224892 - Monumento ai Caduti dell’eccidio di Prato Grande – Anchione di Ponte Buggianese (PT)

Il monumento è dedicato alla memoria di 13 civili fucilati il 23 Agosto 1944 nella zona di Prato Grande: Si tratta di uno dei tanti tragici episodi che compongono quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio: il 23 Agosto 1944 l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Il monumento è stato posto sul luogo dove queste povere vittime trovarono una prima, temporanea, sepoltura. Si trova in un’area, parzialmente lastricata da formelle di graniglia di pietra, abbellita da tre cipressi, una siepe di sempreverde e protetta sul fianco destro da una palizzata di legno.
Il manufatto è costituito da un altare a pianta rettangolare, il cui corpo è rivestito da lastre di marmo bianco, mentre il basamento è in marmo grigio. Nella parte frontale dell’altare è incisa l’epigrafe i cui caratteri sono stati riempiti con vernice di colore nero. Oltre alla comune data di morte, sono elencati solo i nomi di 10 delle 13 vittime che qui trovarono temporanea sepoltura. Sono disposti su tre file, approssimativamente in ordine alfabetico e ciascuno con la relativa età. Alla sinistra di ogni nominativo è collocato il fotoritratto racchiuso in un ovale in ceramica. Il piano dell’altare è costituito da una lastra rettangolare di marmo grigio. Sopra di esso vi è una statua di marmo raffigurante un’angelo con il braccio destro teso verso l’alto e quello sinistro, adagiato lungo il suo fianco, con la mano che stringe un mazzo di fiori. Dietro l’angelo vi è una grande lastra di marmo grigio con la parte superiore arcuata. Qui è scolpito in bassorilievo un albero dal fusto tagliato, con la chioma rivolta verso il basso dove sono scolpite alcune croci.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Anchione, località Prato Grande
Indirizzo:
Via Lima
CAP:
51019
Latitudine:
43.824972
Longitudine:
10.776542

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo bianco per il corpo dell'altare e per la statua raffigurante l'angelo. Marmo grigio per il basamento dell'altare, per il piano dello stesso e per la struttura restrostante su cui è scolpito in bassorilievo l'albero spezzato. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe. Graniglia di pietra per le formelle che lastricano l'area monumentale.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ponte Buggianese
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.

1. Antonio Bendinelli, nato il 17 Gennaio 1904 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

2. Giuseppe Cappelli, nato il 4 Maggio 1887 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944, in località Prato Grande.

3. Domenico Cecchi, nato l'8 Dicembre 1887 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

4. Giancarla Ferlini, nata il 14 Marzo 1931 a Ponte Buggianese, ivi residente. Uccisa dai tedeschi alla “Tabaccaia” di Prato Grande il 23 Agosto 1944.

5. Domenico Magrini, nato il 23 Luglio 1904 a Ponte Buggianese, colono. Figlio di Guido. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

6. Giuseppe Magrini, nato il 26 Gennaio 1901 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Padre di Ivo. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

7. Guido Magrini, nato il 19 Febbraio 1881 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Padre di Domenico. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

8. Ivo Magrini, nato il 6 Febbraio 1926 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Figlio di Giuseppe. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

9. Guido Pagni, nato il 1° Maggio 1885 a Ponte Buggianese, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi nei pressi della “Tabaccaia” di Prato Grande il 23 Agosto 1944.

10. Ettore Quiriconi, nato a Ponte Buggianese, il 23 Dicembre 1899, colono. Ucciso dai tedeschi in località Prato Grande il 23 Agosto 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI FURONO TEMPORANEAMENTE SEPOLTE
DALLA PIETA' DEI PARENTI E DEI VICINI
TREDICI INNOCENTI VITTIME
TRUCIDATE IL 23 AGOSTO 1944

BENDINELLI
ANTONIO
FU PASQUALE
DI ANNI 40

CAPPELLI
GIUSEPPE
FU EUGENIO
DI ANNI 57

CECCHI
DOMENICO
DI ORAZIO
DI ANNI 57

FERLINI
GIANCARLA
DI N.N.
DI ANNI 13

MAGRINI
GUIDO
FU VIRGILIO
DI ANNI 63

MAGRINI
DOMENICO
DI GUIDO
DI ANNI 40

MAGRINI
GIUSEPPE
DI LUIGI
DI ANNI 43

MAGRINI
IVO
DI GIUSEPPE
DI ANNI 18

QUIRICONI
ETTORE
FU EMILIO
DI ANNI 45

PAGNI
GUIDO
FU EMILIO
DI ANNI 59
Simboli:
Croci cristiane incise in bassorilievo nella parte inferiore della lastra di marmo grigio posta dietro la statua dell'angelo.

Altro

Osservazioni personali:
Nel corpo dell'altare si trovano tre incavi che avrebbero dovuto ospitare le immagini delle altre tre vittime che qui ebbero temporanea sepoltura. Non sono altresì presenti i loro nominativi.

Coordinate Google Maps: 43.824972, 10.776542

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