63067 - Monumento ai martiri del Panaro – San Cesario s/P

Il monumento, posto presso il greto del fiume Panaro, è formato da due parti: una scultura realizzata in pietra serena e una lastra in ferro e bronzo. La lastra ricorda la strage qui avvenuta e riporta i nomi degli undici martiri per la libertà. NOTA STAFF PIETRE:  questa pietra è stata censita dagli studenti dell’ ITIS Fermi di Modena e dell’IIS Spallanzani di Castelfranco E.,  nell’ambito della 3^ed. 2015-16 per l’Emilia Romagna del Concorso “Esploratori della  Memoria

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Pioppe, angolo percorso Panaro
CAP:
41018
Latitudine:
44.5590767
Longitudine:
11.026345100000071

Informazioni

Luogo di collocazione:
Greto del fiume
Data di collocazione:
19 Aprile 2006
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Una parte del monumento, che rappresenta una figura femminile, è realizzata in pietra serena; la lastra che riporta i nomi dei martiri e un brano di Primo Levi, da "Se questo è un uomo", è realizzata in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale San Cesario sul Panaro
Notizie e contestualizzazione storica:
Il giorno 17 dicembre 1944 in questo luogo furono portati i corpi, straziati dalle torture, di dieci uomini e una donna.
Tutti sospettati di antifascismo, erano stati arrestati nei giorni precedenti e condotti presso l'Ammasso canapa di Castelfranco Emilia, dove erano stati torturati e seviziati.
Tra di loro vi era Gabriella Degli Esposti che al momento dell' arresto era incinta e lasciava a casa due figlie piccole.
In questo luogo avvenne l'esecuzione finale. I corpi ricoperti dalla neve, furono ritrovati solo in gennaio e finalmente si poté dar loro degna sepoltura.

Contenuti

Iscrizioni:
SAN CESARIO SUL PANARO - AMMINISTRAZIONE COMUNALE
ANNO 2006 - PER NON DIMENTICARE

"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per un pezzo di pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via , caricandovi e alzandovi: ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi" (Primo Levi)

Questa testimonianza starà a ricordare che se oggi possiamo vivere in un paese libero, se possiamo amare liberamente chi è diverso da noi, se possiamo dividere liberamente quello che abbiamo con chi ha meno di noi, è proprio perché ci sono state persone che hanno lottato fino alla morte per permetterci questo. (Patrizia Catellani)

PER RICORDARE
L'ECCIDIO NAZIFASCISTA DEL 17 DICEMBRE 1944 IN CUI FURONO SACRIFICATI
DEGLI ESPOSTI GABRIELLA,
BARALDI SEGIALFREDO,
GRANDI GAETANO,
MAGNI ETTORE,
MARINELLI ANNIBALE,
ORLANDI LIVIO,
PEDRETTI ROBERTO,
ROSA DINO,
TOSI LUCIO PIETRO,
TOSI MARIO,
ZAGNI EZIO,
ZAGNI RICCARDO

Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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