Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Battaglia San Martino, lungo la statale 394
- CAP:
- 21030
- Latitudine:
- 45.904558
- Longitudine:
- 8.734664
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'interno del parco del municipio
- Data di collocazione:
- 1953
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento in pietra, lastra in granito grigio, lapide in marmo bianco
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Cuveglio
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La battaglia del Monte San Martino fu la prima battaglia della resistenza italiana e si combattè dal 13 al 18 novembre 1943 sui monti della Valcuvia. Quando giunse la notizia dell'armistizio firmato da Badoglio, il colonnello Carlo Croce fece trasferire i suoi soldati sul Monte San Martino, luogo ritenuto più idoneo alla difesa della valle (nel mese di settembre);
Il Gruppo Militare Cinque Giornate Monte di San Martino di Vallata-Varese raggiunse in poco tempo la consistenza di 150 unità, ottenne il sostegno del CLN di Varese e di buona parte della popolazione dei paesi sottostanti e iniziò gradualmente a realizzare fossati, sbarramenti e postazioni di difesa.
Con l'avvicinarsi dell'inverno, i tedeschi si resero conto che l'azione partigiana avrebbe potuto costituire una seria minaccia, soprattutto in vista dell'arrivo dell'esercito alleato. Nacque così una capillare rete di spionaggio che, già a novembre, permise a tedeschi e fascisti di avere parecchie informazioni sui componenti del gruppo del San Martino e sull'ubicazione delle fortificazioni.
Il 13 novembre il comando tedesco decretò lo stato d'assedio: tutti gli esercizi pubblici furono chiusi fino a nuovo ordine, fu bloccata l'uscita dei quotidiani e, con la collaborazione di carabinieri e della milizia fascista, si diede inizio al rastrellamento della popolazione residente alle pendici del monte.
Fra il 15 e il 18 novembre, centinaia di uomini e donne furono catturati in tutti i paesi della valle. Il colonnello Croce e i suoi uomini iniziarono il 15 novembre a disturbare l'arrivo della pattuglie nemiche, bloccando le strade per Mesenzana, Arcumeggia e Duno. In quello stesso giorno arrivò la risposta tedesca con un attacco della Luftwaffe che sottopose a un durissimo bombardamento le postazioni arroccate sulla montagna. Dopo aver fatto prigionieri 6 partigiani, tedeschi e fascisti attaccarono il resto della formazione con armi di ogni tipo. Scesa l'oscurità, il colonnello Croce si riunì a quel che restava del gruppo partigiano e fuggì verso la Svizzera, raggiunta all'alba del giorno successivo.
Contenuti
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita