Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Don G. Dossetti
- CAP:
- 42025
- Latitudine:
- 44.694924393975
- Longitudine:
- 10.526836283467
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Nella zona antistante il nuovo municipio
- Data di collocazione:
- 25 aprile 1985
- Materiali (Generico):
- Laterizio, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il basamento è formato da vari gradoni, ricoperti di pietra grigio-rosa, su cui poggiano le tre sculture.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Cavriago si oppose al fascismo sin dalla sua ascesa negli anni venti, pagandone un prezzo molto alto tra omicidi, arresti e persecuzioni di cittadini antifascisti. Dopo l’8 settembre 1943 molti cavriaghesi si impegnarono nelle lotte partigiane. Tra di essi figure di spicco furono Angelo Zanti, membro del Comando generale del Nord-Emilia e martire partigiano, Giuseppe Dossetti, presidente del C.N.L. provinciale di Reggio Emilia e padre costituente, tre partigiane Medaglia d’Argento al Valore Militare: Rosina Becchi, Clarice “Tina” Boni Burini, Bruna Lucia Davoli, e Don Enzo Boni Baldoni, Giusto tra le Nazioni.
Cavriago è medaglia di bronzo al valore militare, con 223 partigiani, 18 staffette partigiane, 40 donne dei gruppi di difesa donna.
Contenuti
- Iscrizioni:
- ALL' OPPRIMENTE DITTATURA
ALLA BARBARIE NAZI FASCISTA
UOMINI E DONNE DI CAVRIAGO
ALZANDO LA BANDIERA DELLA RESISTENZA
OPPOSERO LA FORZA VIVENTE
DI UN IDEALE DI UMANITÀ E DI PACE.
LA COMUNITÀ CAVRIAGHESE
NEL 40° DELLA LIBERAZIONE
POSE.
25 - APRILE - 1985
- Simboli:
- Il monumento è formato da un gruppo di tre sculture posizionate su una serie di gradoni. La prima a destra, sotto la quale c’è l’iscrizione, rappresenta una donna con il braccio destro proteso al cielo che lascia alcune colombe libere di volare. Al centro è rappresentato un partigiano con un fucile che fa la guardia a una tomba in cui è sepolto un suo compagno. La scultura sulla sinistra rappresenta una scatola in cui un uomo si dispera con la testa tra le mani, mentre sopra di lui c’è appollaiato un gufo.
Le sculture sono opera di Giovanni Ferretti (Reggio nell'Emilia, 1911 – 1984).
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita