101112 - Oratorio-sacrario con memoriale interno ai martiri di Vallucciole

Questo memoriale, situato nel comune di Stia, rappresenta un importante reperto storico. Borgo montano, è stato distrutto dai tedeschi nel ’44. Fu, successivamente, anche luogo di rifugio per i primi partigiani del Casentino. Vallucciole, viene ricordata per il tragico incendio appiccato dalle truppe tedesche il 13 aprile del 1944 ai casolari di dove morirono 43 uomini, 43 donne e 22 bambini. Il memoriale, situato al di fuori dell’oratorio di Vallucciole,  ricorda la morte degli abitanti del luogo. Il Memoriale in realtà si trova nell’oratorio di Vallucciole che per la presenza dell’epigrafe commemorativa dei caduti per la patria ha valore di sacrario (www.resistenza.it).
L’oratorio è chiuso, ma l’elenco dei caduti che si trova all’interno dell’edificio, uccisi il 13 aprile 1944 è stato recuperato.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Vallucciole
Indirizzo:
Pratovecchio Stia - Località Chiesa di Vallucciole, 52015 Stia AR, Italia
CAP:
52015
Latitudine:
43.7987303
Longitudine:
11.70856409999999

Informazioni

Luogo di collocazione:
Appennino Tosco-Emiliano, Pratovecchio Stia - Località Chiesa di Vallucciole, 52015 Stia AR, Italia
Data di collocazione:
Terminus post quem 13 aprile 1944
Materiali (Generico):
Pietra
Materiali (Dettaglio):
Chiesa in pietra. Fronte (ingresso) imbiancato. Campanile biforo in pietra.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Stia/ i luoghi della memoria
Notizie e contestualizzazione storica:
Testo scritto del percorso Sentiero della Libertà, Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona-Campigna
"Questo borgo montano, situato in comune di Stia, poco sopra la strada che da Stia conduce a Londa e a Firenze, il 13 aprile del 1944 fu ditrutto dai tedeschi della divisione Herman Goering e dai collaborazionisti fascisti. Lo stesso giorno, altri reparti tedeschi semnavano il terrore, uccidendo 29 civili a Partina, 8 a Moscaio, 7 a Castagno d'Andrea e 4 a Badia Prataglia. In esecuzione degli ordine impartiti dal comandante supremo dalle truppe tedesche in Italia feldmaresciallo Keserling, l'obbiettivo dei tedeschi era di cacciare la popolazione civile dalla zona e di costringerla a recidere ogni forma di solidarietà con i gruppi partigiani. A Vallucciole nell'ottobre del 1943, si era infatti costituito il primo gruppo partigiano del Casentino.
Nel febbraio/marzo del 1944, in conseguenza dell'emanazione dei bandi alla "repubblica sociale" che comminavano la pena di morte ai giovani che non si arruolavano nell'esercito fascista, le formazioni partigiane ingrossarono notevolmente i loro effettivi. Esse costituivano una minaccia per i rifornimenti delle truppe tedesche attestate a Sud della linea Gustav, e per i lavori di fortificazione della Linea Gotica. Il 12 aprile 1944 le truppe tedesche iniziarono il rastrellamento della zona compresa tra le strade statali Bibbiena-Cesena e Firenze-Faenza. Vi impegnarono una delle migliori e preparate divisioni, la corazzata Hermann Goering. Quello stesso giorno, a Molin di Bucchio, i partigiani del distaccamento Faliero Pucci, si scontrarono con la pattuglia di tre soldati tedeschi in abiti civili giunti in auto in azione di perlustrastrazione. Due tedeschi rimasero uccisi.
Il 13 aprile formazioni tedesche e fasciste marciarono verso i casali e le frazioni vicine a Molin di Bucchio, giungendo in breve tempo a Serelli, Vallucciole e Moiano. Ovunque gli uomini validi furono costretti a uscire dalle loro case e a portare pesanti cassette di munizioni lungo il sentiero che conduce al Monte Falterona. Chi si fermò esausto venne ucciso lungo il tragitto. I superstiti vennero ricondotti a valle e fucilati in località Giuncheto. Contemporaneamente, altri reparti tedeschi penetrarono nelle case compiendo ogni forma di violenza contro donne, anziani e bambini, e incendiando infine Vallucciole e i casolari. 108 furono gli abitanti massacrati: 43 uomini, 43 donne e 22 bambini.
In questi luoghi, dal sacrificio di tante massaie, giovani e bambini è nata la democrazia e la Costituzione italiana"

