232057 - Monumento ai Caduti nelle guerre mondiali di Capo d’Orlando (ME)

Il Monumento ai Caduti delle guerre di Capo d’Orlando è posto su due basamenti di altezze differenti sostenuti da tre gradini. Sul fianco destro del monumento sono affisse le lapidi in marmo che riportano i nomi di 71 caduti durante la Prima guerra mondiale; sul lato sinistro le lapidi sono incise con i nomi dei due caduti del 1935, dei 44 della Seconda guerra mondiale e di 19 dispersi.  Una stele fa da sfondo ad un rilievo che rappresenta tre figure: al centro una donna incoronata indossa un peplo ed un mantello, regge una corona d’alloro nella mano destra e la mano sinistra poggia sul capo di un soldato in divisa, inginocchiato ai suoi piedi. Sul lato destro, in corrispondenza della corona d’alloro, fuoriesce dal mantello un marinaio accasciato, dal volto sofferente e con le sopracciglia aggrottate. Entrambe le figure maschili rivolgono dal basso il loro sguardo alla donna, personificazione dell’Italia.

 

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Merendino
CAP:
98071
Latitudine:
38.160718692096
Longitudine:
14.743550574869

Informazioni

Luogo di collocazione:
Aiuola alberata
Data di collocazione:
Attribuito 1959
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Stele in marmo botticino; rilievo in marmo bianco di Carrara; lapidi in marmo scolpito.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Capo d'Orlando
Notizie e contestualizzazione storica:
NOTIZIE SUL MONUMENTO
L'autore è Leonardo Leonardi ( Messina 1912 - 1994), il monumento presenta analogie con quello realizzato dal medesimo autore per il villaggio Annunziata di Messina, risalirebbe alla produzione matura dello scultore, attribuibile agli anni '60/70 del '900.
NOTIZIE SUI CADUTI
LATELLA PASQUALE, NATO IL 2 NOVEMBRE 1922 A CAPO D'ORLANDO (MESSINA) - DECEDUTO IL 3 APRILE 1945 -
SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 2 -
FILA V - TOMBA 59. FONTI: 1A, 1B
CAPRI
Vicebrigadiere dei Carabinieri GIOVANNI ZIZOLFI: nato a Mirto il 18/09/1921 deceduto il 22/6/1944 per esecuzione capitale effettuata da truppe tedesche.
Il 20/06/2020 è stato presentato a Gubbio il libro “Giovanni Zizolfi, il sacrificio dimenticato", che narra la storia semisconosciuta del Carabiniere che finì nel rastrellamento nazista divenuto, poi, la più efferata strage in Umbria, durante il periodo dell'occupazione.
“Giovanni Zizolfi, il sacrificio dimenticato" è una storia nella storia, ambientata durante la Seconda Guerra mondiale di un giovane siciliano volenteroso, intraprendente e ambizioso, che sogna di diventare un sottufficiale dei Carabinieri Reali. La sua vita durò appena 23 anni: fu ucciso il 22 giugno del 1944, per mano dei nazisti in una strage detta “I 40 Martiri Eugubini”. La sua biografia è stata ricostruita attraverso i racconti di famiglia, ricerche fatte sui luoghi dove ha vissuto e attraverso corrispondenza epistolare che il protagonista intratteneva assiduamente con i propri cari, durante la sua mobilitazione in Cirenaica.
L’autore del libro, suo nipote Alessandro Zizolfi, ogni anno, partecipa con la moglie Vera Torrisi alle celebrazioni del 22 giugno, in rappresentativa dell’associazione dei Carabinieri, poiché egli è stato un carabiniere per 2 anni.

