272003 - Monumento al Duca d’Aosta e alla III Armata – Torino

Imponente monumento posto nel centro della città di Torino, in Piazza Castello alle spalle di Palazzo Madama, e rivolto verso il Po al di là del quale sorge la chiesa della Gran Madre, sotto cui è collocato l’ossario dei quasi quattromila Caduti di Torino nella prima guerra mondiale.
Su un’area che si sviluppa per oltre mille metri quadrati poggia la zona di rispetto, rialzata ad un gradone, accessibile centralmente da due gradini delimitati da quattro blocchi dissuasori di pietra, ai cui lati si sviluppano le due aree circolari che ospitano le basi dei pennoni su cui sono innalzate le bandiere italiana ed europea. Sopra un secondo sopralzo a tre gradini è collocato il monumento vero e proprio, opera concepita da Eugenio Baroni, che vi lavorò fino alla sua morte, e completata nel 1937 da Publio Morbiducci.
Il basamento vero e proprio, lungo 28 metri, rappresenta una trincea alle cui estremità sono posti due parallelepipedi attorniati ognuno dai bronzi di quattro soldati, le Vedette Armate, alti 2,5 metri. La statua centrale sopraelevata, fusa dal bronzo di quattro cannoni, raffigura il Duca d’Aosta come “soldato fra i soldati”, vestito con il cappotto dell’uniforme da generale, lo sguardo fiero, i pugni contratti.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Castello, 3
CAP:
10123
Latitudine:
45.070775171968
Longitudine:
7.6864260169896

Informazioni

Luogo di collocazione:
Retro Palazzo Madama
Data di collocazione:
4 luglio 1937
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra e granito per il basamento; bronzo per le sculture. Sono presenti due aste portabandiera.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Torino
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento fu eretto per onorare la memoria del Maresciallo d'Italia Emanuele Filiberto di Savoia, II Duca d'Aosta (1869-1931), conosciuto con l'appellativo di "Duca invitto" e tra le maggiori e più amate figure militari italiane della prima guerra mondiale. Il monumento fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 4 luglio 1937, sesto anniversario della morte del Duca. L'intera cerimonia venne trasmessa in diretta, per via dell'importanza dell'evento, dalla Radio di Stato EIAR e della stessa inaugurazione è conservato un filmato dell'Istituto Luce.
Fonte: Monumento al Duca d'Aosta, su Wikipedia.

Sia l'inaugurazione di questo monumento, che la cerimonia di traslazione, del 27 giugno 1932, dei resti dei 3.851 Caduti della città dal cimitero Monumentale all'ossario della Gran Madre, che si sviluppò lungo le vie del centro con un imponente corteo di 48 autocarri, furono funzionali alla propaganda e alla retorica bellicista del regime fascista.
Il monumento al Duca d'Aosta fu particolarmente apprezzato da Mussolini e fu per Eugenio Baroni l'occasione per riabilitarsi agli occhi del duce dalle accuse di disfattismo, che gli erano state rivolte a seguito del suo progetto per il grandioso Monumento-ossario al Fante sul Monte San Michele del Carso, pensato come "Via crucis del Fante", e mai realizzato.
Fonti:
- L'opera immane, Antonio Gibelli e Roberta Lucentini, Università di Genova;
- Eugenio Baroni e il Monumento al Duca d’Aosta, catalogo della mostra del 2018 al Collegio S. Giuseppe di Torino;
- "Da Baroni a Piacentini", Immagine e memoria della Grande Guerra a Genova e in Liguria, catalogo della mostra del 2009 a Genova, a cura di G. Rossini.

Dalle fonti citate emerge una rilettura del monumento diversa da quella imposta all'epoca della sua inaugurazione, alla luce proprio di quello che avrebbe dovuto essere l'omaggio sul Monte San Michele al sacrificio dei Caduti nella Grande Guerra, con le immagini del saluto alla madre, del fante falciato dalle mitragliate, del mutilato e della Vittoria come tappa finale della Via Crucis. Pertanto anche questo monumento di Torino può essere visto come preparatorio a quell' "opera immane" mai compiuta - alla quale Baroni lavorò fino alla sua morte per lunga parte della propria vita - alla stessa stregua delle sue altre opere censite su Pietre della Memoria:
- Monumento a Genova ai Mutilati e Invalidi di Guerra;
- Monumento ai Caduti nella seconda guerra mondiale – Carignano (TO).

Contenuti

Iscrizioni:
- Alla base della statua centrale:
EMANUELE FILIBERTO DUCA D'AOSTA

- Alla base dei due pennoni:
ARMATA III ARMATA
MCMXV MCMXVIII
Simboli:
Le otto statue rappresentano diverse figure di soldato:
- la Vedetta veterana con moschetto a baionetta imbracciato;
- la Vedetta giovane;
- il Bersagliere rivolto verso il Duca;
- il Fante che si toglie la maschera rivelando la tragicità della guerra chimica;
- il Fante cittadino, allegro e scanzonato;
- il Fante contadino che palpa le bombe nel tascapane, pendente dal collo come un sacco delle sementi;
- il Fante ardito con il suo impeto sfrenato;
- infine l'Alpino con "i piedi che si saldano al terreno", che volge lo sguardo al Duca.

Sui due blocchi di base dei pennoni sono presenti frontalmente e di lato i simboli di vari corpi e specialità militari, tra i quali sono riconoscibili: Alpini, Artiglieria, Carabinieri, Genieri. Sul retro lo stemma della Città di Torino. E' inoltre raffigurato più volte il nodo Savoia.

Altro

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