
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Castello, 3
- CAP:
- 10123
- Latitudine:
- 45.070775171968
- Longitudine:
- 7.6864260169896
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Retro Palazzo Madama
- Data di collocazione:
- 4 luglio 1937
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra e granito per il basamento; bronzo per le sculture. Sono presenti due aste portabandiera.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Torino
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento fu eretto per onorare la memoria del Maresciallo d'Italia Emanuele Filiberto di Savoia, II Duca d'Aosta (1869-1931), conosciuto con l'appellativo di "Duca invitto" e tra le maggiori e più amate figure militari italiane della prima guerra mondiale. Il monumento fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 4 luglio 1937, sesto anniversario della morte del Duca. L'intera cerimonia venne trasmessa in diretta, per via dell'importanza dell'evento, dalla Radio di Stato EIAR e della stessa inaugurazione è conservato un filmato dell'Istituto Luce.
Fonte: Monumento al Duca d'Aosta, su Wikipedia.
Sia l'inaugurazione di questo monumento, che la cerimonia di traslazione, del 27 giugno 1932, dei resti dei 3.851 Caduti della città dal cimitero Monumentale all'ossario della Gran Madre, che si sviluppò lungo le vie del centro con un imponente corteo di 48 autocarri, furono funzionali alla propaganda e alla retorica bellicista del regime fascista.
Il monumento al Duca d'Aosta fu particolarmente apprezzato da Mussolini e fu per Eugenio Baroni l'occasione per riabilitarsi agli occhi del duce dalle accuse di disfattismo, che gli erano state rivolte a seguito del suo progetto per il grandioso Monumento-ossario al Fante sul Monte San Michele del Carso, pensato come "Via crucis del Fante", e mai realizzato.
Fonti:
- L'opera immane, Antonio Gibelli e Roberta Lucentini, Università di Genova;
- Eugenio Baroni e il Monumento al Duca d’Aosta, catalogo della mostra del 2018 al Collegio S. Giuseppe di Torino;
- "Da Baroni a Piacentini", Immagine e memoria della Grande Guerra a Genova e in Liguria, catalogo della mostra del 2009 a Genova, a cura di G. Rossini.
Dalle fonti citate emerge una rilettura del monumento diversa da quella imposta all'epoca della sua inaugurazione, alla luce proprio di quello che avrebbe dovuto essere l'omaggio sul Monte San Michele al sacrificio dei Caduti nella Grande Guerra, con le immagini del saluto alla madre, del fante falciato dalle mitragliate, del mutilato e della Vittoria come tappa finale della Via Crucis. Pertanto anche questo monumento di Torino può essere visto come preparatorio a quell' "opera immane" mai compiuta - alla quale Baroni lavorò fino alla sua morte per lunga parte della propria vita - alla stessa stregua delle sue altre opere censite su Pietre della Memoria:
- Monumento a Genova ai Mutilati e Invalidi di Guerra;
- Monumento ai Caduti nella seconda guerra mondiale – Carignano (TO).
Contenuti
- Iscrizioni:
- - Alla base della statua centrale:
EMANUELE FILIBERTO DUCA D'AOSTA
- Alla base dei due pennoni:
ARMATA III ARMATA
MCMXV MCMXVIII
- Simboli:
- Le otto statue rappresentano diverse figure di soldato:
- la Vedetta veterana con moschetto a baionetta imbracciato;
- la Vedetta giovane;
- il Bersagliere rivolto verso il Duca;
- il Fante che si toglie la maschera rivelando la tragicità della guerra chimica;
- il Fante cittadino, allegro e scanzonato;
- il Fante contadino che palpa le bombe nel tascapane, pendente dal collo come un sacco delle sementi;
- il Fante ardito con il suo impeto sfrenato;
- infine l'Alpino con "i piedi che si saldano al terreno", che volge lo sguardo al Duca.
Sui due blocchi di base dei pennoni sono presenti frontalmente e di lato i simboli di vari corpi e specialità militari, tra i quali sono riconoscibili: Alpini, Artiglieria, Carabinieri, Genieri. Sul retro lo stemma della Città di Torino. E' inoltre raffigurato più volte il nodo Savoia.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita