiche. In poco tempo vengono raccolte 25.000 lire.
Ma il gesto del parroco viene riferito alle Autorità fasciste di Reggio Emilia che, dinanzi al vescovo Eduardo Brettoni, accusano don Barbieri di antifascismo. Chiamato in Curia, il sacerdote riferisce dell'eccidio e, invece di subire una reprimenda dal prelato, riceve da monsignor Brettoni altre 3000 lire da offrire ai familiari dei Caduti. Anche il seguente incontro con il colonnello Anselmo Ballarino, comandante provinciale della G.N.R., non ha conseguenze per don Barbieri.
Nel pomeriggio dello stesso giorno si svolge nei locali della Prefettura di Reggio Emilia un incontro a cui partecipano il Capo della Provincia, Caneva, il colonnello delle S.S. Eugen Dollmann, il colonnello Ballarino, il capitano dello S.D. (Sicherheitdienst, il servizio di sicurezza e intelligence delle S.S.) Leibold, il podestà di Reggio Emilia, Celio Rabotti e tale tenente Neri. I tedeschi condannano i fascisti per l'eccidio, svoltosi a loro insaputa e senza la necessaria autorizzazione. Stessa protesta che il colonnello Hans Muhe, comandante della MK 1008 (Militrkommandantur 1008, ovvero Comando militare territoriale con giurisdizione su Reggio Emilia, Parma e Piacenza) invia tramite lettera, il 16 Febbraio, a Caneva ed in cui si lamenta l'uccisione di Aristide Carboni e si stigmatizza la totale mancanza di quel minimo di indagini che si dovevano effettuare prima di condannare a morte delle persone arrestate. Pertanto viene ordinato alle Autorità fasciste, civili e militari, che, prima di ricorrere a mezzi simili, il Comando Piazza, oppure il Comando dello S.D., venga preventivamente avvisato sulle generalità, le professioni ed i motivi dei sospetti dei prigionieri destinati alla rappresaglia.
Come se questo non bastasse, alcuni giorni dopo il Comando del Korück 514 (il Comando militare di zona preposto alla sicurezza delle retrovie tedesche), rilascia l'autorizzazione perché durante una funzione religiosa in memoria delle vittime sia nominato anche il commissario prefettizio Carboni e, cosa di grande importanza, ordina alla Federazione reggiana del Partito Fascista Repubblicano di provvedere a dare dei sussidi alle famiglie bisognose: sette dei fucilati hanno lasciato mogli e figli in precarie condizioni economiche, specialmente la vedova di Imerio Tondelli, rimasta sola con quattro bambini, che da informazioni ricevute era risultato ai tedeschi come un pacifico operaio.
Dopo pochi giorni Caneva risponde scrivendo che ha preso i necessari provvedimenti a carico dei responsabili della rappresaglia di Bagnolo in Piano, diffidando le forze di polizia fasciste ad astenersi ad ogni azione del genere senza un suo ordine.
Il rimprovero dei tedeschi nei confronti dell'alleato fascista non è volta ad un gesto umanitario, bensì dalla necessità di effettuare azioni mirate per non esacerbare i sentimenti della popolazione e portarla ad aderire alla Resistenza.
Per l'eccidio di Bagnolo in Piano, nel dopoguerra, è processato Cesare Capiluppi, segretario della locale sezione del Fascio. Il 3 Ottobre 1946, davanti alla Corte di Assise Straordinaria (C.A.S.), tra gli altri capi di accusa, è indicato come colui che ha preparato la lista dei condannati a morte. A sua volta condannato a 24 anni di carcere, la pena gli viene successivamente annullata dalla Corte di Cassazione di Roma rendendolo un uomo libero. Il tenente della G.N.R. Lorenzo Cagliari processato dalla C.A.S. di Reggio Emilia e condannato il 10 Ottobre 1946 a 20 anni di reclusione pena poi ridotta nel 1948 a 10 anni.

