233150 - Murale della Casa nel Parco dedicato a Gino Patroncini e Iva Montermini – Correggio

Murale realizzato dall’artista Vera Bugatti nel all’interno del Parco della Memoria di Correggio, su due pareti esterne della Casa nel Parco. Opera di Arte Urbana ispirata al documentario “Partigiani” (Chiesa, Ferrario, Leotti, Puccioni, Vicari 1997) e alle notizie ricavate dalle fonti dell’Archivio ANPI di Correggio (schede di Barlettai), racconta in particolare le vicende della tipografia resistente correggese gestita da Vittorio Saltini, Gino Patroncini e i fratelli Pinotti e la testimonianza della staffetta partigiana Iva Montermini.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Fazzano, 9 Correggio (RE)
CAP:
42015
Latitudine:
44.767394696452
Longitudine:
10.775943696499

Informazioni

Luogo di collocazione:
Su due pareti esterne della Casa nel Parco, nel Parco della Memoria di Correggio
Data di collocazione:
2020
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
murales realizzati con lo stile "street painting"
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel lato lungo si può vedere una signora anziana che tiene in mano la sua foto da giovane, la sua bici e un bambino rannicchiato. Sul lato corto si vede un signore che tiene una candela in mano e con dietro una sorta di cubi con delle lettere scritte sopra. La donna è una staffetta partigiana correggese, Iva Montermini che, catturata dai fascisti, non ha mai rivelato i nomi dei compagni e per questo venne imprigionata e torturata. Sta mostrando una sua fotografia da giovane, insieme alla raffigurazione della sua bicicletta e di un bambino, nascosto in una nicchia, a rappresentare l’ascolto di quei racconti tramandati alle nuove generazioni. Il lato corto della casa, è un “omaggio” alla stamperie clandestine, con particolare riferimento a quella del "Podere Piave", dei fratelli Pinotti, a Canolo, avviata da Vittorio Saltini insieme al tipografo Gino Patroncini. La macchina tipografica venne installata nel solaio, dove si trasferì lo stesso Patroncini che lì vivrà da recluso fino alla Liberazione. Patroncini componeva i testi, mentre i fratelli Pinotti si alternavano alla pedalina e le donne di casa, poi, portavano i volantini in lavanderia, li tagliavano e li confezionavano, pronti per essere consegnati in un altro rifugio in campagna, dove le staffette li prelevavano per la diffusione.

Contenuti

Iscrizioni:
Informazione non reperita
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery