253727 - Monumento alla Resistenza – Castelnuovo Magra (SP)

Il monumento realizzato dallo scultore Nardo Dunchi è stato collocato nella piazza principale del centro storico di Castelnuovo Magra nel 1975, sul lato opposto rispetto alle due torri medievali che dominano la vallata.

Staff Pietre: questa pietra della memoria è stata censita anche dall’Istituto Comprensivo Castelnuovo Magra in occasione del Concorso Esploratori della Memoria, Anno scolastico 2014/2015.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Centro Storico
Indirizzo:
Piazza Querciola
CAP:
19033
Latitudine:
44.100988666131
Longitudine:
10.01651311531

Informazioni

Luogo di collocazione:
La statua si trova nella piazza principale del paese, sul lato panoramico
Data di collocazione:
1975
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Statua e Lastra in marmo; basamento in laterizio
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castelnuovo Magra
Notizie e contestualizzazione storica:
L’autore dell’opera, Nardo Dunchi (1914-2010), oltre che un importante scultore carrarese, fu anche un partigiano. Dopo l’8 settembre 1943 organizzò uno dei primi nuclei combattenti partigiani, la “Banda di Boves", che operava nel cuneese. Durante questo periodo Dunchi si contraddistinse per il suo grandissimo coraggio e valore, tanto che nacquero leggende attorno al suo nome. Giorgio Bocca lo ha definito “Uno dei più grandi partigiani combattenti d’Italia”. Uno degli episodi più noti è quello di Vernante, quando fece esplodere un ponte per far sì che i treni dei tedeschi non sottraessero i viveri alla popolazione locale. Ritornato in Toscana, continuò la lotta partigiana prima coordinando i lanci alleati destinati alle bande partigiane dislocate fra gli Appennini e le Apuane, in seguito organizzando la formazione di nuovi gruppi di combattenti. Alla fine della guerra ricevette la medaglia d’argento al valor militare.
Nel libro intitolato “Memorie partigiane” (1957) ha raccontato la sua esperienza di combattente nella guerra di Liberazione, sulla quale incentrò anche la sua opera di scultore, tra cui si distingue proprio il Monumento alla Resistenza di Castelnuovo, che lui stesso ha definito “qualcosa di diverso dai soliti monumenti celebrativi fini a se stessi” in un'intervista rilasciata al giornale “Il Secolo XIX” il 31 ottobre 1971.

Contenuti

Iscrizioni:
1945 1975
NELLA DOLCE VAL DI MAGRA
UOMINI E DONNE
DELL'ANTICA CASTELNUOVO
LOTTARONO SENZA TREGUA
CON IL DOLORE ED ENTUSIASMO
IN FRATERNA UNIONE
PER UN MONDO MIGLIORE
ED UN ITALIA LIBERA
GIUSTA E DEMOCRATICA
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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