Riadattamento del testo tratto dal libro di Massimo Storchi “Anche contro donne e bambini. Stragi naziste e fasciste nella terra dei fratelli Cervi”, Imprimatur, Reggio Emilia, 2016 pagg. 293/99


Militari Caduti in prigionia:

• Combes Biagini, nato a Villa Fazzano di Correggio (Re) il 10 Settembre 1920. Militare nel 46° Reggimento Fanteria “Reggio” (Divisione “Sabauda”) del Regio esercito. Catturato dai tedeschi a Trento il 9 Settembre 1943. Deceduto in deportazione nello Stalag 17-A di Kaisersteinbruch, nel Burgenland austriaco, il 15 Aprile 1944. Sepolto nel Cimitero militare italiano di Mauthausen (Austria). Ricordato anche da una “pietra d’inciampo” posta dinanzi a dove sorgeva la sua abitazione, in Via Beviera n. 28, nella frazione bagnolese di Pieve Rossa.

• Cremi Ezio, nato a Casalgrande (Re) il 12 Marzo 1919. Militare nel 49° Reggimento Fanteria “Parma” (Div. “Parma”) del Regio esercito. Deceduto nel Canale d’Otranto (Le) il 25 Settembre 1943 durante l’attacco aereo tedesco al piroscafo “Dubac” carico di soldati italiani che rientravano in patria dall’Albania dopo lo sbandamento dell’8 Settembre precedente.

• Angelo Diacci, nato a Novellara (Re) il 20 Settembre 1910, residente a Bagnolo in Piano, mezzadro. Militare nel 6° Raggruppamento Artiglieria Contraerea, 54° Gruppo Artiglieria Contraerea, 2a Batteria. Catturato nei Balcani dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943. Deceduto in per malattia nello Stalag 6-A, ad Hemer, città tedesca della Renaia Settentrionale-Vestfalia, il 16 Settembre 1944. Sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Germania). Ricordato anche da una “pietra d’inciampo” posta dinanzi a dove sorgeva la sua abitazione, in Via G. Verdi n. 10 (allora Via Circonvallazione n. 15).

• Vasco Lusetti, nato a Bagnolo in Piano l’8 Gennaio 1921, ivi residente. Militare nel 2° Raggruppamento d’Armata Aut.. Catturato a Mestre (Ve) l’8 Settembre 1943 e deportato. Deceduto in Francia l’11 Maggio 1945, in un ospedale militare. Riposa nel Cimitero comunale di Bagnolo in Piano.

• Natale Mezzadri, nato il 27 Aprile 1902, residente a Bagnolo in Piano; falegname. Militare catturato dai tedeschi a Tirana (Albania) il 9 Settembre 1943. Internato a Dortmund (Germania). Deceduto il 10 Aprile 1944.

• Cesare Saccani, nato a Cadelbosco di Sopra (Re) il 17 Maggio 1912. Militare nel 47° Reggimento Fanteria “Ferrara” (Div. “Ferrara”) del Regio Esercito. Deceduto in deportazione in Germania il 29 Marzo 1944.

• Pace Tamagnini, nato a Bagnolo in Piano il 16 Ottobre 1915, ivi residente; autista. Militare nel 15° Reggimento Artiglieria, 10° Raggruppamento Artiglieria G.A.F. (Guardia alla Frontiera). Deceduto per malattia il 2 Aprile 1944 nello Stalag 352 (Waldlager) di Minsk (attuale Bielorussia). Ricordato anche da una “pietra d’inciampo” posta dinanzi a dove sorgeva la sua abitazione, in Via A. Gramsci n. 10 (allora Via del Molino).

Vittime per incursioni aeree:

• Abba Bartoli, nata a Bagnolo in Piano il 23 Giugno 1907, ivi residente; casalinga. Deceduta a Reggio Emilia il 7 Gennaio 1944 vittima di un bombardamento aereo alleato.

• Giambattista (o Giovanni Battista) Begotti, nato il 22 Aprile 1889, residente a Bagnolo in Piano; occupato nel settore agricolo. Deceduto a Novellara (Re) il 16 Novembre 1944.

• Sincero Iotti, nato a Reggio Emilia il 2 Maggio 1878, residente a Bagnolo in Piano; bracciante. Deceduto a Reggio Emilia l’8 Gennaio 1944 vittima di un bombardamento aereo alleato. Sulla lapide l’anno di morte è erroneamente riportato al 1945.

• Vulpiano (o Vulpino) Lasagni, nato a Bagnolo in Piano il 12 Agosto 1866, ivi residente. Deceduto a Bagnolo in Piano il 30 Gennaio 1945.

• Francesco Manicardi, nato a Bagnolo in Piano il 5 Novembre 1877, ivi residente; occupato nel settore agricolo. Deceduto a Reggio Emilia il 21 Agosto 1944. Nella banca dati delle vittime civili presenti sul sito dell’Istoreco l’anno di nascita riportato è quello del 1897.

• Ennio Miari, nato a Novellara il 28 Agosto 1918, residente a Bagnolo in Piano; commerciante. Deceduto a Reggio Emilia l’8 Gennaio 1944 vittima di un bombardamento aereo alleato. Sulla lapide l’anno di morte è erroneamente riportato al 1945.

• Anna Prandi, nata a Bagnolo in Piano il 25 Luglio 1938, ivi residente. Deceduta il 17 Novembre 1944.

Dispersi per cause di guerra:

• Uraldo Barbieri, nato il 2 Febbraio 1917, residente a Scandiano (Re). Militare nel 259° Reggimento Fanteria “Murge” (Div. “Murge”) del Regio esercito. Disperso dal 28 Febbraio 1943 sul Fronte jugoslavo.

• Giannino Bocedi, nato a Novellara il 5 Marzo 1915, ivi residente. Militare nel 54° Reggimento Fanteria “Umbria” (Div. “Sforzesca”) del Regio esercito. Disperso dal 25 Gennaio 1943 sul Fronte Russo. Sulla lapide la data indicata è quella del 22 Gennaio 1942. Risulta invece deceduto nel Campo di concentramento n. 165 di Taliza in data 5 Febbraio 1943. Sepolto nel Cimitero di Iuscia, nella regione di Ivanovo (Russia).

• Bruno Marastoni, nato a Bagnolo in Piano il 2 Febbraio 1916, ivi residente. Sergente maggiore nel 9° Reggimento Fanteria “Regina” (Div. “Regina”) del Regio esercito. Disperso nell’affondamento del piroscafo “Oria” avvenuto l’11 Febbraio 1944 presso Capo Sunio, in Grecia, avvenuto durante una tempesta che aveva causato l’impatto dell’imbarcazione contro l’isolotto di Patroclo. Il piroscafo, partito da Rodi con destinazione Pireo, trasportava 4046 prigionieri italiani, 90 militari tedeschi e l’equipaggio. I superstiti, in totale, furono solo 49.

• Leo Menozzi, nato il 14 Maggio 1919 (sulla lapide 14 Giugno dello stesso anno), residente a Bagnolo in Piano. Militare nel 48° Reggimento Fanteria “Ferrara” (Div. “Ferrara”) del Regio esercito. Disperso dal 2 Giugno 1943 sul Fronte albanese.

• Licurgo Olivi, nato a Bagnolo in Piano il 7 Marzo 1897; imprenditore. Antifascista, rappresentante del Partito Socialista Italiano nel Comitato di Liberazione Nazionale di Gorizia. Arrestato in questa città dalle milizie titine il 5 Maggio 1945. Da allora è stato considerato disperso. Sulla lapide la data è fatta risalire al 31 Maggio 1945. Tuttavia, da altra fonte, risultava detenuto nelle carceri di Lubiana (Slovenia) e poi fucilato nel Gennaio 1946.

• Zeno (o Zenone) Panarari, nato il 17 Settembre 1906, residente a Bagnolo in Piano. Camicia nera appartenente al 1° Battaglione della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.). Disperso nell’affondamento della nave britannica R.M.S. “Nova Scotia” avvenuto il 28 Novembre 1942 al largo del Natal (regione dell’ex Repubblica Sudafricana), nelle acque dell’Oceano Indiano, ad opera del sommergibile tedesco U-177. La nave trasportava circa 1200 persone tra equipaggio, militari britannici e prigionieri di guerra (di cui 769 italiani reduci dal Fronte africano orientale). I morti italiani furono 651. I superstiti, in totale, furono 181. Sulla lapide la data indicata è quella del 10 Gennaio 1943, probabilmente si tratta della dichiarazione ufficiale della sua scomparsa.

Fucilati dinanzi al Torrazzo di Bagnolo in Piano il 14 Febbraio 1945:

• Aristide Carboni (“Spento”), nato il 17 Aprile 1902, residente a Bagnolo in Piano. Già militante socialista, poi commissario prefettizio di questo Comune dal 29 Novembre 1944. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. (Squadre di Azione Patriottica) “Fratelli Manfredi”.

• Carlo Formentini (“Nino”), nato il 2 Marzo 1891, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Nella baca dati dell’Istoreco la data di nascita riportata è quella del 21 Marzo 1891.

• Oreste Gibertoni (“Dante”), nato il 5 Gennaio 1923 (nel 1920, secondo quanto riportato nella banca dati dell’Istoreco), residente a Bagnolo in Piano, pittore. Fratello di Otello. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Otello Gibertoni (“Nilo”), nato a Carpi (Mo) il 25 Settembre 1912, residente a Bagnolo in Piano. Fratello di Oreste. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Evres Lazzaretti (“Ottaviano”), nato a Bagnolo in Piano il 26 Marzo 1915, ivi residente. Ispettore della Brigata Garibaldi G.A.P. (Gruppi di Azione Patriottica) “Vittorio Saltini”. Decorato di medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”. Sulla lapide la data di nascita è indicata al 27 Marzo 1915.

• Primo Malaguti (“Bucov”), nato il17 Aprile 1898, residente a Bagnolo in Piano. Militante comunista. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Emilio Mattioli (“Gianni”), nato a Bagnolo in Piano l’8 Dicembre 1919, ivi residente. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Arnaldo Storchi (“Walter”), nato l’8 Marzo 1891, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Licinio Tedeschi (“Eros”), nato il 31 Agosto 1896 (1891, secondo quanto riportato nella banca dati dell’Istoreco); veglionista. Residente a Bagnolo in Piano. Militante comunista. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

• Imerio Tondelli (“Eros”), nato il 17 Gennaio 1908, residente a Bagnolo in Piano; bracciante. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.

Caduti per cause di guerra:

• Fulgenzio Barosso, nato il 15 Settembre 1923 e deceduto il 15 Luglio 1943.

• Luigi Gino Corti, nato il 20 Luglio 1921 e deceduto il 13 Luglio 1943.

• Vittorio Crotti, nato il 22 Marzo 1921(23 Marzo 1921, sulla lapide), residente a Bagnolo in Piano. Militare appartenente al Quartier Generale Divisionale (?). Deceduto nel territorio metropolitano il 16 Settembre 1944.

• Valentino Denti, nato a Bagnolo in Piano il 18 Giugno 1912 (18 Agosto 1912, sulla lapide) ivi residente; agricoltore. Militare appartenente al 41° Reggimento Fanteria “Modena” (Div. “Modena”) del Regio esercito. Caduto sul Fronte albanese il 15 Aprile 1941.

• Enea Ferrari, nato il 27 Luglio 1908, residente a Bagnolo in Piano; operaio. Deceduto a Bagnolo in Piano il 24 Aprile 1945 per scoppio di un ordigno bellico.

• Orlando Ferretti, nato a Novellara il 9 Giugno 1912, residente a Bagnolo in Piano; contadino. Militare appartenente al 66° Reggimento Fanteria motorizzata “Trieste” (Div. “Trieste”) del Regio esercito. Caduto in combattimento a Got el Ualeb (Libia) il 30 Maggio 1942 (1945 come riportato erroneamente nella lapide). Decorato di medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”.

• Maria Atea Fornaciari (Aida, secondo la banca dati presente sul sito dell’Istoreco), nata l’11 Agosto 1913, residente a Bagnolo in Piano. Deceduta a Bagnolo in Piano il 30 Aprile 1945 per scoppio di ordigno bellico.

• Naddo Gatti, nato il 10 Luglio 1912, residente a Bagnolo in Piano. Camicia nera appartenente al 53° Battaglione “Padova” (53a Legione “Patavina” della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Caduto sul Fronte albanese il 26 Marzo 1942.

• Redeo Manicardi, nato a Bagnolo il Piano il 3 Maggio 1922; bracciante. Militare appartenente al 128° Reggimento Fanteria “Firenze” (Div. “Firenze”) del Regio esercito. Caduto in combattimento a Casamozza (Corsica) il 12 Settembre 1943.

• Aronne Pedrazzoli, nato a Campagnola Emilia (Re) il 5 Maggio 1920; contadino. Militare appartenente al 21° Reggimento Artiglieria motorizzata “Po” (Div. Motorizzata “Trieste”) del Regio esercito. Disperso dal 10 Luglio 1942 in Africa Settentrionale ed ufficializzato in data 22 Ottobre 1942 (nel mese di Settembre secondo quanto indicato nella lapide).

• Amedeo Sassi Maramotti, nato il 26 Ottobre 1919, residente a Bagnolo in Piano. Militare appartenente al 24° Reggimento Fanteria “Como” del Regio esercito. Caduto il 23 Giugno 1940 sul Fronte francese.

• Enzo Schiatti, nato il 3 Gennaio 1925, residente a Bagnolo in Piano. Militare nel 4° Battaglione Pionieri della Divisione “Monterosa” della Repubblica Sociale Italiana. Caduto il 30 Dicembre 1944 nel territorio di Molazzana (Lu), vittima di una mina. Originariamente Sepolto nell’allora Cimitero di guerra di Pontardeto, frazione di Pieve Fosciana (Lu).

• Giancarlo Spaggiari, nato il 26 Maggio 1938 e deceduto il 4 Dicembre 1943. Vittima civile.

• Renzo Tedeschi, il 17 Aprile 1914 a Bagnolo in Piano; addetto alla lavorazione del latte. Militare appartenente al 18° Reggimento Fanteria “Acqui” (Div. “Acqui”) del Regio esercito. Deceduto il 30 Marzo 1941.

• Leonide (o Leonida) Tondelli, nato il 10 Novembre 1921, residente a Novellara. Militare appartenente al 1° Reggimento Genio. Deceduto il 13 Agosto 1943 in territorio metropolitano.

Caduti in combattimento:

• Armando Bonezzi (“Franco”), nato l’11 Agosto 1921, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi” con il grado di commissario politico di Distaccamento. Fucilato dai tedeschi il 20 Ottobre 1944 presso Fosdondo di Correggio.

• Paride Ettore Caminati (“Carburo”), nato il 13 Aprile 1917, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente al Distaccamento celere “Borghi” della 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi” con il grado di caposquadra. Caduto il 15 Aprile 1945 a Fosdondo di Correggi, durante un combattimento contro militi fascisti, insieme ad altri due compagni.

• Erasmo Ferrari, nato il 18 Agosto 1905 a Villa Roncadella (Reggio Emilia); muratore. Partecipò alla Guerra civile spagnola in qualità di comandante della 3a Compagnia del Battaglione “G. Garibaldi” (12a Brigata Internazionale). Caduto il 5 Aprile 1937 (nella lapide è riportata la data del 20 Aprile 1944) a Morata de Tajuna (Spagna). Sepolto nel Cimitero di Fuencarral (Madrid).

• Giacomino Ferretti (“Enzo”), nato il 1° Gennaio 1903, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Caduto in combattimento il 28 Ottobre 1944 a Bagnolo in Piano.

• Mario Franceschini, nato il 27 Settembre 1906 (nella lapide la data è quella del 27 Luglio dello stesso anno); camionista. Militante comunista, partecipò alla Guerra civile spagnola inquadrato nel Battaglione “G. Garibaldi (12a Brigata Internazionale). Dichiarato disperso sul Fronte dell’Ebro in data 15 Aprile 1939.

• Silla Gatti (“Ugo”), nato l’8 Aprile 1922 (o appartenente alla classe 1921, come indicato nella banca dati di Istoreco), residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla Brigata “Giustizia e Libertà”. Fucilato dai fascisti il 7 Settembre 1944 a Torriglia (Ge); sulla lapide è riportata la data del 3 Settembre 1944.

