6354 - Monumento ai Caduti di Foggia nella Grande Guerra

L’opera, che ricorda i Caduti di Foggia nel primo conflitto mondiale,  porta la firma di Amleto Cataldi. L’idea dell’artista, fin dall’inizio, fu quella di realizzare una fontana con al centro un piedistallo su cui poggiasse il gruppo di statue in bronzo. Il monumento è a pianta quadrata; è delineato sui lati da una serie di balaustre in marmo con, agli angoli, dei blocchi che fungono da piedistallo per quattro putti in bronzo. (segue descrizione dettagliata nella sezione contestualizzazione).

NOTA STAFF PIETRE: Questo monumento è stato censito dagli studenti della Scuola Media G. Bovio e del Liceo Scientifico G.Marconi, entrambe scuole di Foggia.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzale Italia
CAP:
71121
Latitudine:
41.4599395
Longitudine:
15.554377199999976

Informazioni

Luogo di collocazione:
Piazza con area verde attigua
Data di collocazione:
Inaugurato e collocato in Piazza Lanza nell'ottobre 1928; dopo il secondo conflitto mondiale fu restaurato e il 22 novembre 1959 fu collocato dove si trova attualmente.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Gruppo statuario e putti in bronzo.
Balaustre e piedistallo in marmo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Foggia
Notizie e contestualizzazione storica:
La città di Foggia è stata tra le ultime a dedicare un monumento ai suoi Caduti. Originariamente il monumento fu collocato in Piazza Lanza, poi spostato negli anni Venti in quello che si chiamava Parco della Rimembranza, oggi Piazzale Italia. L'idea della fontana associata al monumento in memoria di soldati Caduti in guerra fu una novità in Capitanata. Rispetto al bozzetto originario, l'opera subì un vero e proprio intervento censorio: il vescovo vicario di Foggia, Fortunato Maria Farina, espresse con manifesti e lettere il suo dissenso circa la rappresentazione di figure maschili nude. La richiesta fece scalpore dal momento che fin dall'antichità le sculture classiche e altri complessi statuari sparsi sul territorio nazionale non avevano subito modifiche per tale motivazione.

Particolari del monumento
Il gruppo scultoreo centrale è costituito da tre figure: una femminile, raffigurante la Patria, e due maschili che rappresentano il soldato ed il lavoratore. Le tre figure sono collegate tra loro per mezzo delle braccia distese e sostengono un enorme cuore su cui poggia una Nike alata trionfante, con ali spiegate all’insù e recante nelle mani una corona di lauro. La composizione, a prima vista, appare come una piramide. La figura femminile è coperta con un peplo e tiene in braccio un bambino; la figura maschile del soldato è nuda, coperto solo da un cingulum di cuoio di tradizione etrusco-romana e reca in mano un gladio; anche la figura maschile dell'operaio è nuda e indossa solo un pezzo di stoffa a mo' di mutandone. Raffigurando l'operaio con in mano un martello e la donna con in braccio un bambino, l'artista voleva esaltare la famiglia italiana che affiancava il soldato. Sulle balaustre, ai quattro angoli l'artista pose quattro figure di putti che incorporano i quattro getti di acqua, spruzzati verso il gruppo centrale delle statue. I putti sono seduti; hanno delle sembianze ben pasciute e giocano con animali marini quali tartarughe e conchiglie.

L'ultimo restauro dell'opera risale al 1997-1998.

Contenuti

Iscrizioni:
(facciata principale del complesso statuario)
FOGGIA AI SUOI CADUTI IN GUERRA

(facciata posteriore del piedistallo, riporta data di collocazione del complesso nella piazza attuale)
MCMXXVIII ANNO VI E. F.
Simboli:
Allegoria della Vittoria Alata

Altro

Osservazioni personali:
Non è presente nè l'elenco dei Caduti nè il Bollettino del 4 novembre.
Il monumento meriterebbe una maggiore cura e attenzione. Spesso non svolge neanche il suo ruolo di fontana.

La piazza tutt'oggi è punto di riferimento per le celebrazioni militari.

NOTA STAFF PIETRE: Questo monumento è stato censito dagli studenti della Scuola Media G. Bovio e del Liceo Scientifico G.Marconi, entrambe scuole di Foggia.

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