234808 - Pietra di Inciampo in memoria di Carlo Bianchi – Milano

La pietra d’inciampo è un cubetto di porfido di circa 10×10 cm. E’ ricoperto di ottone con inciso il nome, il cognome, luogo e data di nascita e di morte della persona deportata che si commemora. Questa è inserita nel marciapiede davanti a quella che fu l’abitazione di Carlo Bianchi.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porta Ticinese
Indirizzo:
via Eugenio Villoresi 24
CAP:
20143
Latitudine:
45.446881970368
Longitudine:
9.1636099166023

Informazioni

Luogo di collocazione:
Marciapiede di via Villoresi 24, dove abitò Carlo Bianchi.
Data di collocazione:
14 aprile 2021
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cubetto di porfido rivestito superiormente di ottone con l'iscrizione

Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Carlo Bianchi
figlio di Mario, nacque a Milano il 22 marzo 1912.
Fervente cattolico ed antifascista italiano, non si risparmiò nell'aiutare i bisognosi, gli ebrei, i perseguitati, conseguendo la medaglia di bronzo al valor militare e la medaglia d'oro del Comune di Milano.
Completò gli studi presso il Collegio San Carlo di Milano fino al Liceo Classico e si diplomò con un anno di anticipo.
Studiò e conseguì nel 1935 la laurea presso la facoltà di Ingegneria del Regio Istituto Tecnico Superiore (l'attuale Politecnico). In tal modo oltre ad aver coltivato il suo interesse per le materie, fu pronto a prendere le redini dei due importanti stabilimenti industriali di famiglia, quando Carlo dopo aver lavorato alcuni anni presso la Siemens Elettra, le ebbe dal padre che volle affidargliele.
Socialmente fu sempre estremamente impegnato. Entrò a far parte di O.S.C.A.R. una organizzazione che portò in salvo centinaia di ebrei, politici antifascisti, renitenti alla leva della R.S.I., prigionieri di guerra, ricercati dai nazisti, conducendoli alla frontiera e fornendo loro documenti contraffatti.

Il 27 aprile 1944 un traditore lo fece arrestare in piazza San Babila.
Dopo essere rimasto rinchiuso per un mese nel carcere di san Vittore, fu trasferito nel campo di concentramento di Fossoli, triste località prossima a Carpi, in provincia di Modena.
Nel poligono di tiro di Cibeno, una frazione di Carpi, Carlo Bianchi ed altri 66 detenuti politici (fra cui l'amico Teresio Olivelli) furono fucilati ed ammucchiati in una fossa comune.
Furono riesumati e faticosamente riconosciuti nel maggio 1945, grazie anche al Dott. Angelo Bianchi Bosisio, compagno di Liceo ed amico fraterno di Carlo Bianchi che venne pianto da tre figli e dalla moglie Albertina che partorì la quarta figlia circa un mese dopo.

Oggi Carlo Bianchi riposa nella tomba di famiglia nel Cimitero Monumentale di Milano: egli è ricordato da una lastra posta sulla parete del palazzo dove abitò:
  • Lastra in memoria di Carlo Bianchi

    Si sottolinea che per necessità questo riassunto omette innumerevoli significativi fatti della intensa vita e delle attività di questo ammirevole uomo, quindi si raccomanda di visitare i siti elencati nelle fonti.

    I 67 trucidati a Cibieno sono ricordati in:
  • Lastra ai 67 Martiri di Fossoli – Carpi - Modena
    Molti di essi sono ricordati da lapidi individuali e gran parte anche in altre "Pietredellamemoria", principalmente:
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
    ________________

    FONTI:

  • Chieracostui
  • Wikipedia
  • A.N.P.I.
  • Pietredinciampo.eu

  • Contenuti

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    QUI ABITAVA

    CARLO BIANCHI

    NATO 1912
    ARRESTATO 27.4.1944
    DEPORTATO
    FOSSOLI
    ASSASSINATO 12.7.1977
    CIBIENO.

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    Informazione non reperita

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    Informazione non reperita

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