Contenuti

Iscrizioni:
l'iscrizione non visibile perchè l'oratorio è chiuso è stata presa dal sito: www.arezzoora.it/vallucciole,71 anni fa l'eccidio.
Per questo l'oratorio è stato schedato come oratorio e non come memoriale
NELLE NOSTRE PREGHIERE
RICORDIAMO SEMPRE
I 108 PARROCHIANI
DI VALLUCCIOLE
UCCISI PER RAPPRESAGLIA
IL 13 APRILE 1944
E QUI SEPOLTI
IN NOME DELLA FEDE
ELENCO DELLE VITTIME
DELLA PARROCCHIA DI VALLUCCIOLE
TRUCIDATE DAI TEDESCHI IL 13 APRILE 1944
ANDREONI ORETTA
BEONI SANTI
BUCCHI GIUSEPPA
BUCCHI ANGIOLO
BUCCHI ZAIRA
BUCCHI ANTONIO
BUCCHI CESELLO
CECCARELLI MARIA
CONTICINI EVELINA
CONTICINI BASILIO
CORSETTI MARIA
FABIANI TERESA
FIORITI MARIA
GAMBINERI ADAMO
GAMBINERI ATTILIO
GAMBINERI PAOLA
GAMBINERI VIVIANO
GORI AMEDEO
GARGIANI BRUNO
LAMBERTI GINA
MARCHI MARIA
MARCHI ANGIOLO
MARCHI LUCIANA
MARCHI OLINTO
MICHELACCI ARMANDO
MARCONCINI FLEANA
MICHELACCI CESIRA
MICHELACCI MARCO
MICHELACCI ISOLINA
MICHELACCI MARIA
MICHELACCI LIVIO
MICHELACCI OFELIA
MICHELACCI VIRGINIA
MICHELACCI CATERINA
MICHELACCI SILVIO
NOCILLA ANGELINA
PAOLI CLORINDA
RAGAZZINI IACOPO
RICCI RAFFAELLO
RINGRESSI GENOVEFFA

ELENCO DELLE VITTIME
DELLA PARROCCHIA DI VALLUCCIOLE
TRUCIDATE DAI TEDESCHI IL 13 APRILE 1944
RINGRESSI GIUSEPPE
RINGRESSI GUGLIELMO
RISTORI FORTUNATA
ROSSI MARIANNA
SALVI CESARE
SERI ERNESTA
SERI PIERINO
SERI MARIA
SERI SEVERO
SERI SANTI
SERI ZAIRA
SESTINI F.
TALENTI NELLO
TONIELLI L.
TOMMASI----
TOMMASI NELLA
TOMMASI -----
TRENTI ADOLFO
TRENTI ADA
TRENTI PIETRO
TRENTI CONCETTA
TRENTI VIRGINIA
TRENTI GIUSEPPE
TRENTI RINA
TRENTI OTTAVIA
TRENTI AMELIA
TRENTI ISOLINA
TRENTI GIUSEPPE
TRENTI DUILIA
VADI GIUSEPPE
VADI ORLANDO
VADI PASQUALE
VADI PIETRO
VADI FRANCO
VADI SABINA
VADI ANGIOLINA
VALENTI GIUSEPPE
VENTURACCI F.
ZAMPILLI FULVIA
Simboli:
ALL'ENTRATA DELL'ORATORIO/SACRARIO ESISTE UNA LAPIDE:
COMUNE DI STIA CON STEMMA DEL COMUNE
I LUOGHI DELLA MEMORIA

IN TERRACOTTA:
ORATORIO
SACRARIO
DI VALLUCCIOLE

Altro

Osservazioni personali:
L'oratorio non è ben tenuto. Soprattutto è sempre chiuso. Dietro la chiesa esiste un vero degrado. Per arrivarci la strada è molto dissestata. All'inizio della strada è presente un itinerario del Sentiero della Libertà, sul lato sinistro è collocata una legenda, mentre il lato destro cita il ripiegamento partigiano dell'aprile 1944 e della violenza contro i civili. Sembra strano che in una zona così pacifica sia successo un tale eccidio. Qui infatti hanno ucciso tutte queste persone. In questo posto isolato dell'Appennino ci sono state più vittime che alle Fosse Ardeatine ma non essendo Roma, la risonanza nazionale è per l'immaginario collettivo inferiore.

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