3435 - Monumento ai Caduti di Quinzano

Monumento intitolato “Memoria e Futuro –  Il cammino della Libertà” a perenne ricordo dei Caduti di Quinzano, frazione del comune bolognese di Loiano. L’opera, eretta su un basamento in pietra composita, a sua volta collocato all’interno di un’aiuola semicircolare, è costituita da un pannello granitico verticale inclinato ad angolo acuto (sorretto sul retro da un sostegno in pietra), sulla porzione inferiore del quale sono affisse tre targhe di ottone (le prime due presentano il titolo dell’opera, l’iscrizione dedicatoria e il nome dello scultore, Luigi Enzo Mattei, l’ultima, di maggiori dimensioni, reca una dedica dello scrittore Giovanni Panzacchi e un discorso tenuto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi). Nella parte superiore sono collocate due statue in bronzo aderenti alla parete: i soggetti rappresentati sono un fanciullo, a destra, e la madre, a sinistra, la quale con la mano sinistra tiene il proprio figlio e con la destra esibisce un rotolo, contenente i nomi dei Caduti (civili e militari) e recante la data di inaugurazione del monumento, il 25 aprile 2003, nel 58° anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista. Le due figure sono accomunate da un movimento semi-simmetrico di flessione della gamba; il corpo della donna è attraversato da una tensione drammatica e l’afflizione per il lutto collettivo traspare dai lineamenti del viso. La presenza del fanciullo simboleggia il futuro, in tema con il titolo attribuito all’opera, e infonde una nuova speranza per l’avvenire.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Quinzano
Indirizzo:
Piazzale della Pace - SP20
CAP:
40050
Latitudine:
44.26129539999999
Longitudine:
11.365999200000033

Informazioni

Luogo di collocazione:
Il monumento è situato nel piazzale (adibito a parcheggio) di proprietà del Centro Sociale Quinzano 2000, esattamente di fronte all’ingresso per le automobili, e l’aiuola in cui è collocato è addossata ad un muretto divisorio a tre gradini.
Data di collocazione:
25/04/2003
Materiali (Generico):
Bronzo, Ottone, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il basamento del monumento e il sostegno posteriore sono costituiti da pietra composita, mentre il pannello principale è in granito, le targhe affisse su di esso sono di ottone; infine le effigi e il rotolo esposto sono stati realizzati in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Centro Sociale Quinzano 2000 (Comune di Loiano) - Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalle informazioni recuperate presso gli abitanti dell’insediamento, risulta che il monumento fu inaugurato il 25.04.2003, in occasione della Giornata Nazionale della Liberazione, al fine di commemorare i civili e i militari Caduti in particolare tra il 1943 e il 1945, durante l’occupazione tedesca dell’Italia (dopo l’Armistizio di Cassibile, siglato il giorno 3 settembre 1943 e in seguito al Proclama Badoglio dell’8 settembre, fino alla liberazione del 1945) . Più specificamente, la popolazione di Quinzano e i militari di stanza furono appunto coinvolti nel teatro bellico che vide l’arrivo degli Alleati e la ritirata delle forze dell’Asse, proprio nell’intervallo di tempo in cui la linea del fronte venne a coincidere con la posizione geografica del paese: i Caduti, i cui nomi sono impressi sul rotolo commemorativo facente parte dell’opera, furono vittime della rappresaglia nazista nonché dei bombardamenti alleati operati in zona.

Contenuti

Iscrizioni:
(rotolo commemorativo)
“QUINZANO – Il loro sacrificio ci insegna il cammino della libertà – Caduti nella guerra 1940-45: CIVILI- Baldassarri Angiolino (anni 15), Baldassarri Giuseppe (anni 64), Baldi Pieralli Angiolina (anni 50), Benni Dionigio (anni 50), Calzolari Rino (anni 31), Cenerelli Guglielmo (anni 35), Cerè Giacomina (anni 65), Grandi Giuseppe (anni 67), Lenzi Giuseppina (anni 19), Minarini Anna (anni 9), Minarini Antonino (anni 11), Minarini Giorgio (anni 13), Menetti Giuseppe (anni 23), Naldi Angelo (anni 42), Neri Marisa (anni 8), Tedeschi Giuseppe (anni 35) – MILITARI – Benni Giovanni, Camaggi Lino, Ghini Luigi, Grandi Cesarino, Grillini Giorgio, Marchesi Giovanni, Mezzofanti Raffaele, Michelini Giuseppe, Minarini Gualtiero, Naldi Giuseppe Fiero, Nanetti Luigi, Pozzarini Emilio, Rondinelli Giuseppe – 25.IV.2003”

(iscrizione della targa minore)
“La Libertà di Quinzano – Le opere di Luigi E. Mattei – Patrimoines pour une Culture de la Paix – U.N.E.S.C.O.”
Iscrizione della targa intermedia: “opera dedicata dal CENTRO SOCIALE QUINZANO 2000 – realizzata da LUIGI E. MATTEI”

(iscrizione della targa maggiore)
“Se il chicco di grano non muore non dà frutti. Gli uomini, le donne, i fanciulli di questa valle hanno segnato, col loro sacrificio, il passaggio dalla dolorosa notte a un mattino di speranza e di vita nuova. Come madre feconda e sicura che accompagna e guida il bimbo sereno verso un radioso futuro. 25 aprile 2003, Giorgio Panzacchi, scrittore” – “Il monumento Memoria e futuro - Il cammino della Libertà unisce nel ricordo e nella riflessione la generazione che riscattò la dignità della Patria e quelle cresciute nella Libertà e nella Democrazia. La memoria di questo passato ha reso più salda la nostra democrazia nel cammino di crescita e progresso della nazione e rafforza oggi il nostro impegno per un futuro di pace e coesione nella nuova patria europea e nel mondo. Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica.”
Simboli:
Sono presenti le sole due statue, una madre che tiene per mano un fanciullo mentre esibisce un rotolo con iscritti i nomi dei Caduti.

Altro

Osservazioni personali:
Riteniamo che l’intento ideologico di quest’opera si realizzi perfettamente alla luce della dedica offerta dallo scrittore Giovanni Panzacchi nonché del discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: le due statue in bronzo sono il precipuo nodo simbolico instaurato dal monumento, in quanto esse rappresentano l’icastica metafora che esprime il superamento del ferale lutto patito dagli abitanti del paese e il profilarsi, all’orizzonte, di una nitida e fulgida prospettiva di speranza, incarnata dal fanciullo effigiato, emblema dell’avvenire; è altresì indubbio che il sacrificio di queste anime sia stato fattore concomitante che ha condotto la nostra Nazione all’affrancamento dal giogo dell’oppressore e, di conseguenza, alla riconquista della dignità offuscata e infine all’età nuova della Libertà e della Democrazia.
Pertanto, è quanto mai doveroso che i nomi dei nostri antenati concittadini, che la guerra ci ha sottratto, vengano perpetuati e rimangano, come incisi, custoditi nella memoria collettiva, e per la realizzazione di questo scopo è in massimo grado opportuno che si adoperi proprio la generazione contemporanea.

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