Soldato CALOGERO MICALE, disperso sul fronte russo durante la seconda Guerra Mondiale. La piastrina militare è stata ritrovata nel piccolo villaggio di Junakovo, a circa 200 km da Rossos,capoluogo dell’omonimo distretto, nella Russia europea sudoccidentale.
Calogero Micale, figlio di di Nunziata Mangano e Antonino Micale, campiere della Baronessa Piccolo, partì per la campagna di Russia all’età di 27 anni. Faceva parte del 277° Reggimento Fanteria che insieme al 278° Regimento costituivano la 156°Divisione Vicenza, inviata sul fronte russo nel 1942. Era il penultimo di 7 fratelli: Francesco, Carmelo, Giuseppe, Margherita, Antonina e Lucia. Le ultime notizie risalgono al dicembre 1942, in una lettera inviata alla sorella Margherita e contenente una sua foto in divisa con una dedica al nipotino Antonino Paparone.
I parenti più prossimi ancora in vita sono i nipoti Antonino Paparone, Nino e Nunziatina Micale e Carmelo Micale tutti residenti a Capo d’Orlando, mentre in Australia vivono altri nipoti. Il 10 dicembre del 2017, si è tenuta una cerimonia di riconoscimento al Monumento ai Caduti in Piazza Merendino e, di seguito, nella sala Consiliare “Falcone e Borsellino”.
alla quale sono state invitate autorità civili, militari e religiose.
TENENTE CICIRELLO ANTONIO - MEDAGLIA D'ORO
Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Figlio di italiani all’estero, accorse volontario dal Perù per compiere i suoi obblighi di leva e sollecitava di partecipare alla campagna etiopica dimostrando alto sentimento patriottico e grande dedizione al dovere. Impegnato in asprissimo combattimento, dal quale dipendeva l’esito delle ulteriori operazioni nel Tembien, si prodigava ove la lotta era più furibonda, facendo spostare le mitragliatrici nei punti più opportuni ed incoraggiando col suo sereno contegno i propri dipendenti. Dopo aver curata la postazione di un’arma, là dove il nemico tentava un disperato assalto, e, mentre personalmente maneggiandola, mieteva le file dei selvaggi assalitori, veniva colpito a morte, suggellando col suo sacrificio tutta una giovinezza volta al più ardente amor di Patria. Uork Amba (Tembien), 27 febbraio 1936.
NOTIZIE SULLA CITTADINA
Il toponimo “Capo d'Orlando” risale all’Alto Medioevo, in onore del paladino Orlando, il quale avrebbe fatto qui una sosta durante una crociata in Terra Santa. Agatirno, l’antica città greca che corrisponde all’attuale Capo d’Orlando, antico insediamento degli Spartani, secondo la leggenda sarebbe stata fondata da Agatirso, figlio di Eolo, re dei venti e delle isole Eolie (da non confondere con Eolo, dio dei venti presso i Greci, con il quale viene spesso confuso, a partire dall'Eneide di Virgilio, opera nella quale le due figure mitologiche vengono sovrapposte per la prima volta nel libro I). Il paese avrebbe conservato il nome di Agatirso, "colui che porta lo splendido tirso": dunque sarebbe stata in origine una città sacra al culto di Dioniso, simboleggiato appunto dal tirso.
Nel 210 a.C., secondo le cronache di Tito Livio, Agatirso o Agatirno, "società di ladri, esuli e malfattori", subì una massiccia deportazione: circa 4.000 persone furono deportate in Calabria dal console Marco Valerio Levino,forse proprio per effetto dei culti dionisiaci. È questa l'ultima traccia della storia di Capo d'Orlando prima dell’epoca normanna, in quanto i Berberi invasero la città senza lasciarne testimonianze.
A raccontarne la storia è stato successivamente Goffredo da Viterbo, il quale riferisce che il promontorio porta il nome del paladino Orlando (al posto del vecchio nome paganeggiante), da quando Carlomagno, al ritorno dal suo pellegrinaggio a Gerusalemme, fece tappa in Sicilia orientale. Durante il Vespro siciliano il 4 luglio 1299, Capo d'Orlando torna nelle cronache con una battaglia navale tra Giacomo II e Federico III per la reggenza degli Aragonesi in Sicilia, nel contesto della disputa fra Aragonesi e Angioini per il trono siciliano.
Nel 1359 Federico IV d'Aragona assegna al nobile Vinciguerra d'Aragona i possedimenti e il Castello d'Orlando.
Nel 1398, Capo d'Orlando è citata nelle cronache per l'assedio di Bernardo Cabrera, conte di Modica, che insegue Bartolomeo di Aragona, traditore del re Martino I rifugiatosi nel Castello che si trova sul promontorio dal quale Capo d'Orlando prende il nome. In questa occasione il Castello, utilizzato fino ad allora come roccaforte di guardia contro i pirati, viene distrutto: iniziano così le incursioni dei pirati, due delle quali testimoniate nel 1589 e nel 1594, fino alla realizzazione di una postazione di guardia, nel 1645. Nel 1598 il ritrovamento vicino al Castello di una piccola statua della Madonna, riproduzione della Madonna di Trapani, che secondo la leggenda sarebbe stata portata da San Cono Abate, porta la comunità locale a costruire nel 1600 il Santuario di Maria Santissima, tuttora simbolo del paese.

