99193 - Monumento ai Caduti di Bibbiena

Monumento composto da una base lapidea rettangolare poggiata sul terreno sulla quale è stata inserita una lastra bronzea raffigurante una figura angelica dalle grandi ali che sparge rose sulle due figure di soldati caduti. Alla sinistra si può osservare un asinello e sulla destra un cannone; la lastra reca data e firma dello scultore. La base è sormontata da tre elementi lapidei che si ergono su base triangolare e recano tre lastre bronzee i cui soggetti sono stati ideati dagli alunni dell’Istituto Statale d’Arte di Arezzo. Sulla lastra frontale è raffigurata una colomba in volo , un bimbo piangente sul corpo della madre uccisa. Sull’elemento architettonico di destra è raffigurato un sole con all’interno un Cristo piangente e sui lati rispettivamente figure umane in armonia tra loro e soldati armati. Sull’elemento lapideo di sinistra figure umane in movimento armonioso tra loro o violento a significare la contrapposizione tra pace e guerra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Bibbiena
Indirizzo:
Viale Giuseppe Garibaldi
CAP:
52011
Latitudine:
43.6936852
Longitudine:
11.817227300000013

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Data di realizzazione:1988, Data di inaugurazione: 29 Agosto 1988
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Pietra serena con tre nuove lastre di bronzo e la lapide bronzea recuperata dalla parete della torre dei Tarlati e in origine posta alla base del primo monumento.
Il fonditore delle lastre è la Fonderia di metalli Conti Giuseppe di Firenze per l'importo di 81.500 lire.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bibbiena
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 14 Ottobre 1923 ci fu l'inaugurazione di un monumento detto Vittorioso alla presenza del Ministro Giovanni Giurati in Rappresentanza del Presidente del Consiglio Benito Mussolini.
L o scultore era Romeo Pazzini ( Verucchio, Forlì 1855-1942) lavorò a Firenze presso la fabbrica di ceramiche Contagalli.

Contenuti

Iscrizioni:
DALLA GUERRA ALLA PACE UN RICORDO AI CADUTI.

COMUNE DI BIBBIENA
ASS. COMBATTENTISTICHE
PROGETTO DEGLI ALUNNI
DELL'ISTITUTO STATALE
D'ARTE DI AREZZO

ANNO 1988
Simboli:
Tutto è incentrato sulle tragedie della Guerra che si contrappongono alla solarità della pace.
Trovandoci di fronte al monumento possiamo osservare la lastra bronzea centrale raffigurante in cielo una gran colomba e più in basso un bambino piccolo in lacrime sul corpo della madre morta.
Sul lato destro una raffigurazione, divisa in due parti da un sole con dentro Cristo piangente, propone sulla destra un flash di Guerra e sulla sinistra la bellezza della pace con persone che si amano e si tengono per mano: l'odio che si contrappone all'amore,il caos totale e la serenità; firmata Nassini III A.
L'ultima lastra presenta uomini, donne e bambini in grande movimento e in forte rilievo; anch'essa propone due differenti mondi dominati uno dalla pace l'altro dalla violenza, firmata Zampini B. III A
Indice forte di questa divisione è lo sfondo che si presenta roccioso e spigoloso sul lato destro con grandi massi che sotterrano i corpi distorti, in perfetta antitesi alla parte sinistra dove morbide linee creano fiori sullo sfondo avvolgendo figure che formano degli stretti legami familiari.
Al centro, sottolineati per la grandezza, tre figure camminano faticosamente verso la pace portandosi dietro il peso fardello della Guerra.
Ai piedi della struttura è collocata la lastra dell' Angelo che faceva parte del monumento che il 14 ottobre 1923 fu collocato in piazza Tarlati con una solenne cerimonia cui partecipò anche il ministro Giovanni Giurati in rappresentanza del Presidente del Consiglio Benito Mussolini. Lo scultore che aveva progettato e realizzato l'opera era Romeo Pazzini originario di Venucchio in provincia di Forlì che aveva lavorato a Firenze anche presso la fabbrica di ceramiche Cantagalli.

Altro

Osservazioni personali:
Ciò che ci ha colpito del lavoro degli alunni dell'Istituto Statale d'Arte di Arezzo è la volontà di ricordare gli orrori delle guerre ma anche di sperare in un futuro migliore dove domini l'armonia della pace e della convivenza civile. Nella lastra bronzea dove domina la figura della colomba, simbolo di pace, è apprezzabile il ricordo di molte donne che sono state uccise e che anche se in numero minore rispetto agli uomini hanno pagato con la vita gli orrori della guerra e che pertanto meritano di essere ricordate.
Anche la lastra bronzea dello scultore Romeo Pazzini di grande qualità artistica meritava di essere recuperata anche se la posizione in cui è stata collocata la penalizza molto.La visione dall'alto verso il basso contribuisce a deformare totalmente l'opera e non ci permette di apprezzarla, questa è stata progettata per essere osservata frontalmente ad una distanza abbastanza limitata come si presentava sia alla base del monumento che in seguito nella torre dei Tarlati.
Il risultato è una lastra dalle figure deformate, visibile soprattutto nel volto dell' Angelo.

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