• Severino Grisendi (“Fulmine” o “Toti”, come indicato nella banca dati di Istoreco), nato il 12 Agosto 1914, residente a Bagnolo in Piano. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Caduto in combattimento il 24 Aprile 1945 a Fiesso di Gattatico (Re).

• Franco Iotti (“Caco”), nato il 3 Luglio 1924 a Bagnolo in Piano, ivi residente. Partigiano appartenente alla 144a Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci”. Caduto il 24 Aprile 1945 a Pieve Modolena (frazione di Reggio Emilia) durante un combattimento contro truppe tedesche. Decorato con la Croce al Valor Militare “alla Memoria”.

• Posacchio Malaguti (“Silvio”), nato il 20 Febbraio 1916 a Bagnolo in Piano , ivi residente; bracciante. Militante comunista condannato dal Tribunale Speciale. Partigiano appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”. Caduto in combattimento il 24 Aprile 1945, in località Camporanieri, presso Castelnuovo Sotto (Re), insieme ad un altro compagno, durante un combattimento contro truppe tedesche.

Vittime del 25ennio di oppressione:

• Augusto Bertani, nato il 7 Ottobre 1885. Militante socialista, subisce le aggressioni dei fascisti che poi lo porteranno alla morte avvenuta in data 29 Febbraio 1941.

• Nello Bartoli, nato il 15 Maggio 1905 e deceduto il 3 Febbraio 1946. Nessuna notizia reperita.

• Bruno Ciroldi, nato il 7 Agosto 1905. Militante comunista, arrestato e bastonato dai fascisti nell'Aprile 1922. Muore il 22 Dicembre 1925.

• Gino Gallingani potrebbe essere Alessandro Gallingani, nato il 14 Febbraio 1907 a Bagnolo in Piano, residente a Reggio Emilia; bracciante. Arrestato nel Maggio 1932 per la sua attività di organizzatore comunista, subisce pesanti torture da parte dei fascisti. Proposto per il confino, viene liberato nel Novembre dello stesso anno in occasione del Decennale della Marcia su Roma. Ancora vigilato dal regime nel 1940. Muore il 19 Dicembre 1942 per un incidente sul lavoro.

• Attilio Ghinolfi, nato il 25 Marzo 1877, residente a Bagnolo in Piano; contadino. Ucciso il 23 Aprile 1945 (25 Aprile dello stesso anno, sulla lapide) a Bagnolo in Piano.

• Naddo Gisello Lusetti, nato a Bagnolo in Piano il 16 Luglio 1914, ivi residente; contadino. Deceduto il 2 Marzo 1939 a Bagnolo in Piano.

• Giovanni Olivi, nato il 6 Maggio 1908, residente a Bagnolo in Piano. Arrestato nel Maggio 1932 e amnistiato in occasione del Decennale della Marcia su Roma. Muore nel Luglio 1934 durante un tentativo di sottrarsi alla cattura da parte della polizia fascista, ma, probabilmente, da questa assassinato. Nella lapide la data di morte è fatta risalire al 14 Settembre dello stesso anno.

• Federico Rabitti, nato il 23 Settembre 1896 (Agosto nella lapide) a Bagnolo in Piano, ivi residente; contadino. Militante comunista, già attivo nel primo dopoguerra. Arrestato e percosso dai fascisti il 9 Marzo 1927 a San Tomaso (Bagnolo in Piano), viene deferito al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato che lo condanna a 5 anni di reclusione da scontare nel penitenziario di Alghero (Ss). Rifiuta di inoltrare la domanda di grazia propostagli da un familiare. Viene scarcerato nel Marzo del 1932 e muore all'Ospedale il 23 Dicembre dello stesso anno a causa delle precarie condizioni di salute dovute alla detenzione.

• Italino (o Italo) Tedeschi, nato il 15 Aprile 1902. Segretario dei giovani comunisti di Bagnolo in Piano, già arrestato una prima volta nel 1920 e poi aggredito e bastonato dagli squadristi nella Primavera del 1922. Muore il 12 Marzo 1929.

• Rainiero Zini (“Forte”), nato il 25 Maggio 1922 e deceduto il 23 Luglio 1945; partigiano.


Per le biografie dei Caduti, oltre al già citato libro di Massimo Storchi, sono stare utilizzate le seguenti fonti:

• Guerrino Franzini “Storia della Resistenza Reggiana”, Anpi Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966.

