253280 - Monumento in memoria dell’Eccidio di Vallarega a Luvigliano – Torreglia (PD)

Monumento ai Martiri dell’Eccidio di Vallarega sito nel luogo della fucilazione avvenuta il 16 Novembre 1944 per rappresaglia nazi-fascista; di forma mistilinea, riporta una lista di sette Martiri.

E’ costituito da un piccolo manufatto composto da due volumi sovrapposti. Un prisma marmoreo sfaccettato che su due lati congruenti porta i nomi dei sette martiri (due dei quali sono indicati come ignoti) che sorregge un piano marmoreo di volume irregolare inclinato. Su quest’ultimo sta una piccola fusione bronzea in altorilievo rappresentante una Madonna con Bambino, una invocazione alla Vergine e un piccolo portafiori con farfalla.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Luvigliano
Indirizzo:
via Vallarega, 19
CAP:
35038
Latitudine:
45.356377430532
Longitudine:
11.705740792773

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Novembre 2010
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Monumento in travertino; Madonnina e caratteri in bronzo; piccolo portafiori in ottone.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Torreglia
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 16 novembre del 1944 presso la villa di Giovanni Bottesella in località Vallarega, proprio a lato rispetto al monumento, furono fucilate sette persone per rappresaglia nazi-fascista.
Nella notte del giorno prima era accaduto che in quella località un soldato della compagnia tedesca insediata a Luvigliano venisse ucciso con una raffica di mitragliatore. Il soldato faceva parte della compagnia di avanguardia del comando della X divisione Wehrmacht che aveva in villa Megardi il quartier generale.
Varie sono le ipotesi sul motivo dell’uccisione e sul suo autore, che rimase sconosciuto. Di fatto la responsabilità fu subito attribuita dal comando tedesco al movimento partigiano attivo nella zona, ma che quasi certamente in questa vicenda non era coinvolto. Scattò subito la rappresaglia dei militari tedeschi che, un’ora dopo il fatto, prelevarono venti abitanti delle case vicine, compreso il signor G.Bottesella e ne trattennero dieci.
Il mattino seguente arrivò sul luogo la polizia tedesca di Padova che verificò la totale estraneità al fatto delle persone fermate. Esse furono rilasciate ed al loro posto una camionetta portò sul luogo cinque partigiani prelevati dalle carceri di Padova e catturati quindici giorni prima a Galzignano. Si trattava di: Ernesto Celadin di anni 55 di Galzignano, Ernesto Giacomin di anni 24 di Galzignano; Danilo Agostini di anni 19 da Pernumia; Andrea Sorgato di anni 21 da Saonara; lo slavo Alessandro Skirko (non si esclude la possibilità che il vero cognome fosse “Sirko”, di nascita russa). A questi il capitano Lembke, che terrorizzò per un bel po' di tempo la parte meridionale della provincia di Padova, aggiunse altri due altri partigiani che portò personalmente e di cui purtroppo ancor oggi non si conoscono i nomi.
Tra gli uomini di Luvigliano obbligati a presenziare all’esecuzione dal presidio tedesco c’era anche l’arciprete di Luvigliano Don Baldassarre Girardi ch’ebbe il permesso di somministrare i conforti religiosi prima dell'esecuzione.

In luogo dell’originaria villa di Giuseppe Bottesella sotto la cui pergola vennero fucilati i 7 partigiani sorge ora un complesso edilizio.
Il monumento attuale sostituisce una precedente edicola con lapide a ricordo dell’eccidio posta immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale e che era addossata al muro dell'edificio, poi abbattuto in fase di ristrutturazione.

Contenuti

Iscrizioni:
Lato destro del fusto:
ALESSANDRO SKIRKO
ERNESTO GIACOMIN
ERNESTO CELADIN
IGNOTO

Lato sinistro:
ANDREA SORGATO
DANILO AGOSTINI
IGNOTO

Piano inclinato orizzontale:
IN MEMORIA DEI SETTE MARTIRI DEL 16 NOVEMBRE 1944
O VERGINE
CHE IL SANGUE DEI MARTIRI QUI SACRIFICATI
DIVENTI FARO DI LUCE CHE ILLUMINI
LA VIA DEL BENE PER L’UMANITA’
Simboli:
Il piano marmoreo di forma geometrica irregolare con cui il monumento termina, può suggerire, in forma stilizzata nel suo alzato, i profili collinari del territorio in cui il monumento si trova. Nel suo insieme il monumento richiama la forma di un altare sacrificale.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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