Testimonianze sul monumento:
Ogni anno il 4 Novembre si celebra la “La festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate’’.
La cerimonia, organizzata a Capo D’Orlando, prevede il raduno delle autorità nel piazzale antistante il Palazzo Municipale, quindi il corteo muove verso Piazza Merendino transitando da Via Vittorio Emanuele, Via Veneto, Via Roma e Via Tripoli.
In Piazza Merendino si tiene la commemorazione e la disposizione della Corona d’alloro al monumento ai Caduti.


Riqualificazione dell’area:
La riqualificazione della città è al centro dell’azione amministrativa. Prosegue il lavoro di programmazione per rendere più a misura d’uomo Capo d’Orlando. Sotto le direttive del Vice Sindaco Aldo Sergio Leggio è stato elaborato un progetto esecutivo per la realizzazione di alcuni lavori nella piazza che ospita il monumento dei caduti. Dell’ufficio Rup progettazione fanno parte: l’Ing. Michele Gatto (RUP), progettisti i geometri Nicolino Sanfilippo e Antonino Crascì, collaboratore del Rup, l’agrotecnico Calogero Domianello, infine, collaboratore del progettista la Geometra Santina Libri. Il progetto di riqualificazione del monumento dei caduti e della Piazza Merendino rientra nel più ampio programma di interventi, in diverse aree del territorio. Nella piazza si prevede di rifare la pavimentazione, l’illuminazione, di collocare nuove panchine ed inserire un prato sempreverde con delle piante di decoro che possano ingentilire non solo la villa ma tutto il quartiere.


Contenuti

Iscrizioni:
Prospetto principale:
CAPO D’ORLANDO / AI FIGLI SUOI / CADUTI PER LA PATRIA

Prospetto destro:
GUERRA 1915 - 1918
ALLEGRA D GALIPÒ CARMELO DI BIAGIO MIRAGLIA CONO TRISCARI CARMELO
ARCOBASSO GIUSEPPE GALIPÒ CARMELO DI ROSARIO MUSARRA CALOGERO VALENTI GIUSEPPE
ARENA GIUSEPPE GALIPÒ GIUSEPPE PALAZZOLO GIUSEPPE VENTURA GIOVANNI
BARBERA GIUSEPPE GALIPÒ FRANCESCO PAPARONI CARMELO VITANZA LIMA
BARBITTA CONO GERMANA CONO PAPARONI ROSARIO GIOACCHINO CASTROVINCI GAETANO GIARDINA ANTONINO PINTAUDA TINDARO
CAUSERANO ROSARIO GIAQUINTA CONO PINTAUDA GIUSEPPE
CAUSERANO BASILIO GUMINA SALVATORE POLLICINA ANTONINO
CONFORTO CONO INGRATOCI ROSARIO PORTALE GAETANO
SCRG. CONFORTO ANTONINO LATELLA PASQUALE RAFFAELE ANTONINO
CORISTA EDOARDO LAZZARO GAETANO RANERI GAETANO
CORRADO CALOGERO LANZA VOLPE GAETANO REALE FRANCESCO
CORTINA FRANCESCO LETIZIA ANTONINO RECUPERA ANTONINO
DAMIANO ANTONINO LETIZIA NATALE ROMAGNOLO ANDREA
DOVICO CONO LIPARI ROSARIO SANFILIPPO FRANCESCO
FAVAZZO CALOGERO MANGARI CARMELO SANFILIPPO
MICALE CARMELO SCARVACI SALVATORE
GALIPÒ CALOGERO SERG. MINISSALE GUGLIELMO SGRÒ VINCENZO
GALIPÒ ANTONINO MISTRETTA SALVATORE SPAGNOLO FRANCESCO
FAZIO FRANCESCO SAVA CONO TINDIGLIA GIUSEPPE

Prospetto sinistro:
GUERRA 1935
FAZIO CONO
LO RE CALOGERO
GUERRA 1940-1945
BRANCATI ANTONINO
CASILLI ANTONINO
CIPRIANO ANDREA
COLLICA CONO
COLLOVÀ GIUSEPPE
DAMIANO CALOGERO
DAMIANO CONO
DEL SOLE CONO
GIARDINA BENEDETTO
GRATTOGGI FRANCESCO PODESTA MICHELE
PUGLISI ROSARIO
SALERNO GAETANO
CATRINI ANTONINO SALERNO BENEDETTO
LANZA VOLPE GAETANO SALERNO TINDARO
LATELLA PASQUALE SERG. SANFILIPPO VINCENZO
LIPARI CARMELO SERGIO LEGGIO CARMELO
LIPARI CONO SCAFFIDI MULITONI FRANCESCO
TEN.MED. LODATO ANTONINO SCARVACI CONO
GUARDIAMARINA LODATO RENATO TRISCHITTA CONO
LO PRESTI COSTANTINO ANTONINO V. BRIG. CARAB. ZINZOLFI GIOVANNI
LETIZIA CONO DISPERSI
BALLARINO GIUSEPPE
SOTTOTENENTE MICALE ANTONINO BONTEMPO CONO
MANCUSO CALOGERO BARBITTA ANTONINO
MANASSERI ANTONINO CANTALES SALVATORE
MANGANO IGNAZIO CURASI CONO
MANGANO FILIPPO GUGLIOTTA GIOVANNI
MUSARRA ANTONINO MANGANO FRANCESCO
MUSARRA FRANCESCO MINCIULLO CARMELO
CAPORAL. MAGG. MICALE CARMELO NANI CARMELO
MICALE CONO REALE SERAFINO
PAPARONI GIOVANNI RUSSO SALVATORE
PAPARONI GIUSEPPE SANTORO GIUSEPPE
PINTAUDI GIOVANNI SERRAINO CONO
LO PRESTI COSTANTINO ANTONINO RUSSO SALVATORE
LETIZIA CONO SANTORO GIUSEPPE
SOTTOTENENTE MICALE ANTONINO SINAGRA CONO
MANCUSO CALOGERO TEN. CICIRELLO ANTONIO MED. D’ORO
MANASSERI ANTONINO ANNO 1935
SALERNO GAETANO
SALERNO BENEDETTO
SALERNO TINDARO
SERG. SANFILIPPO VINCENZO
SERGIO LEGGIO CARMELO
SCAFFIDI MULITONI FRANCESCO
SCARVACI CONO
TRISCHITTA CONO
V. BRIG. CARAB. ZINZOLFI GIOVANNI
BALLARINO GIUSEPPE
BONTEMPO CONO
BARBITTA ANTONINO
CANTALES SALVATORE
Simboli:
Donna come Allegoria della Patria che incorona i caduti

Altro

Osservazioni personali:
Bibliografia: L.Giacobbe, Memorie della Grande Guerra, Di Nicolò Edizioni, 2016
SITOGRAFIA:
www.dimenticatidistato.it
www.strettoweb.com;
wikipedia.org; Delibera del Consiglio Comunale del 12 Giugno 2018 Comune Capo d’Orlando “Adotta un'aiuola”; https://www.gruppoalpinisalce.it/eroi-bellunesi/antonio-cicirello/

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