• Reclus Malaguti “Per non dimentcare. Cent’anni di lotte politiche e sociali e antifasciste a Bagnolo in Piano”, consultabile online attraverso il sito dell’Anpi di Reggio Emilia.

• Albi della Memoria, database dei reggiani caduti nelle guerre del ‘900, presente sul sito dell’Istoreco.
• www.ilfuturononsicancella.it/pietre-dinciampo/
• www.straginazifasciste.it

Contenuti

Iscrizioni:
IL C.L.N. DI BAGNOLO IN PIANO AI SUOI MARTIRI ED EROI

Lapide posta al centro del basamento:

IL 14 FEBBRAIO 1945
FURONO QUI
STRAPPATE AL MONDO
DIECI VITE
IMMOLATE AD UNA LIBERTA'
CHE NOI TUTTI
DOBBIAMO CONSERVARE

Disposizione delle lapidi, da sinistra verso destra:

CADUTI
NEI CAMPI DI PRIGIONIA

CREMI EZIO
N. 12-3-1919 M. 25-9-1943
SACCANI CESARE
N. 17-5-1912 M. 29-3-1944
TAMAGNINI PACE
N. 16-10-1915 M. 2-4-1944
BIAGINI COMBES
N. 10-9-1920 M. 15-4-1944
DIACCI ANGELO
N. 20-9-1910 M. 16-9-1944
MEZZADRI NATALE
N. 27-4-1902 M. 10-10-1944
LUSETTI VASCO
N. 8-1-1921 M. - 5-1945

VITTIME PER
INCURSIONI AEREE

BARTOLI ABBA
N. 23-6-1907 M. 7-1-1944
MANICARDI FRANCESCO
N. 5-11-1887 M. 21-8-1944
BEGOTTI GIAMBATTISTA
N. 22-4-1889 M. 16-11-1944
PRANDI ANNA
N. 25-7-1938 M. 17-11-1944
MIARI ENNIO
N. 28-8-1918 M. 8-1-1945
IOTTI SINCERO
N. 2-5-1878 M. 8-1-1945
LASAGNI VULPIANO
N. 12-8-1866 M. 30-1-1945

DISPERSI
PER CAUSE DI GUERRA

PANARARI ZENO
N. 17-9-1906 D. 10-1-1943
BARBIERI URALDO
N. 2-2-1917 D. 28-2-1943
MENOZZI LEO
N. 14-6-1919 D. 2-6-1943
MARASTONI BRUNO
N. 2-2-1916 D. 11-2-1944
BOCEDI GIANNINO
N. 5-3-1915 D. 22-1-1942
OLIVI LICURGO
N. 7-3-1897 D. 31-5-1945

TRUCIDATI SULLA PUBBLICA
PIAZZA IL 14-2-1945

LAZZARETTI EVRES
- OTTAVIANO -
N. 27-31915 M. 14-2-1945
MATTIOLI EMILIO
N. 8-12-1919 M. 14-2-1945
GIBERTONI OTELLO
N. 25-9-1912 M. 14-2-1945
GIBERTONI ORESTE
N. 5-1-1923 M. 14-2-1945
TONDELLI IMERIO
N. 17-1-1908 M. 14.2.1945
TEDESCHI LICINIO
N. 31-8-1896 M. 14-2-1945
CARBONI ARISTIDE
N. 17-4-1902 M. 14-2-1945
MALAGUTI PRIMO
N. 17-4-1898 M. 14-2-1945
STORCHI ARNALDO
N. 8-3-1891 M. 14-2-1945
FORMENTINI CARLO
N. 2-3-1891 M. 14-2-1945

