4602 - Monumento “contro la guerra” al Parco Mattei – Jesi (AN)

Monumento “contro la guerra”,  costruito dallo scultore Sauro Ciuffolotti, dedicato alla vecchia industria jesina di veicoli bellici della Savoia Marchetti. Sul basamento fatto di pietre appoggiate una sopra l’altra trovasi un parallelepipedo in cemento su cui sono applicate le lastre in acciaio riportanti le iscrizioni. Al di sopra l’opera d’acciaio riproduce un dirigibile e un aereo, costruiti dalla Savoia Marchetti dal 1907 al 1945, che rendono in maniera eterea la figura del volo dinamico.
All’aeroporto militare di Jesi, che in questo luogo sorgeva e che risultava essere all’epoca il secondo più importante d’Italia, è legata la tragica storia di due dirigibili che furono abbattuti durante le operazioni militari della prima guerra mondiale e al ripetersi nella città di Jesi di numerosi bombardamenti tra l’anno 1943 e il 1944, atti a rendere tale sito militare inoffensivo. I civili caduti durante i bombardamenti della città di Jesi nell’anno 1944 furono in totale 36 fra i quali, la metà (18) erano donne e 10 i bambini, di cui 3 di solo un anno.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Mario Lenti
CAP:
60035
Latitudine:
43.5314375
Longitudine:
13.2561875

Informazioni

Luogo di collocazione:
il monumento è collocato all'ingresso del parco Enrico Mattei
Data di collocazione:
Giugno 2006
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Monumento e lastre in acciaio inox 316, Basamento di pietre, Parallelepipedo in cemento
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Jesi
Notizie e contestualizzazione storica:
L'area in cui sorge il monumento è stata tra il 1913 e la fine della seconda guerra mondiale, sede di un aeroporto militare che prima ha ospitato il dirigibile città di Ferrara, poi è diventata sede di costruzione di aerei militari: proprio per questo la città di Jesi è stata varie volte bombardata dai velivoli alleati intenzionati a mettere in disuso l'aeroporto.
IL DIRIGIBILE: Poco prima della guerra Italo Turca il 21 Agosto 1911, lo Stato Maggiore della Marina disse al Ministero della guerra che solo i dirigibili avrebbero trovato un impiego valido per un' esplorazione strategica appoggiati a basi terrestri. Furono individuati dei cantieri per il loro montaggio e manutenzione nell'alto Adriatico (Venezia), nell' Adriatico centrale (Jesi) e nel basso Adriatico (Taranto). L'approvazione alla nascita dell'aeroporto Jesino avvenne nel 1913, venne dato così il via alla costruzione del primo hangar, che venne successivamente potenziato con le varie abitazione del personale logistico, con magazzini, caserme, officine... All'aereoporto di Jesi fu destinato il dirigibile M2 Città Ferrara, mentre il V1 Città di Jesi, costruito a Vigna di Valle, fu destinato all'aereoporto di Ferrara. I due dirigibili purtroppo ebbero breve vita. Il città di Ferrara fu abbattuto dalla contraerea di Fiume (Croazia) a seguito di un bombardamento ad un silurificio: un proiettile ne perforò lo scafo che cadde in mare, un tenente di vascello ed un meccanico persero la vita, mentre il resto dell'equipaggio venne fatto prigioniero.
La stessa sorte toccò al dirigibile Città di Jesi che il 5 Agosto 1915, fu abbattuto a Pola (Istria). L'intero equipaggio venne fatto prigioniero e venne portato a Mauthausen.

LA SAVOIA MARCHETTI: Con l'avvicinarsi di una critica situazione per l'entrata in guerra dell'Italia, la SIAI di Sesto Calende - Savoia Marchetti ebbe la necessità di trovare nuovi insediamenti per i nuovi impianti. Tra varie località venne scelta proprio Jesi, grazie all'aiuto di personalità altolocate e con l'intervento di Mussolini. Il duce stesso visitò l'aeroporto di Jesi il 6 aprile 1939.
Il nuovo stabilimento diede lavoro in un primo momento a circa 600 maestranze nel 1943, ma successivamente i posti di lavoro arrivarono a 1500 e questo portò a una vera e propria crisi per l'alloggiamento delle maestranze, dei tecnici, degli ingegneri e degli impiegati.
La SIAI Savoia Marchetti di Jesi fu incaricata di costruire 30 esemplari di SM75 bis ma ne furono realizzati solo 17 prima dell'armistizio dell'8 Settembre 1943.
Tra gli aerei militari italiani alloggiati e operanti a Jesi fino all'8 settembre 1943 si ricordano: SM 84, Caproni Ca 314 (Libeccio), BR 20 (Cicogna), Canz Z 1007 bis, SM 79 (Sparviero), Savoia Marchetti SM 79, Fiat CR 32, CA 100 (Caproncino), P 51 "Mustang", Mosquito, Spitfire.
La fabbrica, spogliata di tutti i suoi macchinari dalla Wehrmacth in ritirata, chiuse a quel punto la sua breve attività.

Contenuti

Iscrizioni:
(lato verso la strada, su lastra in acciaio sul basamento di pietre)
MONUMENTO RIEVOCATIVO
della "SAVOIA MARCHETTI"
Giugno 2006
di Sauro Ciuffolotti
Circoscrizione III Jesi Est
COMUNE DI JESI
PROVINCIA DI ANCONA

(sul lato destro del basamento in pietra, su 2 lastre in acciaio)
VOLO
CIELO
PROGRESSO

GUERRA
LIBERTA'
PACE

(sul lato sinistro del basamento in pietra, su 2 lastre in acciaio)
STORIA
IDENTITA'
COMUNITA'

LAVORO
CONOSCENZA
FUTURO

(sul retro del basamento)
IL TENACE
LAVORO CHE
HA ANIMATO
QUESTO LUOGO
CONCLUSO IL
BREVE VOLO
DELLA
AERONAUTICA
JESINA SEPPE
RINASCERE
AL TEMPO
DELLA PACE
DELLA LIBERTA'
Simboli:
Sull'aereo raffigurato si nota la scritta SM 75 (ad indicare il modello di aereo costruito nell'aeroporto di Jesi dalla SIAI Savoia Marchetti). L'aereo e il dirigibile raffigurati nel monumento stanno a rappresentare un volo, ma sono bloccati all'inizio da un traliccio per scoraggiare l'utilizzo di queste armi a fini bellici.

Altro

Osservazioni personali:
Il monumento è alto circa 7 metri per 6.5 metri di larghezza.

Gallery