
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza IV novembre, Alpicella
- CAP:
- 17019
- Latitudine:
- 44.403480329795
- Longitudine:
- 8.5346404694504
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Piazza
- Data di collocazione:
- 1922
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Basamento in granito color beige chiaro.
Presenti due iscrizioni su base bronzea rettangolare.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Realizzato nel 1922, con i contributi inviati dagli abitanti di Alpicella emigrati in America.
Le seguenti informazioni sono tratte dall’Articolo di Giuseppe Cultrera su https://www.oltreimuri.blog/
L’autore del monumento è Aurelio Mistruzzi (Villaorba 1880 – Roma 1960), il quale non fu solo scultore di monumenti ai caduti ma nella sua lunga e fortunata carriera artistica produsse arte sacra e civile, fu incisore e medaglista; artista ufficiale del Vaticano, per il quale realizzò pregiate opere, comprese molte medaglie commemorative di importanti eventi mondiali. Il monumento appartiene alla iconografia del Fante Vittorioso che l’artista romano, ormai affermato, avrebbe replicato più volte. Altri monumenti, simili e coevi, si trovano a Basiliano (UD), Grottaminarda (AV), Portogruaro (VE), Serra San Bruno (VV), Monte San Giusto (MC) e Colonna (Roma). E proprio questa attività gli permise di “ospitare” nella sua casa ai Parioli – durante la persecuzione nazifascista – alcuni ebrei o approntare dei falsi pass per sottrarre alla deportazione altri. E, come è avvenuto per tanti altri simili nobili eroi, la memoria dei fatti era rimasta pudicamente celata nel profondo del loro animo. Ma alcuni dei beneficiati hanno voluto che i nomi di Aurelio Mistruzzi e della moglie Melania fossero inseriti nei Giusti tra le nazioni (onorificenza istituita da Israele per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico e a rischio della propria vita, senza interesse personale, per salvare anche un solo ebreo dal genocidio della Shoah). Una targa sulla loro casa (apposta tre anni fa dal Comune di Roma con una solenne cerimonia) lo ribadisce.
Contenuti
- Iscrizioni:
- ALPICELLA
AI SUOI FIGLI GLORIOSI CADUTI IN GUERRA
1915 – 1918
CAVIGLIA PIETRO DI ANDREA
CIARLO GIOVANNI DI TOMASO
DAMELE FRANCESCO DI GIUSEPPE
FERRO ANTONIO DI GIO-BAT.
FRAT FERRO GIOV E PIETRO FU ANTONIO
FERRO GIOVANNI DI GIACOMO
FERRO TOMASO DI GIACOMO
GHIGLIAZZA GIO. BAT. DI GIUSEPPE
RATTO GIO. BATT. DI ANTONIO
RATTO PIETRO FU BERNARDO
SUFFIOTTO GIO. BATT. FU NICOLO’
TRENTO BENEDETTO DI SIMONE
MORTI PER MALATTIA
CAVIGLIA DOMENICO DI ANDREA
RATTO GIO BATTA DI GACOMO
VALLERGA STEFANO DI ANTONIO
AI PRODI CADUTI GUERRA 1940-45
CAVIGLIA PIETRO DI LORENZO PASTORINO BARTOLOMEO DI GIO. BATTA
CERRUTI LUIGI DI GIO. BATTA RATTO GIACOMO DI PIETRO
CIARLO ANTONIO DI ANTONIO RATTO GIUSEPPE DI ANTONIO
CIARLO GIUSEPPE DI GIUSEPPE RATTO PIETRO DI GIO. BATTA
FAGGIO PIETRO DI ANTONIO VALLERGA STEFANO DI PIETRO
FERRO BARTOLOMEO DI ANTONIO VALLERGA ANTONIO DI PIETRO
MEMORI DEL VALOROSO OLOCAUSTO I CONCITTADINI POSERO
4 – 11- 1980
- Simboli:
- Il monumento presenta alcuni elementi simbolici. Sull'iscrizione dedicata ai caduti della seconda guerra mondiale è presente un elmetto - che sembrerebbe quello degli Alpini - posto all'interno di una ghirlanda di forma ovale con due tipi di decorazione vegetale, non definibili con precisione.
MONUMENTO:
Il fante in posizione d'attacco con in mano il pugnale, il moschetto o la granata vuole simboleggiare lo slancio e l'ardore del combattimento; in qualche caso l'eroe presenta lineamenti molto maschi e imponenti, a petto scoperto o completamente nudo.
La nudità è una metafora che può raffigurare l'essenza dell'uomo privatosi di ogni legame terreno per affrontare la prova suprema dell'ardimento e/o della morte in battaglia, oppure viene utilizzata per rappresentare l'evidenza, la fisicità e la forza della vittoria. In certe situazioni è presente l'incoronazione e l'apoteosi dell'eroe e del soldato d'Italia.
Motivo ricorrente è anche il fante in posizione d'attacco montato su rocce appositamente trasportate da luoghi simbolo della Grande Guerra come le Alpi o il Carso. Tra le FIGURE FEMMINILI prevalgono quelle vittoriose ed eroiche: Vittorie Alate (presenti anche come attributo tenuto in mano da un soldato o da una donna-Italia), Italie o statue di donne fiere personificate in modo classico, austero e con tratti idealizzati.
ISCRIZIONI:
SIMBOLOGIE FLOREALI/VEGETALI, sono quasi sempre presenti come elementi "secondari", a contorno e completamento delle simbologie principali, ma non mancano di apportare ai singoli monumenti, al di là dell'effetto decorativo, un loro preciso e forte valore simbologico, peraltro in continuità con la tradizione storica dei monumenti funebri e/o celebrativi.
FOGLIE E GHIANDE DI QUERCIA: rappresentano forza, solidità, potere, ma anche elevazione spirituale e vittoria; fin dall'antichità la quercia è un albero legato alle divinità celesti associato soprattutto a Zeus, come il fulmine e l'aquila. La corona romana data in ricompensa a un soldato per aver salvato in combattimento la vita di un compagno era di foglie di quercia; gli imperatori romani erano coronati di foglie di quercia, e una corona di quercia è simbolo di gloria militare. Secondo la tradizione la prua dell'Argo, la nave degli Argonauti, era fatta con un pezzo di quercia sacra tagliata dalla dea Atena.
FOGLIE DI ALLORO: la corona di alloro è simbolo di vittoria, trionfo, onore e sapienza; cingeva la testa di vincitori sportivi ma anche di sommi poeti, che erano infatti chiamati "laureati", termine ancora oggi usato per indicare chi ha conseguito il titolo universitario. L'Alloro era un albero sacro dedicato al dio Apollo.
FOGLIE E FIORI DI ACANTO: secondo la tradizione simboleggiano l'immortalità e la vita eterna; le foglie di acanto furono adottate nell'architettura cristiana e nei monumenti sepolcrali per simboleggiare anche la Resurrezione, e nel nostro caso, l'immortalità e/o la promessa di resurrezione per gli eroi caduti in guerra; il nome scientifico deriva dal termine greco che significa "spina", e secondo la tradizione simbolica veniva raffigurato nelle cattedrali per simboleggiare che il percorso spirituale è disseminato di "spine" ideali.
Le informazioni sono tratte da http://www.pietredimemoria.it/like.html
Altro
- Osservazioni personali:
- Il monumento è rivolto verso sud; è collocato in piazza IV novembre che è la piazza principale del paese, sulla quale si affaccia anche la chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Antonio abate. Alpicella è una frazione di 531 abitanti del comune di Varazze, in provincia di Savona.