CADUTI
PER CAUSE DI GUERRA

SASSI MARAMOTTI AMEDEO
N. 26-10-1919 M. 23-6-1940
TEDESCHI RENZO
N. 17-4-1914 M. 30-3-1941
DENTI VALENTINO
N. 18-8-1912 M. 15-4-1941
GATTI NADDO
N. 10-7-1905 M. 27-3-1942
FERRETTI ORLANDO
N. 9-6-1912 M. 30-5-1945
PEDRAZZOLI ARONNE
N. 5-5-1920 M. 9 – 1942
FORNACIARI MARIA ATEA
N.11-8-1913 M. 30-4-1945
CORTI LUIGI GINO
N. 20-7-1921 M. 13-7-1943
BAROSSO FULGENZIO
N. 15-9-1923 M. 15-7-1943
TONDELLI LEONIDE
N.10-11-1920 M. 13-8-1943
MANICARDI REDEO
N. 3-5-1922 M. 12-9-1943
CROTTI VITTORIO
N. 23-3-1921 M. 16-9-1944
SCHIATTI ENZO
N. 3-1-1925 M. 30-12-1944
FERRARI ENEA
N. 27-7-1908 M. 24-4-1945
SPAGGIARI GIANCARLO
N.26-5-1938 M. 4-12-1943

CADUTI
IN COMBATTIMENTO

IOTTI FRANCO
- CACO -
N. 3-7-1934 M. 23.4.1945
CAMINATI PARIDE
- CARBURO -
N. 13-4-1917 M. 15-4-1945
GRISENDI SEVERINO
- FULMINE -
N. 12-8-1914 M. 24-4-1945
MALAGUTI POSACCHIO
N. 20-2-1916 M. 24-4-1945
BONEZZI ARMANDO
- FRANCO-
N. 11-8-1921 M. 20-10-1944
FERRETTI GIACOMINO
- ENZO -
N. 1-1-1903 M. 28-10-1944
GATTI SILLA – UGO -
N. 8-4-1922 M. 3-9-1944
FRANCESCHINI MARIO
N. 27-7-1906 M. 4 – 15 (sic!) – 1939
FERRARI ERASMO
N. 18-8-1905 M. 20-4-1937

VITTIME DEL 25ENNIO
D'OPPRESSIONE

BARTOLI NELLO
N. 15-5-1905 M. 3-2-1946
ZINI RAINIERO
- FORTE -
N. 25-5-1922 M. 23-7-1945
OLIVI GIOVANNI
N. 6-5-1908 M. 14-9-1934
TEDESCHI ITALINO
N. 15-4-1902 M. 12-3-1929
RABITTI FEDERICO
N. 23-8-1896 M. 23-12-1932
LUSETTI NADDO
N. 16-7-1914 M. 2-3-1939
BERTANI AUGUSTO
N. 7-10-1885 M. 29-2-1941
GHINOLFI ATTILIO
N. 25-3-1877 M. 25-4-1945
CIROLDI BRUNO
N. 7-8-1905 M. 22-12-1925
GALLINGANI GINO
N. 2-2-1907 M. 19-12-1942


Targa laterale di ottone:

Da queste pietre
il vento solleva
l'urlo contro il tiranno.
Uomo, fermati!
Scopri il tuo capo
apri la tua mente
chiama nel cuore, il silenzio,
i loro nomi.
Tutti noi, allora,
saremo più liberi
Aimone Ferrari

Pannello storico-informativo:

Monumento ai
caduti di Bagnolo

Il Monumento ai Caduti di Bagnolo, inaugura-
to nel 2016, è un complesso di 7 lastre marmo-
ree, collocate davanti al Torrazzo, il bastione
del castello Gonzaghesco, simbolo della città.
Il monumento ricorda tutti i caduti bagnolesi
durante l'ultimo conflitto mondiale. Il com-
plesso riveste un alto valore simbolico in
quanto sorge nel luogo esatto dove il
14 febbraio 1945 si compì un dei più efferati
eccidi a danno della popolazione civile,
perpetrati in territorio reggiano. Nel giorno di
San Valentino vengono fucilati, per mano
fascista, 10 cittadini innocenti. L'antefatto è
l'uccisione, nei giorni precedenti, di due bersa-
glieri militi dell'esercito Fascista. Il Governo di
Salò non perdona certi affronti. Comincia il
rastrellamento: i prigionieri sono condotti
prima nella Casa del Fascio, poi allineati sotto il
Torrazzo e fucilati. Proibito dare sepoltura ai
cadaveri, accatastati, uno accanto all'altro,
sulla neve insanguinata (…).
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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