181885 - Monumento al generale Antonino Cascino – Enna

Il piccolo monumento dedicato al generale Antonino Cascino è situato in un’area verde all’interno della villa Torre di Federico II a Enna. Esso è formato da un basamento in marmo sul cui prospetto principale è incisa la dedica. Alla sommità è collocato il busto in bronzo del generale Antonino Cascino, un eroe della prima guerra mondiale.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Flora, 17
CAP:
94100
Latitudine:
37.5629009
Longitudine:
14.2734526

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area Verde Torre di Federico II
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Basamento in marmo; busto in bronzo.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Enna
Notizie e contestualizzazione storica:
Antonino Cascino, nato a Piazza Armerina (Enna) il 14 settembre 1862 da Calogero e Maria Grazia Franzone; fu allievo dell’Accademia militare di Torino, poi ufficiale di artiglieria. Capitano nel 1890, frequentò la Scuola di guerra per ufficiali di Stato Maggiore, alternando poi il servizio al reggimento allo studio di problemi tecnici.
Ricordiamo la sua attività come insegnante di armi e tiro alla Scuola militare di Modena, la sua fitta collaborazione alle maggiori riviste militari nazionali e i suoi numerosi volumi sulle armi della fanteria, ma anche l’attenzione sempre desta per l’istruzione dei soldati, di cui abbiamo testimonianza attraverso pubblicazioni divulgative come il volumetto Pagine di storia d’Italia ad uso dei sottufficiali del 3° reggimento artiglieria (Bologna 1902) e lo studio biografico Il generale Enrico Cosenz (in Riv. militare ital., XLVII (1902), pp.1709-47). Promosso maggiore nel 1905, fu poi insegnante di armi, tiro e fortificazioni alla Scuola di guerra. Tenente colonnello nel 1911 e colonnello nella primavera del 1915, comandò il 3° reggimento di artiglieria pesante.
Generale di divisione, fu il primo generale italiano a entrare a Gorizia nel 1916, a capo della Brigata "Avellino" 231°-232° Reggimento fanteria, costituita in prevalenza da siciliani. Subito dopo la brigata venne impiegata in prima linea contro gli austriaci sul Monte San Marco, a Plava e sul Vodice, dove sotto la guida di Cascino dimostrò valore e tenacia.
Dopo la battaglia del Vodice, per la quale fu insignito della medaglia d'argento al Valor Militare, Cascino fu promosso tenente generale, a capo dell'8ª Divisione, formata dalle brigate "Avellino" e "Forlì".
Il suo successivo obiettivo era la conquista del Monte Santo, di rilevante importanza strategica nel conflitto in atto. Operazione che gli riuscì dopo una serie di assalti che causarono gravissime perdite.
Ammirato dal valore del generale Cascino, Arturo Toscanini raggiunse il Monte Santo e diresse una banda militare, che suonò dal 25 al 29 agosto 1917 inni e canzoni patriottiche in faccia agli austriaci.
Durante il successivo tentativo di conquistare il Monte San Gabriele, il 15 settembre del 1917 Cascino fu gravemente ferito a una coscia da una scheggia di granata austriaca.
Rifiutò l'immediato ricovero in ospedale, preferendo garantire con la sua presenza la tenuta della posizione, esposta a reiterati attacchi delle fanterie e dell'artiglieria austro-ungariche. Il suo successivo ricovero giunse troppo tardi. Dopo 12 giorni di agonia, il generale Cascino morì all’ospedale di Quisca ed ivi fu sepolto.
Di lui viene ricordata la frase «Siate la valanga che sale!», diretta ai suoi soldati che si accingevano all'impresa che lui stesso volle guidare, e che è riportata nel monumento eretto in suo onore al centro della sua cittadina natale, nella piazza che porta il suo nome. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo.
Alla sua memoria fu decretato il conferimento della medaglia d’oro con la seguente motivazione: ”Nobile figura di condottiero e di soldato, diede costante e mirabile esempio di ardimento e di valore alle truppe della sua divisione, recandosi a condividere con esse, sulle prime linee, tutte le vicende della lotta. Gravemente ferito da proiettile nemico, volle ancora mantenere il comando, finché ebbe assolto il suo compito della giornata, stoicamente sopportando il dolore della ferita, che poi lo condusse a morte.”
- Monte Santo, 15 settembre 1917.

Contenuti

Iscrizioni:
Sul prospetto principale del basamento in marmo:
Siate la valanga che sale
_____________
sconvolgendo le leggende di natura
e il nemico
L’eroe con i suoi fanti
valanga d’italici cuori
a la vetta pervenne e a la gloria
Enna memore
onora le gesta
del generale
Antonino Cascino
ombra pacata vigilante
sui termini sacri
della patria
oggi per sempre romana
Piazza Armerina 18-9-1863
Montesanto 15-9-1917
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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