Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via San Martino
- CAP:
- 20862
- Latitudine:
- 45.626511
- Longitudine:
- 9.32165
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- lato strada (via San Martino)
- Data di collocazione:
- 25/04/1975
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Basamento in calce e marmo, struttura principale in acciaio antracite, figure ai lati in acciaio.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione comunale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento, ad opera di Carlo Bestetti, è stato eretto nel trentennio dalla liberazione dell’Italia dal regime fascista in memoria dei Caduti di Arcore e dintorni 1943-1945: Carlo Ampusi, Natale Beretta, Amedeo Butti, Francesco Caglio, Alfonso Casati, Giuseppe Centemero, Gabriele Colombo, Aldo De Ponti, Piero Varisco.
Bestetti, ha scelto di liberare la sua scultura dagli accademismi per riuscire a comunicare qualcosa che fosse alla portata del pubblico, a cui lo voleva rivolgere : la condizione di dolore che vive l’uomo in lotta per i suoi ideali , ma al contempo la speranza di poter vivere in un mondo di pace.
La parte in acciaio antracite, illogica, pesante, dura e scura rappresenta la bruttezza della guerra, la morte, il dramma da cui l’uomo è stato oppresso quasi completamente
.. Non completamente, ma quasi.. una figura umana in acciaio argentato si staglia su una facciata del monumento, e rappresenta la forza che gli uomini, pur deboli ed esausti, sono riusciti a trovare per urlare ancora alla libertà.
Ed ecco che dall’istinto di libertà dell’uomo nascono la speranza e la fede in qualcosa di migliore: gli uccelli sull’altra facciata alludono al futuro, alla possibilità di pace e alla fiducia in un’umanità che sappia prendere il volo dagli orrori commessi e subiti per vivere senza sopraffazione, senza omicidi, senza guerra.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (fronte)
"Generale, l’uomo fa di tutto: può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare. B. Brecht
Il comune di Arcore nel 30^ della liberazione. Arcore aprile 1975
Non credere alla guerra ragazzo, non crederci, la guerra è triste. È molto triste ragazzo. La guerra è stretta come le scarpe"
(lato)
"Ma bisogna che facciamo così: a un giorno convenuto, in tutto il mondo, gli operai che scendano in piazza a martellare, insieme. Non facciano più armi. Padre David M. Turoldo"
(retro)
"Civ. Butti Amedeo 29.9.43
Part. Caglio Francesco 12.7.44
Ten Med d’oro Casati Conte Alfonso 6.8.44
Com Te Part Centemero Giuseppe 8.11.44
Part De Ponti Aldo 26.11.44
Part Beretta Natale 3.1.45
Part Colombo Gabriele 3.1.45
Part Ampusi Carlo 18.3.45
Part Varisco Piero 29.4.45
Part Redaelli Vincenzo 18.9.45"
"E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore…." "Quasimodo"
(lato)
"Osserverò ancora stagioni a coprire
D’erba fresca, mattone, pietra, terra, respirando
Un sorriso appena inventato? Non s’è fermato un attimo
Il nostro respiro. Abbiamo alitato
Alle vecchie piante sul muschio umido
Abbiamo posato i piedi con le donne
A tessere una benevolenza carnale e nuova stagione
Che spreme a nuova stagione
Mentre sfinisce tenue il raccolto. La città
Tempestata germina dalle nostre dita
E la mano ci aspetta, lusinghiera."
"Piero Marelli"
"Scultura di Carlo Bestetti"
- Simboli:
- Non sono presenti simboli ma le raffigurazioni del soldato e delle rondini.
Altro
- Osservazioni personali:
- Il soldato è colto in una posa dinamica, che suggerisce che l’uomo sia stato appena colpito in pieno petto da alcuni proiettili. Infatti, le sporgenze metalliche che fanno da sfondo alla figura, sulla superficie del corpo principale, potrebbero essere interpretate come cartucce. Questo monumento, a differenza di molti altri, riesce ad esprimere con chiarezza il rapporto che la storia ha con la modernità, conciliando l’importanza storica del monumento con il dinamico centro urbano, quasi a sottolineare che in ogni luogo, anche nei momenti di svago, è nostro dovere dare voce alla storia ed, in particolare, al ricordo. Questo monumento, nei pressi del comune di Arcore, risulta anche di forte impatto visivo ed emotivo; coinvolge chi lo guarda, rende l’osservatore partecipe della sofferenza del soldato, lo invita a mantenere alta la guardia, gli ricorda che le grandi guerre del passato non sono avvenute molti anni prima della sua nascita e che, quindi, nulla può impedire che certi orrori si ripresentino, salvo un’attenta e gelosa preservazione della nostra umanità e razionalità.