Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Casaregis, 4a
- CAP:
- 16129
- Latitudine:
- 44.3958739
- Longitudine:
- 8.9488916
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede, accanto all'ingresso dell'abitazione.
- Data di collocazione:
- 10 Gennaio 2024
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Blocco in pietra, di misura solitamente 10x10 centimetri, ricoperto da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Bellina Ortona, figlia di Allegro Ortona e Speranza Luzzati è nata in Italia a Casale Monferrato il 26 novembre 1876. Arrestata a Genova (Genova). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
luogo di arresto: Genova
data di arresto: 07/02/1944
luogo di detenzione: GENOVA
luogo di raccolta: FOSSOLI campo
destino: Morta in campo di sterminio
numero di convoglio: convoglio n. 08, 22/02/1944
data di partenza del convoglio: 22/02/1944
data di arrivo del convoglio: 26/02/1944
campo di destinazione: Auschwitz
numero di matricola: S
(tratto dal sito https://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-5813/ortona-bellina.html)
"La prima pietra d'inciampo (“Stolperstein” in tedesco) fu posta nel 1992 a Colonia, in Germania, per ricordare la deportazione dei rom e dei sinti di quella città per mano dei nazisti. […] Le pietre d'inciampo sono dei piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone. Queste vengono poste da Gunter davanti alla porta delle case nelle quali vivevano le persone poi deportate nei campi di sterminio. Ebrei, omosessuali, rom e sinti, oppositori politici, Testimoni di Geova, disabili: tutte le vittime dello sterminio nazista sono ricordate nelle stolpersteine con nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e quella della morte.
Possono sembrare quasi delle carte d'identità, ma sono dei piccoli monumenti che vogliono restituire dignità di essere umano a chi fu ucciso, far riflettere sull'orrore di ciò che avvenne e vigilare perché ciò che è accaduto non si ripeta mai più" (https://www.scuolaememoria.it/site/it/2021/10/01/le-pietre-dinciampo/#:~:text=Le%20pietre%20d'inciampo%20sono,deportate%20nei%20campi%20di%20sterminio).
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI ABITAVA
BELLINA ORTONA
NATA 1876
ARRESTATA 7.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 26.2.1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Oggi, per la prima volta, Demnig è venuto a Genova dove ha partecipato alla collocazione, da parte di Aster, di tredici ulteriori piccole targhe da selciato incastonate seguendo un percorso compreso tra Cornigliano e la Foce per poi concludersi nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con l’incontro “Pietre d’Inciampo, arte per la Memoria” al quale, oltre al sindaco Marco Bucci e al rabbino Giuseppe Momigliano, hanno preso parte studenti allievi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, studenti delle scuole secondarie di secondo grado invitati dall’assessore comunale alle Politiche dell’Istruzione Marta Brusoni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini. La posa della prima pietra d’inciampo si è svolta in via Dufour 11 rosso alla presenza del consigliere comunale Angiolo Veroli in ricordo di Francesco Moisello. Le cerimonie si sono poi susseguite lungo un itinerario che ha incluso corso Magenta 5 (civico n.47 nel periodo bellico) in memoria di Ida Foa ed Arturo e Luciano Valabrega durante una cerimonia alla quale è intervenuto l’assessore a Urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia; via Padre Semeria 21 in ricordo di Giorgina Milani e Bice, Ettore, Giorgio, Maria Luisa, Paolo e Roberto Sonnino; via Felice Cavallotti 11 per Marco Rignani ed infine in via Casaregis 4A con un ultimo interramento a ricordo di Bellina Ortona. «Oggi Genova ha scelto ancora una volta di onorare i propri concittadini che hanno subito l’orrore delle persecuzioni durante il periodo dell’Olocausto – afferma il sindaco Marco Bucci -. Le 13 pietre d’inciampo che sono state posate questa mattina, si aggiungono a quelle già installate in questi anni, arrivando a un totale di 24. Siamo orgogliosi di accogliere a Genova Gunter Demnig, l’artista che ha dato vita alle pietre d’inciampo. Come Primo cittadino aderisco con convinzione a questo evento che coinvolge tutta la città e che deve arrivare soprattutto ai giovani e le scuole. Le pietre d’inciampo sono opere che rappresentano le vite perdute e ci ricordano l’importanza di preservare la memoria storica per evitare che tali tragedie si ripetano. Furono solo 20 gli ebrei genovesi che fecero ritorno a casa dei 261 finiti nei campi di concentramento: Genova è una città che non dimentica e che si impegna per coltivare e tramandare la memoria di quei fatti». L’iniziativa è stata curata dal Comitato delle Pietre d’Inciampo (ANED, Comunità Ebraica di Genova e ANPI) e Accademia Ligustica con la collaborazione della Città Metropolitana di Genova (https://genovaquotidiana.com/2024/02/21/prima-pietra-dinciampo-posata-a-sampierdarena-ricorda-orazio-robello/)
Nella galleria trovate immortalate le scarpe dei ragazzi che testimoniano la nostra caccia la tesoro sul posto e la veridicità dello scatto in giro per la città.